CIVATI, L’UNICO DISSIDENTE DEM, FRENA IL GOVERNO ALFETTA: “USANO I NOSTRI VOTI PER RIFARE LA DC” – “MAGGIORANZA PIÙ COESA CON GIOVANARDI E FORMIGONI?”

Giannino della Frattina per "Il Giornale"

Giuseppe Civati, più noto come Pippo, 38 anni, è stato l'unico deputato del Pd a non votare la fiducia all'Alfetta, il governo Letta-Alfano passato indenne attraverso la bufera.

Onorevole Civati, lei è un candidato alla segreteria, mica un peone qualunque.
«Chiedevo una via d'uscita, non una porta di ingresso verso qualcosa che sento molto lontano dall'idea che ho del Pd e della sinistra italiana».
Non le piace questa fiducia?

«Avevo in mente uno schema diverso, un percorso del governo più limitato nel tempo».

Si era detto nuova legge elettorale e legge di Stabilità, poi subito al voto.
«Fino al giorno prima lo dicevano tutti i dirigenti del Pd, ora se lo sono dimenticato. E io faccio la solita figura dell'eretico».
Nel suo blog lei dice che il Pd si sta allontanando dagli elettori perché «stiamo ridisegnando il sistema politico italiano non con libere elezioni, ma con operazioni di Palazzo». Conferma?

«Confermo».

Un'operazione che per la sinistra prevede l'appoggio di Roberto Formigoni, Fabrizio Cicchitto e Carlo Giovanardi. Non proprio dei campioni per la sinistra.
«Ci siamo preoccupati per giorni di falchi e colombe e invece è arrivata la balena, un animale tristemente noto per la storia italiana».
Vuol dire che voi di sinistra morirete democristiani?

«Io dico solo che il Pd era nato per fare cose diverse».

Di Formigoni, Cicchitto e Giovanardi che pensa?
«Formigoni ha ritrovato una visibiltà che aveva perduto, Cicchitto ha detto che vuole rifare la Dc, ma che sulla giustizia è d'accordo con Berlusconi».
Fino al giorno prima Formigoni era quello del processo Maugeri per le tangenti sulla sanità lombarda, oggi per la sinistra è un eroe.
«Visto che non ero d'accordo, sono la persona meno idonea a spiegarlo».

Filippo Penati, braccio destro di Pier Luigi Bersani, lo avete cacciato dal Pd senza nemmeno un avviso di garanzia. Formigoni va bene?
«Dopo anni di lezioni di morale impartite dalla sinistra sul tema della legalità, non vorrei che tra un po' ci dovessimo trovare a votate per la decadenza di Formigoni da senatore».
E politicamente?
«Non c'è dubbio che Formigoni rappresenti un centro di potere e di strategia politica che la sinistra aveva avversato. Tanto quanto Berlusconi».

Adesso a Formigoni dovete essere riconoscenti.
«Non nego che la fine della stagione di un Berlusconi mattatore sia un fatto importante».
Quindi Formigoni va bene perché fa fuori Berlusconi. Conta solo stare al potere.
«Io voglio un antiberlusconismo politico e non psichiatrico. Ma non è che se adesso non c'è più Berlusconi e c'è Formigoni io dica “Wow!”».

Berlusconi non c'è più?
«Chi a sinistra dà Berlusconi per finito, fa il solito errore».

I governi si fanno senza votare, in Italia la democrazia è commissariata?
«Stiamo molto attenti con le parole. Siamo in questa situazione dal 2011, quasi le elezioni fossero un equivoco. Non la democrazia, ma magari è sospesa quell'alternanza democratica tra destra e sinistra che farebbe tanto bene al Paese».

Il discorso alle Camere del premier Letta?
«Gli ho sentito dire che dopo la fiducia c'è una maggioranza politica coesa. Con Giovanardi? Io non mi posso certo confondere con Formigoni».
Si è votata una fiducia in parlamento. Siete alleati.
«Senza cattiveria o polemica, perché poi mi crocifiggono come sempre, se vogliono far rinascere la Dc si voti. Scelgano il simbolo e si confrontino con la sinistra. Vediamo chi vince».

Non è così?
«Oggi la si fa rinascere in parlamento usando i voti degli altri. Non è bello. Non è un patto con gli elettori, ma altro».
Il governo durerà?
«Letta vuol durare ben oltre il semestre europeo dell'Italia nel 2014».

Che sinistra vuole lei?
«La via d'uscita sono congressi di partito ed elezioni. Meno Palazzo e più piazza».

 

Civati intervistato Civati Giuseppe LETTA enricol letta Enrico Letta LETTA E ALFANO FESTEGGIANO IN SENATO cicchitto foto mezzelani gmt ALFANO BERLUSCONI GIOVANARDI

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO