IL PRIMO ROTTAMATO DA TRUMP - CANADA NEL CAOS DOPO LE DIMISSIONI DEL PRIMO MINISTRO JUSTIN TRUDEAU, AL POTERE DA 10 ANNI – IL COLPO DI GRAZIA PER IL BEL JUSTIN, A CAPO DI UN GOVERNO DI MINORANZA, E’ ARRIVATO DA TRUMP CHE HA PROMESSO DI FIRMARE UN ORDINE ESECUTIVO CHE IMPONE UNA TARIFFA DEL 25% SU TUTTI I PRODOTTI PROVENIENTI DAL CANADA CHE ARRIVANO NEGLI USA - IL TYCOON LO AVEVA PRESO IN GIRO SUI SOCIAL, CHIAMANDOLO "GOVERNATORE" E ALLUDENDO ALLA POSSIBILITÀ CHE IL SUO PAESE DIVENTASSE IL 51ESIMO STATO AMERICANO - LA COLPA PIÙ GROSSA DI TRUDEAU È STATO ESSERE UN POLITICO LIBERALDEMOCRATICO NELL’EPOCA DEL NAZIONAL-POPULISMO…
1 - TRUDEAU SI DIMETTE DOPO 10 ANNI, IL CANADA NEL CAOS
JUSTIN TRUDEAU ANNUNCIA LE DIMISSIONI
(di Valeria Robecco) (ANSA) - Tramonta la stella di Justin Trudeau, 53enne ex icona della sinistra nordamericana. Cedendo alle pressioni di critici e alleati, il premier canadese ha annunciato le dimissioni come capo del partito liberal, che ha guidato dal 2013 e, come primo ministro, quando sarà stato scelto un nuovo leader.
Una mossa che segna la fine di un'epoca e lascia il Paese nel caos proprio mentre il primo gennaio 2025 ha raccolto dall'Italia il testimone della presidenza di turno del G7 e per tradizione la stabilità politica di chi è alla guida dei grandi del mondo è cruciale. Le dimissioni di Trudeau, che mettono fine probabilmente alla sua carriera politica, arrivano sullo sfondo di una crisi del suo governo di minoranza, con l'uscita del partito Ndp che lo sosteneva esternamente e le dimissioni della vice premier e ministra delle finanze Chrystia Freeland, in dissenso sulla risposta alla minaccia di dazi di Donald Trump.
Proprio il presidente eletto degli Stati Uniti ha assestato il colpo di grazia a Trudeau, con la promessa di firmare già nel primo giorno in carica, il 20 gennaio, un ordine esecutivo che impone una tariffa del 25% su tutti i prodotti provenienti dal Canada che arrivano negli Usa. Inoltre, il tycoon lo ha ripetutamente preso in giro sui social, chiamandolo "governatore" e alludendo alla possibilità che il suo Paese diventi il 51esimo stato americano. Una proposta rilancia anche oggi su Truth, sostenendo che "gli Usa non possono più subire il massiccio deficit commerciale e i sussidi di cui il Canada ha bisogno per restare a galla. Trudeau lo sapeva e si è dimesso".
"Se devo combattere battaglie interne al partito non posso essere la migliore opzione per le prossime elezioni", ha spiegato il tre volte premier, sempre più impopolare in patria dopo la sua prima elezione nel 2015. Le elezioni devono tenersi entro e non oltre il 20 ottobre, ma potrebbero essere anticipate.
JUSTIN TRUDEAU CON L EX MOGLIE SOPHIE
Anche se Trudeau ha annunciato che i lavori del Parlamento canadese sono sospesi sino al 24 marzo, proprio per evitare il voto generale mentre i liberal scelgono un nuovo leader. "Sono un combattente. Ogni osso del mio corpo mi ha sempre detto di combattere perché tengo molto ai canadesi. Tengo molto a questo Paese e sarò sempre motivato da ciò che è nel suo migliore interesse", ha sottolineato parlando all'esterno della sua residenza ufficiale a Rideau Cottage. E raccontando che domenica ha discusso della questione con i tre figli e ha comunicato loro la sua decisione. Tra i favoriti alla successione ci sono due donne, l'attuale ministra degli Esteri, Melanie July, e l'ex vice premier e ministra delle finanze Freeland.
