matteo salvini vladimir putin

MOSCA DEL CAPITANO – CI VOLEVA LA MANCATA VISITA IN RUSSIA PER FAR SCOPRIRE SALVINI ALLA PROPAGANDA DEL CREMLINO: IL LEADER DELLA LEGA, A DISPETTO DELLE SVIOLINATE FILO-PUTIN, NON ERA MAI STATO CALCOLATO DAI MEDIA DI PRIMA FASCIA DI MOSCA. CHE INVECE ADESSO LO COCCOLANO E LO TRASFORMANO IN UN EROE “COSTRETTO A RINUNCIARE” ALLA MISSIONE DI PACE

 

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

SALVINI PUTIN

La visita di Matteo Salvini a Mosca sta diventando una profezia italiana che non si autoavvera. Fino a ieri, i media nazionali erano attestati su una sorta di Salvini chi? Tra le principali agenzie di stampa, che sono il metronomo dell'informazione russa, solo la Tass aveva dato in breve la notizia dell'iniziativa del segretario leghista, «fatta per mettere a punto un dialogo di pace». Tutti gli altri, niente, manco una parola.

 

Qualcosa è cambiato oggi, ma di rimbalzo, con la pubblicazione del «congelamento» della trasferta annunciato ai media nostrani dal suo consigliere diplomatico Antonio Capuano.

Salvini è stato costretto a rinunciare al suo viaggio. Così un titolo di Moskovskij Komsomolets , uno dei quotidiani più diffusi in Russia, quasi cinquecentomila copie di carta e cinque milioni di visualizzazioni al giorno per il sito.

 

Sergey Kurginyan

L'orientamento del giornale è chiaro. Il suo direttore è Pavel Gusev, dal 1992 proprietario ed editore della holding MK, nonché capo della Sezione informazione e media che riferisce direttamente a Vladimir Putin. Un habitué del Cremlino. L'articolo dedicato al «Capitano» così viene chiamato in alcuni passaggi, ne loda le gesta e lo definisce come un personaggio conosciuto in Russia.

 

«Da quando nel 2014 visitò la Crimea dopo la sua unificazione al nostro Paese. A quel tempo, Salvini definì le sanzioni "una misura idiota che costerà all'Italia 5 miliardi di euro". Adesso, nei suoi confronti le autorità italiane hanno avviato un'indagine su un possibile finanziamento alla Lega da parte della Russia».

 

Pavel Gusev

Il processo di «vittimizzazione» di Salvini è presente anche su altri articoli pubblicati oggi su siti di largo consumo come ad esempio Rosbalt.ru , la testata più letta a San Pietroburgo. Ma il segretario leghista è invece un ospite frequente dei giornali che in Russia vengono definiti «di seconda fascia», testate dal forte orientamento nazionalista e patriottico. Regnum , che vanta un milione di lettori al giorno e raccoglie i nostalgici dell'Urss che fanno capo alla galassia nazionalista creata da Vladimir Zhirinovskij, scomparso lo scorso aprile, il leader più antioccidentale che la Russia poteva vantare, lo ha eletto a proprio beniamino, riportandone le dichiarazioni con cadenza pressoché quotidiana, dalla sua contrarietà all'invio di armi, considerata «non nell'interesse dell'Italia», all'auspicio di una soluzione diplomatica.

WOJCIECH BAKUN CONSEGNA POLEMICAMENTE A SALVINI LA MAGLIETTA DI PUTIN

 

Sono notevoli alcuni articoli di Regnum dove si racconta come il governo italiano abbia mandato in Ucraina grandi volumi di armamenti Nato camuffandoli come aiuti umanitari, e quelli sulla rivolta in corso in Italia contro il governo che vuole giungere «a una partecipazione diretta» al conflitto militare in corso.

 

Chi vive in Russia e ci tiene a tenersi aggiornato sulle dichiarazioni di Salvini, può fare ricorso anche all'agenzia online Krasnaya Vesna ( Primavera Rossa ), che pubblica il giornale «La sostanza del tempo».

 

MATTEO SALVINI CONTESTATO IN POLONIA CON LA MAGLIETTA DI PUTIN

Entrambe le testate sono state fondate e vengono gestite da Sergey Kurghinyan, storico e politico, leader di un movimento patriottico di sinistra che da almeno un decennio denunciava «il costrutto fondamentalmente antirusso attivamente promosso dall'attuale potere ucraino» incitando Putin a intervenire il prima possibile. Kurghinyan è uno strenuo sostenitore del Mondo russo, rimpiange la fine dell'Unione Sovietica e sostiene che l'attuale Europa è un falso, perché quella vera è in realtà la Russia, che prende le origini dall'Impero romano d'Oriente.

 

Le parole del leader leghista sulla necessità di non discriminare la cultura russa sono miele per Primavera Rossa , che ne ha fatto il protagonista della rubrica «Guerra politica», rielaborando a modo suo alcune dichiarazioni per farne una prova della scarsa compattezza del fronte occidentale.

ANTONIO CAPUANO

 

La rassegna stampa di maggio è un florilegio salviniano, dalle sue frasi sull'intempestività dell'ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato a quelle contro le forniture di armi al regime di Kiev, fino a tre giorni fa, quando la testata «ultra-patriottica», così si definisce, ha annunciato ai suoi lettori la sua intenzione di preparare un viaggio in Russia. E ha lodato la sua idea di fare incontrare Putin e Volodymyr Zelensky «su una nave in acque neutrali». I commenti degli utenti di Primavera Rossa sul presidente ucraino e sulla sorte che gli viene augurata denotano invece molta fantasia e una discreta conoscenza del cinema dell'orrore.

antonio capuano SALVINI PUTIN CONTE DI MAIO

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO DEL PONTEFICE UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - IN TALE IPOTESI, NON DOVREBBE MERAVIGLIARE IL RISERBO DELLA SANTA SEDE: I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)