xi jinping putin biden rutte nato

FINALMENTE LA NATO HA SMASCHERATO L'IPOCRISIA DELLA CINA: AIUTA LA RUSSIA CONTRO L'UCRAINA E VUOLE FARE AFFARI CON L'EUROPA - PECHINO, PUNTA NEL VIVO, SCAPOCCIA ("L'OCCIDENTE SEMINA DISCORDIA TRA NOI E L'UE"), SI DESCRIVE COME UN ”CAPRO ESPIATORIO” E ESORTA LA NATO A “NON CREARE IL CAOS ANCHE IN ASIA-PACIFICO”: “E' LA PIÙ GRANDE FONTE DI INSTABILITÀ GLOBALE” - XI JINPING HA MANDATO TRUPPE IN BIELORUSSIA PER ALCUNE ESERCITAZIONI VICINO AL CONFINE CON LA POLONIA E INTORNO A TAIWAN SONO STATI RILEVATI 66 JET...

Lorenzo Lamperti per "la Stampa" - Estratti

 

XI JINPING ABBRACCIA VLADIMIR PUTIN

Parole al veleno e jet militari. La Cina reagisce con rabbia al summit della Nato e al documento firmato dai leader dei Paesi dell'Alleanza Atlantica. L'etichetta di «sfida sistemica alla sicurezza» e i duri avvertimenti sul presunto sostegno fornito alla Russia per la guerra in Ucraina sono indigesti per Pechino, impegnata da tempo in un complesso gioco di equilibrismo teso a mantenere aperta la porta dei rapporti con l'Occidente.

 

Non è un caso che, nella replica ufficiale del portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, si accusi la Nato di voler «seminare discordia tra Cina e Unione Europea, minando la cooperazione bilaterale».

 

JOE BIDEN E JENS STOLTENBERG AL VERTICE NATO

Pechino si descrive come un «capro espiatorio», utilizzato da un'organizzazione che è una «reliquia della guerra fredda», che «basa la propria sicurezza sull'insicurezza altrui» e avanza accuse «irragionevoli e sinistre». Il collegamento col mantra della necessaria tutela delle «legittime preoccupazioni di sicurezza» di Mosca sul conflitto è immediato.

 

D'altronde, nella prospettiva cinese sono Usa e Nato ad aver «gettato benzina sul fuoco» della crisi, aggravandola. «La Cina esorta la Nato a non creare il caos in Asia-Pacifico dopo averlo già creato in Europa», dice Lin. 

 

(...)

La presenza al vertice di Washington dei leader di Australia e Nuova Zelanda, ma soprattutto di Giappone e Corea del Sud, infastidisce molto Pechino che si racconta accerchiata dai prodromi di una Nato asiatica: «Ovunque si estende la mano nera della Nato si manifestano disordini e caos».

 

vladimir putin e xi jinping a pechino

L'avviso è rivolto anche ai vicini asiatici, che con la guerra in Ucraina potrebbero essere tentati di seguire l'esempio di Tokyo e Seul per rafforzare i rapporti di sicurezza con gli Usa e la Nato, «la più grande fonte di instabilità globale» che, secondo una nota della missione cinese all'Unione Europea, «enfatizzano la cosiddetta minaccia cinese per incitare allo scontro». Quasi come a dire: se saremo costretti ad agire in futuro, non sarà colpa nostra.

 

Qualche azione c'è già stata, proprio a cavallo del summit Nato. La scorsa settimana sono state condotte manovre navali congiunte con la Russia nel Pacifico. E per la prima volta Pechino ha mandato truppe in Bielorussia, arrivate lunedì per delle esercitazioni non lontano dal confine con la Polonia.

 

VERTICE NATO - LUGLIO 2024

Mostrando dunque di avere amici non lontani dal fianco est della Nato, così come la Nato ha partner sempre più coinvolti nella sua strategia di sicurezza nei pressi del territorio cinese. Tra martedì e mercoledì sono stati invece rilevati ben 66 jet e 7 navi da guerra nella regione intorno a Taiwan.

 

Si tratta del dato più alto del 2024. I mezzi militari hanno condotto delle manovre con la portaerei Shandong in acque tra Taipei e le Filippine, ancor più nel mirino della Cina dopo aver firmato un accordo militare col Giappone e aver evocato il trattato di mutua difesa che le lega agli Usa in merito ai sempre più frequenti scontri navali nelle aree contese del mar Cinese meridionale.

 

MARK RUTTE XI JINPING

La sensazione è che le conclusioni del summit di Washington segnino una cesura.

La Nato ha scelto di abbandonare molta della cautela mantenuta sin qui, soprattutto dai singoli Paesi membri, e portare allo scoperto le proprie accuse di aiuto al Cremlino, che includerebbe «il trasferimento di materiali a duplice uso come componenti di armi, equipaggiamento e materie prime che servono da input per la difesa russa».

Secondo un rapporto d'intelligence delle scorse settimane, aziende cinesi starebbero collaborando alla produzione di un drone d'attacco utile sul fronte ucraino.

 

joe biden emmanuel macron

(...)

Proprio ieri, è stata annunciata la presenza di Xi Jinping al vertice dei Brics, in programma in ottobre a Kazan. Sarà il teatro del terzo incontro tra il presidente cinese e Vladimir Putin in meno di sei mesi.

biden zelensky vertice nato vladimir putin e xi jinping a pechino

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)