russia cittadini in fuga confine

CHE CI FACCIAMO CON I RUSSI CHE DISERTANO LA LEVA MILITARE E SCAPPANO VERSO L'EUROPA? - MARTEDÌ GLI AMABASCIATORI DEI 27 PAESI DELL’UE SI RIUNIRANNO PER DECIDERE UNA LINEA COMUNE VISTO CHE AL MOMENTO I PAESI STANNO ANDANDO IN ORDINE SPARSO - I PAESI DELL’EST SPINGONO PER CHIUDERE LE FRONTIERE MA ALLA FRANCIA NON SFUGGE CHE ACCOGLIERE I DISERTORI SAREBBE UN’ULTERIORE MOSSA DI PRESSIONE SUL CREMLINO E SULL’OPININE PUBBLICA RUSSA…

Anais Ginori per “la Repubblica”

 

proteste in russia 1

Aprire le porte dell'Europa ai cittadini in fuga dalla Russia, a coloro che sono in pericolo perché «non si adeguano alla folle decisione di avviare la guerra in Ucraina». Il nuovo appello viene dal presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, prendendo atto di uno scenario che in pochi giorni è radicalmente cambiato. Se fino a poco fa, il dibattito europeo verteva sulla stretta da dare sui visti ai cittadini russi, la chiamata alla "mobilitazione parziale" di Vladimir Putin e le immagini di disertori in fuga dal paese pongono un dilemma politico e morale ben diverso.

proteste in russia 6

 

Impossibile non vedere il rapido esodo provocato dalla decisione del Cremlino. In Finlandia il numero di russi che vogliono attraversare il confine è raddoppiato in una settimana. Il prefetto della Carelia del Sud, una delle aree del paese baltico che ha il maggior numero di chilometri confinanti con la Russia, parla di situazione «stabile e pacifica».

 

proteste in russia 7

Helsinki è intenzionata a mettere in campo «restrizioni significative» per il rilascio dei visti e per ora non ha varato un divieto di ingresso nello spazio Schengen come invece hanno già deciso Estonia, Lettonia e Lituania dove i cittadini russi e bielorussi non sono accettati. Analoga limitazione è stata introdotta dalla Repubblica Ceca e dalla Polonia. «Abbiamo deciso di sospendere l'attuale rilascio di visti ai cittadini russi, abolendo i visti turistici» ha precisato il ministro degli Esteri polacco, Zbigniew Rau. Tanto da un punto di vista di sicurezza politica quanto da un punto di vista morale, prosegue Rau, è «altamente sconsigliabile» far entrare un forte numero di russi.

proteste in russia 8

 

L'Europa avanza in ordine sparso. Se dalla Germania è arrivato un messaggio di accoglienza, a Parigi fanno notare che non ci possono essere gesti isolati e il coordinamento a 27 rimane indispensabile. «Non possiamo dare l'impressione di dividerci, rinnegando quello che abbiamo deciso sinora» spiega una fonte diplomatica francese. La preoccupazione di Emmanuel Macron è che possa rompersi il fronte comune delle sanzioni contro Mosca, che comprende anche le restrizioni ai visti. «È una misura più simbolica di altre sanzioni ma serve a pesare sull'opinione pubblica russa» dice la fonte.

 

Ma molti leader europei si rendono anche conto che dare rifugio ai disertori russi che ora bussano alle porte sarebbe un altro modo di fare pressione sul Cremlino, anche in termini di immagine, come già dimostra l'appello di Volodymyr Zelensky che ha chiesto ai russi di sottrarsi alla chiamata alle armi di Putin.

 

proteste in russia 4

Per cercare una linea comune, gli ambasciatori dei 27 si riuniscono martedì a Bruxelles. Si tratterà di decidere se confermare la linea adottata pochi giorni fa, il 12 settembre, quando l'Ue aveva approvato un nuovo regime con un «approccio molto più restrittivo sui visti per scopi non essenziali» come ha ricordato ieri un portavoce della Commissione. In linea teorica i russi possono entrare nell'Ue in pochi, rari casi.

 

FRONTIERA RUSSIA-POLONIA

«Gli Stati membri possono ancora rilasciare visti ai cittadini russi, anche se con un processo più lungo e macchinoso». La Commissione lavora a soluzioni comuni a livello Ue. «Questo è essenziale per preservare uno spazio Schengen forte e soprattutto la nostra unità» commenta un portavoce. Molti paesi, tra cui Francia e Germania, spingono per una maggiore flessibilità che possa integrare un «fatto nuovo», come ha sottolineato Michel a proposito degli effetti della mobilitazione generale sulla popolazione russa. Al contrario, i paesi baltici e dell'Est - con la solita eccezione dell'Ungheria - spingono per mantenere il più possibile chiuse le frontiere.

CITTADINI RUSSI IN FUGA ALLA FRONTIERA CON LA FINLANDIACITTADINI RUSSI IN FUGA ALLA FRONTIERA CON LA FINLANDIACITTADINI RUSSI IN FUGA ALLA FRONTIERA CON LA FINLANDIA

Ultimi Dagoreport

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...