COSI' UGUALI COSI' DIVERSI (SCOSSETTA IN ARRIVO, CARO MAGO DALEMIX) - CHIUSA L´INCHIESTA DEI PM DI BARI SUGLI APPALTI PILOTATI NELLA SANITÀ: "TEDESCO FINANZIAVA ILLECITAMENTE IL PD" - C´ERA UN´ASSOCIAZIONE A DELINQUERE - RISCHIANO IL PROCESSO IL SENATORE, ORA ISCRITTO AL GRUPPO MISTO, E ALTRI 40…

Giuliano Foschini per "la Repubblica"

Per due anni, dal 2008 al 2009, la sanità pugliese è «stata gestita da un´associazione a delinquere guidata dall´allora assessore Alberto Tedesco, oggi senatore del Partito democratico». Un´associazione che - per il tramite di una sere di manager delle Asl - avrebbe gestito appalti, nominato dirigenti nelle aziende sanitarie, spostato primari come fossero pedine. Il tutto per favorire imprenditori amici, indirizzare pacchetti di voti e finanziare illecitamente i partiti del senatore Tedesco: prima una sua lista autonoma di socialisti e poi il Partito democratico, nel quale era confluito.

È questa l´accusa durissima che muove la procura di Bari alla gestione della sanità nella prima parte dello scorso governo pugliese, guidato da Nichi Vendola. Ieri i carabinieri del comando provinciale di Bari hanno notificato quarantuno avvisi di conclusione delle indagini, firmate dai sostituti procuratori Desirèe Digeronimo, Francesco Bretone e Marcello Quercia, oltre che dal procuratore Antonio Laudati.

Sedici pagine e una vera bufera giudiziaria che si abbatte su un management che la politica aveva comunque già provveduto a rimuovere nei mesi scorsi: nessuno dei manager (fatta eccezione per l´attuale commissario dell´Oncologico di Bari, Luciano Lovecchio) è ancora alla guida di una Asl. Secondo l´accusa il "gruppo Tedesco" era contrapposto a quello guidato da Gianpaolo Tarantini. Le due fazioni si sarebbero spartite (guerreggiando) la grande torta della sanità pugliese. Da una parte c´era quindi un politico che faceva pressioni sui dirigenti delle Aziende sanitarie per favorire imprenditori amici e guadagnare pacchetti di voti. Dall´altro, invece, imprenditori che corrompevano la politica per vincere appalti.

Tedesco e i suoi uomini avrebbero commesso «un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione (abuso di ufficio, concussione, turbativa delle gare di appalto) orientando l´esercizio della funzione pubblica degli uffici delle Asl pugliesi, inserendo ai vertici delle Asl direttori generali di propria fiducia i quali nominavano a loro volta, su indicazione dei referenti politici, come direttori amministrativi e sanitari (secondo livello) e come primari (terzo livello) persone legate al Tedesco».

L´obiettivo, sostengono gli investigatori, era «costituire una rete in grado di controllare forniture e gare di appalto che venivano pilotate verso imprese facenti capo ad imprenditori collegati da interessi familiari ed economici con i referenti politici e che erano in grado di controllare rilevanti pacchetti di voti elettorali da dirottare verso il Tedesco in occasione delle competizioni elettorali».

In particolare Tedesco avrebbe favorito il genero (Elio Rubino), titolare di un´azienda di protesi sanitarie e il re dei rifiuti pugliesi (Carlo Colummella) per motivi «economici o familiari». L´organizzazione, secondo l´accusa, era capillare. «Da un lato l´assessore spingeva per nominare primari persone di sua fiducia, dall´altro influiva sui vertici amministrativi delle singole Asl per destituire dal loro incarico persone che non obbedivano ai suoi ordini».

I fatti citati sono una ventina. E riguardano le Asl di Bari (la più grande d´Italia), Lecce, Brindisi e quella della Bat: è indagato tutto il vecchio management, compresa Lea Cosentino, "Lady Asl", coinvolta (e per questo sostituita) anche nell´inchiesta su Tarantini. Ha ricevuto l´avviso di garanzia anche il capogruppo del Partito democratico in Regione, Antonio Decaro, accusato di aver procurato a un parente le tracce per un concorso all´Arpa, l´Agenzia regionale per l´ambiente. Ad accusarlo un´intercettazione ambientale nello studio di Tedesco. «Ma parlavamo - si difende Decaro - non del concorso ma di una banale occupazione di suolo pubblico».

Per gli stessi fatti per cui ora si appresta a chiedere il processo, la procura di Bari qualche mese fa aveva domandato l´arresto di Tedesco. Il Senato, però, aveva votato contro l´autorizzazione a procedere. «Sono contento che finalmente ora si potrà discutere di questa vicenda in un´aula di tribunale - ha commentato ieri il senatore, che dopo lo scandalo si è sospeso dal partito - Potrò finalmente dimostrare l´insussistenza delle accuse e dei fatti che mi vengono addebitati».

2 - CHIUSA L'INCHIESTA SU TEDESCO
Dal "Corriere della Sera"
- La Procura di Bari ha chiuso le indagini preliminari sugli appalti pilotati nella sanità pugliese. 41 le persone indagate fra le quali il senatore del Pd, Alberto Tedesco. Per lui era stata chiesta l'autorizzazione a procedere all'arresto per i reati di concussione, abuso d'ufficio, turbativa d'asta e concorso in falso. La giunta per le autorizzazioni del Senato non ha accolto la richiesta e in seguito il Tribunale del Riesame ha ipotizzato anche l'associazione a delinquere rimandando quindi gli atti al Senato per una nuova valutazione.

 

alberto tedescoMASSIMO DALEMA DESIRE DIGERONIMONICHI VENDOLA antonio laudati

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...