DRAGONE DEI SETTE MARI - PECHINO OSTENTA CON GLI USA LA SUA FLOTTA DI 56 SOTTOMARINI D’ATTACCO, CINQUE DEI QUALI A PROPULSIONE NUCLEARE - TRE DI QUESTI SONO ARMATI CON MISSILI IL CUI RAGGIO D’AZIONE RAGGIUNGE I 7400 CHILOMETRI

Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera

 

Xi JinpingXi Jinping

L’isola di Hainan, all’estremità meridionale della Cina, è molto popolare tra la classe media della seconda economia del mondo. A Pechino le temperature minime sono tra i -3 e i -10 in questi giorni, e si aggiunge lo smog. A Sanya, tre ore e mezza di aereo dalla capitale, ci sono 26 gradi in media, l’aria è pulita, il mare tiepido, le spiagge lunghissime, di sabbia bianca. La costa su cui si affaccia la città di Sanya è presidiata da grandi alberghi che gareggiano in quel lusso monumentale che piace ai nuovi turisti cinesi. 
 

Ma l’isola di Hainan è anche segnalata con grande risalto sulle mappe del Pentagono a Washington ed è scrutata dall’intelligence satellitare. Perché, non lontano dagli hotel, un tunnel scavato sotto il promontorio della baia di Yalong conduce i sottomarini della flotta cinese dentro un rifugio degno di un film di James Bond o di una Caccia all’Ottobre Rosso di Tom Clancy. 
 

JIN 
TYPE 
094 
JIN TYPE 094

Nei rapporti degli istituti strategici la base di Hainan è stata ricorrentemente definita «segreta». Però, quando il ragazzo che porta in camera i bagagli nel Lan Sanya Beach Resort apre la finestra, indica con grande orgoglio i quattro moli che si intravedono in distanza, in una mattinata limpida. Noi non abbiamo avuto fortuna: non c’erano battelli oceanici attraccati; ma sul web circolano senza censura foto di sottomarini delle classi Jin e Shang, che costituiscono il nerbo della flotta cinese, pigramente in emersione davanti alla baia di Yalong. 
 

Il comando cinese non fa niente per dissimulare la presenza dei suoi sottomarini d’attacco nell’isola. Qualche mese fa il ministero della Difesa di Pechino ha convocato gli attachés militari di diverse ambasciate per comunicare che uno dei suoi sommergibili a propulsione nucleare era pronto a passare lo Stretto di Malacca tra Malesia e Indonesia: due giorni dopo, puntuale, il battello è emerso, ha mostrato la bandiera e poi è scomparso di nuovo; ancora qualche giorno di navigazione in profondità e un’altra riemersione, al largo dello Sri Lanka; poi giù fino a un ultimo avvistamento nel Golfo Persico. La crociera è durata un paio di mesi e il battello è rientrato con successo nella baia di Yalong e poi nella caverna sotto la collina a strapiombo sul Mar cinese meridionale. 
 

HAINAN HAINAN

Lo scopo della missione era politico: far sapere ai comandi dei Paesi asiatici e degli Stati Uniti che la Marina da guerra cinese è entrata nel grande gioco oceanico. Il tunnel di Sanya, che immette a una base in caverna capace di ospitare fino a 20 sottomarini, permette ai cinesi di scivolare in immersione fino al mare aperto, sfuggendo alla ricognizione aerea americana. 
 

L’Esercito popolare di liberazione ha 56 sottomarini d’attacco, 5 dei quali a propulsione nucleare. E 3, denominati «Jin Type 094» nei codici Nato, sono armati con missili balistici «JL-2», che con 7.400 chilometri di raggio d’azione danno a Pechino un deterrente nucleare in grado di resistere a un ipotetico «first strike». 
 

Il presidente Xi Jinping va ripetendo che l’obiettivo è di dimostrare ai vicini con i quali è aperto un contenzioso territoriale, dal Giappone al Vietnam all’India, che le forze armate cinesi sono in grado «di combattere e vincere guerre locali». Ma i sottomarini «Jin Type 094», dal Pacifico occidentale potrebbero tenere sotto tiro le Hawaii e, spingendosi fino al Pacifico centrale, avrebbero a portata dei loro missili la California. 
L’ammiraglio Locklear, comandante Usa nel Pacifico, ha subito chiesto al Congresso di rinunciare ai tagli di bilancio alla Us Navy; l’India ha annunciato una spesa di 13 miliardi di dollari per rafforzare la sua flotta di 15 sottomarini; il Vietnam ha acquistato dalla Russia 6 unità classe Kilo; l’Indonesia vuole varare 12 battelli; altrettanti l’Australia. La corsa al riarmo sottomarino gonfia la spesa bellica nell’area Asia-Pacifico: 407 miliardi di dollari nel 2013. 
 

L ELICOTTERO chinook DELL ESERCITO USA CON I NAVY SEALS L ELICOTTERO chinook DELL ESERCITO USA CON I NAVY SEALS

La massa dei turisti a Yalong si interessa solo alla spiaggia: i cinesi, molto previdenti, per evitare di abbronzarsi (la pelle scura caratterizza i poveri contadini) circolano coperti da grandi cappelli e foulard sulle spalle, spesso muniti di ombrello; i negozi per bambini vendono palette in ferro, del tutto simili alle vanghette tattiche della fanteria. A riva sono allineate file di scooter d’acqua pronti a sfrecciare sul mare calmo. Al bagnino piace giocare a James Bond e alla Spectre: «Non vada troppo al largo, quelli possono sparare». 

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…