1- PIERFURBY HA PRONTI I PASSAGGI CHIAVE PER PARTORIRE LA “COSA BIANCA”, LA GRANDE AMMUCCHIATA DELLA LISTA ‘MONTI PER SEMPRE’ CHE DOVRA’ PORTALO SUL COLLE 2- IL 19 AGOSTO A TRENTO CON DELLAI, BONANNI E RICCARDI PER RICORDARE DE GASPERI 3- A CHIANCIANO, NEL PRIMO WEEKEND DI SETTEMBRE, SCIOGLIMENTO DELL’UDC E LANCIO, CON FINI E PISANU, DEL MISCHIONE MONTISTA PER RAGGRUMARE PASSERA, MONTEZUMA, MARCEGAGLIA, LE ACLI, LA CISL DI BONANNI E LE ASSOCIAZIONI CATTOLICHE 4- NEL PDL IN VIA DI IMPLOSIONE, IL NUOVO PARTITONE DIVENTA PER MOLTI UN APPRODO DI SALVATAGGIO. UN CENTINAIO DI PARLAMENTARI AVREBBE GIÀ BUSSATO ALLA PORTA

Carmelo Lopapa per "la Repubblica"

La road map della Cosa Bianca è già segnata. Sarà un partito, che ha già cominciato a muovere i suoi passi. Abbraccerà ministri del governo Monti, ma anche forze esterne, finora rimaste in «tribuna» ma mature ormai per il grande salto. Ex leader confindustriali come la Marcegaglia, Mr. Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, i vertici di associazioni e sindacati di area cattolica, dal segretario Cisl Raffaele Bonanni al presidente delle Acli Andrea Olivero.

La rotta è stata messa a punto da Casini, Fini e Pisanu due giorni fa, nello studio del presidente della Camera. Quando il Parlamento riaprirà i battenti, i primi di settembre, il nuovo soggetto politico dovrà presentarsi ai nastri di partenza, schierare la formazione, lanciare la campagna elettorale. Farsi trovare pronto quando il Pdl, prevedono, esploderà in una scissione.

Ma tutto inizierà prima di settembre. Le prove generali sono in programma subito dopo Ferragosto. Il 19, data dall'alto valore simbolico: l'anniversario della morte di Alcide De Gasperi, nella sua Trento. All'invito del presidente della Provincia ed ex fondatore della Margherita, Lorenzo Dellai, per ricordare lo statista democristiano hanno risposto in tanti. Tra loro, il ministro alla Cooperazione e fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, il segretario Cisl Bonanni, il presidente Acli Olivero. Dellai è già al lavoro per concorrere alla costruzione di una forza di centro che guardi a sinistra.

Nel suo disegno, da federare al "partitone" di Casini e Fini. Comunque in quel progetto punta a essere coinvolto. Come al disegno non è estraneo chi parteciperà al convegno trentino in pieno agosto. Ma l'appuntamento clou è per il primo week-end di settembre,
quando da venerdì 7 al 9, a Chianciano, il leader centrista Casini si prepara a sciogliere ufficialmente l'Udc e a lanciare assieme a Fini - che ha già confermato la sua presenza - la nascita del partito.

Che, come racconta uno dei protagonisti, sarà «liberale e democratico, ma soprattutto riferimento vero e credibile del mondo cattolico, anche se non esclusivo». Ecco perché è tutta quell'area ad essere entrata in queste settimane in pieno fermento. Il 30 settembre toccherà proprio a Fini e ai suoi, con l'annunciata «Assemblea dei mille», aprire «al contributo della società civile».

Si viaggia verso «un soggetto unico e non una federazione» precisa comunque il capogruppo Fli Benedetto Della Vedova. Saranno i passaggi preliminari, necessari per l'appuntamento vero: il congresso costituente che dovrà tenersi da li a poche settimane. Forse già tra ottobre e novembre. A quel punto la campagna elettorale sarà già entrata nel vivo.

Ma i tre «fondatori» della Cosa Bianca, che ancora un nome non ha, due sere fa si sono detti d'accordo soprattutto sulla necessità di non trasformarla in una sommatoria di partiti che hanno già esaurito la loro spinta (i loro). "ItaliaFutura" di Montezemolo dovrà essere parte integrante del progetto, tanto per cominciare. Casini da giorni ha intensificato i suoi colloqui col ministro dello Sviluppo, Corrado Passera. Come del resto avviene da tempo con la ex leader degli industriali, Emma Marcegaglia. È già partito il pressing sui ministri Riccardi e Renato Balduzzi, responsabile della Sanità.

Del resto, l'agenda Monti e la continuità con l'esecutivo dei tecnici saranno elementi portanti del programma elettorale. Il segretario Udc, il presidente della Camera e quello dell'Antimafia hanno concordato sul fatto che un'eventuale "lista Monti", della quale si è iniziato a parlare nelle scorse settimane, sarebbe «alleata ideale», se non coinvolta appieno. «Il nostro progetto ha una grande valenza in favore del premier - sostengono i tre - Lui non è uomo di parte e non si schiererà, ma non si vede perché non debba avvalersene».

Soprattutto nella difficile navigazione di fine legislatura. Nel Pdl in via di implosione, il nuovo partito diventa per molti un approdo di salvataggio. Non solo per il drappello più vicino a Beppe Pisanu. Un centinaio di parlamentari - almeno una sessantina di deputati e una trentina di senatori - avrebbe già bussato alla porta dei centristi. La gran parte dei berlusconiani sa, proiezioni alla mano, che a prescindere dalla legge elettorale i due terzi di loro non rivedranno lo scranno. «Quando da qui a poco il Pdl esploderà in una scissione - è l'unica regola che si sono data i tre big - stiamo attenti a non imbarcare nominati che portano in dote solo il loro voto».

 

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