beppe grillo luigi di maio alessandro di battista

CINQUESTELLE CADENTI - IL GOVERNO NON HA PORTATO BENE AL M5S: DA GENNAIO SEIMILA ATTIVISTI IN MENO - CONTINUA L’EMORRAGIA DI MILITANTI, STUFI DI UN MOVIMENTO MENO DI LOTTA E PIÙ DI PAGNOTTA: IN 4 MESI SONO STATI CHIUSI 76 MEETUP - SETTIMANA DI FUOCO PER I PROBIVIRI: A METÀ MESE SCADE IL TERMINE PER SALDARE LE RESTITUZIONI ARRETRATE E UNA VENTINA TRA DEPUTATI E SENATORI RISCHIANO UNA SANZIONE…

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

grillo fico di maio di battista

Seimila attivisti persi in quattro mesi, due trattative delicate all'orizzonte e una sfida sempre più affollata di potenziali concorrenti per la leadership. I Cinque Stelle vanno sempre più spediti verso il loro big bang, l'inizio di una nuova fase. La settimana decisiva sarà quella tra il 15 e il 22 giugno: entro allora si dovrebbe tenere una riunione dei vertici. Secondo le indiscrezioni che filtrano dai piani alti pentastellati, il momento del confronto è più vicino, «la resa dei conti» sarebbe quindi tra due settimane. E per questo motivo, anche, la lotta interna si fa più serrata.

 

GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

Da una parte c'è l'idea del comitato elettorale che dovrebbe traghettare il Movimento (passando anche dagli Stati generali) per un anno, fino alle porte del semestre bianco, dall'altra la corrente che vorrebbe un voto subito sul capo politico. E anche sulla leadership la situazione è a dir poco confusa. Le notizie di un «interim» di Beppe Grillo continuano a rimbalzare, nel frattempo però Vito Crimi prosegue la sua attività e i suoi incontri (anche nella settimana appena trascorsa) tessendo rapporti e progetti in teoria a medio lungo termine, comunque ben oltre una imminente staffetta in vista di un cambio di leadership.

 

BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA

E la corsa al ruolo di capo politico si infittisce di nomi, con Paola Taverna che ha dato la sua disponibilità per un periodo (e intanto prepara la sua campagna interna), Chiara Appendino che rimane sullo sfondo del progetto abbozzato sei mesi fa e Stefano Buffagni pronto a scendere in campo per far sentire la voce dei Cinque Stelle del Nord. Al quadro ovviamente va aggiunto Alessandro Di Battista, il cui seguito interno - come filtra da ambienti vicini all'ex deputato - «sta crescendo sempre di più».

 

L'ultimo endorsement in ordine di tempo lo ha fatto l'ex socio di Rousseau Max Bugani. In realtà, i contendenti (o il comitato) dovranno anzitutto riannodare le fila dei rapporti con la base. Da fine gennaio ad oggi, in contemporanea con lo scoppio dell'epidemia da coronavirus, il Movimento ha subito una vera e propria emorragia: i meetup hanno perso seimila attivisti (ora sono quasi 109 mila) e sono stati chiusi 76 gruppi(il 13,9% del totale). Tuttavia nel Movimento sia a livello dei militanti sia a livello parlamentare continua a prevalere la linea dura: questa settimana si preannuncia di fuoco per i probiviri.

beppe grillo luigi di maio alessandro di battista contro la legge elettorale

 

Infatti, a metà mese scade il termine per saldare le restituzioni arretrate: una ventina tra deputati e senatori rischiano una sanzione. Ma oltre al fronte interno, c'è anche quello governativo. Con due trattative (con gli alleati dem) entrambe delicate e importanti. Anzitutto quella sull'utilizzo del Mes, che ieri ha visto un'apertura da parte di Pierpaolo Sileri. Per il viceministro alla Salute, se si tratta di soldi «senza vincoli, vantaggiosi, e anche in tempi rapidi. Allora va bene.

 

GRILLO DI MAIO E DI BATTISTA A GIULIANOVA

L'Italia ha dato tanto all'Europa. Non ci dimentichiamo che l'austerity e i tagli vengono tutti da lì, quindi per ripartire è necessario un cambio di passo». Parole che hanno agitato le acque interne. Intanto domani, sempre per quanto riguarda l'asse con il Partito democratico, si terrà a Roma il vertice sulle Regionali in Liguria, un passaggio determinante per capire come gli alleati giallorossi abbiano intenzione di muoversi in vista delle elezioni sul territorio: un test che diventa fondamentale soprattutto in vista delle Amministrative 2021, con le principali città italiane al voto. E c'è già chi prova a spostare l'attenzione dalle questioni interne: «In gioco non c'è il destino del Movimento, ma il destino del Paese».

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…