PURGHETTE CINESI - SE XI JINPING HA FATTO ARRESTARE MA JIAN, EX CAPO DEI SERVIZI DI CONTROSPIONAGGIO DI PECHINO, E’ PER DARE UN SEGNALE AL VECCHIO MONDO DEL PRESIDENTE HU JINTAO - NEGLI ULTIMI DUE ANNI OLTRE 250 MILA FUNZIONARI SONO STATI INCRIMINATI O ARRESTATI
Da "il Foglio"
La caduta di Ma Jian, l’oscuro capo dei servizi di controspionaggio della Repubblica popolare, spia da trent’anni e viceministro esecutivo (in odore di promozione) dell’onnipotente ministero della Sicurezza di stato, è iniziata qualche settimana fa con uno scandalo industriale. Ma a voler scavare, e ad aggiungere qualche malizia, è iniziata nel 2012, quando una Ferrari nera si è andata ad accartocciare contro un muro a Pechino con dentro un ragazzo, nudo, che è morto per l’incidente e due ragazze, nude o semisvestite, che sono rimaste gravemente ferite.
Ma Jian è stato arrestato alla fine della scorsa settimana, ha scritto il giornale di Hong Kong, il South China Morning Post, nell’ambito della grande guerra contro la corruzione messa in atto dal presidente cinese Xi Jinping quasi due anni fa. Non sono conosciute le ragioni dell’arresto, ma si sa che anche alcuni parenti di Ma sono stati arrestati, e si sospetta che il capo del controspionaggio cinese abbia ottenuto guadagni illeciti dagli affari tra il Founder Group, un grande conglomerato tecnologico di proprietà dell’Università di Pechino, e un’azienda di proprietà di un suo parente.
Come alto ufficiale ministeriale, Ma Jian avrebbe facilitato affari illegali e ottenuto mazzette. Negli scorsi giorni tutto il gruppo dirigente del Founder Group, il ceo, il presidente e il chairman, era stato accusato di insider trading e di appropriazione indebita, è stato rimosso dall’incarico e prelevato dai funzionari del governo per “aiutare le autorità nelle loro indagini”.
Ma Jian è il primo ufficiale d’intelligence colpito dalla guerra alla corruzione di Xi, il più potente ufficiale di sicurezza a cadere dopo l’ex capo dei servizi interni Zhou Yongkang (messo ufficialmente sotto indagine a dicembre), e il suo arresto potrebbe significare che gli arresti inizieranno a interessare anche i servizi d’intelligence, che per la loro capacità di influenzare le trame politiche di Pechino sono sempre stati considerati intoccabili.
Ma Jian è collegato anche ad altre trame, e alcune fonti lo vogliono vicino a Ling Jihua, capo dello staff dell’ex presidente Hu Jintao, arrestato lo scorso mese per “serie violazioni della disciplina”: tra queste, affari illeciti proprio con il Founder Group.
Ling era un ufficiale potentissimo, colpire lui è stato come colpire l’ex presidente Hu, ma la sua caduta era stata decisa già due anni fa, quando suo figlio, Ling Gu, si schiantò con una Ferrari mentre (si dice) faceva giochi sessuali con due ragazze. Ling non avrebbe potuto permettersi quella Ferrari, e la sua carriera (e quella dei suoi alleati, come Ma Jian) è stata segnata da quel momento.
La guerra alla corruzione di Xi Jinping, al tempo stesso purga e opera di rinnovamento dei ranghi del Partito comunista, è portata avanti dalla commissione centrale per l’Ispezione della disciplina, e dal suo potente capo, Wang Qishan. Ieri la commissione ha tenuto il suo ultimo plenum, e il presidente Xi ha chiuso i lavori con un discorso in cui ha promesso nuovi arresti: dobbiamo “consolidare i risultati” della guerra anticorruzione, ha detto, e ampliare il campo d’azione della commissione per la Disciplina.
Negli ultimi due anni, ha scritto il Financial Times, oltre 250 mila funzionari sono stati incriminati o arrestati, e l’anno appena iniziato potrebbe riservare nuovi colpi. Di recente l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua ha riconosciuto per la prima volta l’esistenza di “fazioni” dentro al Partito, e il senso implicito era che queste fazioni saranno spazzate via. Quella di Hu Jintao è stata colpita duramente, e secondo il South China Morning Post ora sono nel mirino gli alleati di un altro potente ex presidente, Jiang Zemin.