BASTA SOLDI AGLI AGUZZINI – FELTRI: IL GOVERNO DOVREBBE DIRE CHIARO E TONDO A CHI VA A FICCARSI NEI GUAI IN CERTE ZONE CHE NON VERRÀ SPESO UN SOLO CENTESIMO IN CASO DI RAPIMENTI

Vittorio Feltri per “il Giornale”

 

vittorio feltrivittorio feltri

La questione dei riscatti pagati o non pagati dallo Stato per liberare gli ostaggi dei terroristi è centrale, anche se nessuno ne parla volentieri e tutti cercano di confondere le idee agli italiani ansiosi di conoscere i fatti.

 

Vanessa e Greta hanno detto di aver saputo dai propri carcerieri d'essere state sequestrate a scopo di estorsione. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, giura invece che le ragazze sono state liberate gratis. Ed è evidente che ci prende in giro.
 

1 ritorno arrivo simona pari torretta ciampino 091 ritorno arrivo simona pari torretta ciampino 09

Per quale motivo i banditi avrebbero segregato per mesi e mesi due prigioniere per poi rinunciare a incassare anche le spese di vitto e alloggio? È evidentemente che il governo è imbarazzato e preferisce mentire in modo puerile piuttosto che confessare di aver versato una somma considerevole: 12 milioni, s'insinua.
 

1 ritorno arrivo simona pari torretta ciampino 041 ritorno arrivo simona pari torretta ciampino 04

D'altronde, in questi casi dire bugie è una nostra tradizione: in passato, ogni volta che si è trattato di riportare a casa chi si era avventatamente recato in Paesi stranieri in guerra, abbiamo messo mano al portafogli.
 

sgrena scende aereosgrena scende aereo

È successo con le due Simone, dette Vispe Terese, con Giuliana Sgrena, inviata del Manifesto, eccetera. Non riusciamo ad agire diversamente nel timore di disgustare i connazionali buonisti, probabilmente la maggioranza.
 

Quando non abbiamo fatto in tempo a negoziare con i criminali fondamentalisti, costoro hanno ucciso l'ostaggio, per esempio il pubblicitario Enzo Baldoni, giornalista per passione, che si era avventurato in Irak durante le ferie con il proposito di redigere un reportage sul conflitto in corso in quelle terre. All'epoca dirigevo Libero e, nel momento in cui fu divulgata la notizia che l'uomo era stato rapito e forse eliminato, titolai a tutta pagina: «Vacanze intelligenti». Una provocazione che i colleghi di varie testate ancora mi rimproverano.

giuliana sgrena video01giuliana sgrena video01

 

Secondo loro avrei mancato di rispetto alla vittima. In realtà, la mia era una provocazione finalizzata a stimolare le coscienze: è da temerari trascorrere le vacanze in luoghi dove è grande il pericolo di essere catturati (e passati per le armi) da bande di pazzi privi di ogni scrupolo e che considerano la vita, la propria e quella altrui, come uno straccio. Affermavo tra l'altro una verità della quale si sono avuti riscontri a iosa, almeno a giudicare da quanto è accaduto. Nonostante ciò, ancora ieri, Il Fatto Quotidiano, in un articolo firmato da Enrico Fierro, racconta la vicenda di Baldoni quasi che a freddarlo fossimo stati io e la mia redazione.
 

BALDONI BALDONI

Il concetto che non entra in testa a certa gente è il seguente: ciascuno ha sì il diritto di andare dove vuole, ma non quello di scegliere mete rischiose e, poi, avere la pretesa di essere tolto dai guai dal governo, che usa soldi pubblici allo scopo di tacitare le richieste degli aguzzini. Ci vuol molto a capirlo? Pare di sì, dato che le esperienze delle Vispe Terese e di Giuliana Sgrena non sono servite, non hanno insegnato nulla a chi, per aiutare il prossimo, si sente obbligato ad affrontare trasferte perigliose, spesso dalla conclusione drammatica.
 

BALDONI LIBERO BALDONI LIBERO

A questo punto, non resta che dissuadere coloro che intendano gettarsi alla sbaraglio con un discorsino semplice e definitivo: cari signori e care signore, che nell'illusione di fare del bene mettete a repentaglio la pelle, vi informiamo che lo Stato non vi impedisce di realizzare i vostri progetti, ma avverte che non spenderà un centesimo nel tentativo di salvarvi qualora siate in difficoltà a causa dei vostri presunti beneficati.

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…