Il governo di Trudeau è stato scosso proprio dalle sue dimissioni a sorpresa poche ore prima che presentasse il suo piano di aggiornamento fiscale annuale. Nella durissima lettera di addio ha criticato i "trucchi politici" di Trudeau e le sue parole hanno certamente contribuito ad accelerarne l'uscita. Tra i papabili c'è anche l'ex banchiere centrale Mark Carney: lo stesso Trudeau ha ammesso di aver cercato a lungo di reclutarlo nel suo team, più di recente come ministro delle finanze. Il tutto mentre il partito è in caduta libera nei sondaggi, sotto di circa 20 punti rispetto ai conservatori dell'opposizione, guidati da Pierre Poilievre. Considerato per anni l'enfant prodige della politica, giovane, bello e figlio d'arte (il padre Pierre fu premier da 1968 al 1979 e dal 1980 all'1984), Trudeau era diventato il nuovo faro della sinistra nordamericana.
Chrystia Freeland Justin Trudeau
Ma negli ultimi anni la sua stella si è progressivamente appannata con una discesa inesorabile nel gradimento dei canadesi. E nel 2023, a sorpresa, è arrivato anche l'annuncio della separazione dalla moglie Sophie Grégoire, con cui era sposato dal 2005 e ha avuto tre figli, sgretolando la loro immagine di famiglia perfetta. "Ciao a tutti, Sophie e io vorremmo condividere la nostra decisione di separarci, dopo molte significative e difficili conversazioni - ha scritto all'epoca il premier su Instagram - Rimarremo, come sempre, una famiglia unita, segnata da un profondo amore e rispetto l'uno per l'altro e per tutto ciò che abbiamo costruito e che continueremo a costruire".
2 - LA VITA STRAORDINARIA DEL FIGLIO PREDESTINATO CHE NON HA RESISTITO ALL’ONDATA POPULISTA
Enrico Franceschini per “la Repubblica” - Estratti
In famiglia lo chiamavano “il principe”: figlio di un primo ministro che rimase al potere quindici anni, fin da piccolo appariva predestinato a seguirne le orme e ci è riuscito, dimettendosi dopo un decennio da premier.
Come il padre Pierre, Justin Trudeau ha rappresentato una nuova immagine del Canada: è stato un leader femminista, ambientalista, aperto all’immigrazione e determinato a riconoscere (sebbene non abbastanza, secondo i suoi critici) i torti sofferti dai nativi nordamericani, che abitano quell’immenso (grande il doppio dell’Unione Europea) ma poco popoloso (39 milioni di abitanti) Paese da ben prima della colonizzazione francese e britannica. Ha perso il posto per qualche scandalo, per gli errori che si commettono a credersi infallibili, forse anche perché, nell’era fulminea dei social, dieci anni al comando sono troppi. E poi è cambiato il vento: arrivato al governo sull’onda della speranza simboleggiata da Barack Obama nella nazione sua vicina di casa, ha annunciato le dimissioni a pochi giorni dal ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. «Se cavalchi l’onda giusta ti porta in alto», commenta il New York Times , «ma se non scendi in tempo vai a sbattere».
giorgia meloni e justin trudeau al g20 in brasile
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Durante la pandemia viene accusato di misure troppo restrittive. Alle urne perde consensi due volte, venendo costretto a governi di coalizione. Inflazione, polemiche sull’immigrazione e crisi economica fanno il resto.
Nel 2023 gli volta le spalle la moglie, madre dei loro tre figli, chiedendo il divorzio dopo due decenni di matrimonio. E nel dicembre scorso lo abbandona un’altra donna, la ministra del Tesoro Crysthia Freeland, ex-corrispondente da Mosca del Financial Times (autrice del più bel libro sulla privatizzazione selvaggia dell’economia russa, “The sale of the century”, e di uno splendido saggio sull’avvento della plutocrazia), sua possibile erede alla testa del partito liberale, che si dimette accusandolo di non prepararsi ad affrontare come si deve l’aumento delle tariffe doganali minacciato da Trump. Il quale, da parte sua, lo prende in giro chiamandolo «il 51esimo governatore degli Stati Uniti »: quasi che il Canada non fosse uno Stato sovrano.
È indubbio che Justin Trudeau ha sbagliato qualcosa. La sua colpa più grossa, tuttavia, è essere un politico liberaldemocratico nell’epoca del nazional-populismo. Perciò, come un’altra beniamina del fronte progressista globale, la neozelandese Jacinda Ardern, ora esce di scena. È abbastanza giovane per sperare di ritornarci, come suo padre.
Ma erano altri tempi.
CHARLES MICHEL - RISHI SUNAK - JUSTIN TRUDEAU - URSULA VON DER LEYEN - JOE BIDEN GIORGIA MELONI - G7 BORGO EGNAZIAandrea bocelli justin trudeau giorgia meloni justin trudeau al g7 Justin Trudeau Chrystia Freeland justin trudeau foto creata con l'intelligenza artificiale