CLINTONOMIC, ATTO SECONDO - COI SONDAGGI MEDIOCRI E TRUMP ALL’ORIZZONTE HILLARY VA SULL’USATO SICURO E ARRUOLA IL MARITO: “SE VERRO' ELETTA ALLA CASA BIANCA, BILL AVRÀ L’INCARICO DI RIVITALIZZARE L’ECONOMIA” - MA IL TYCOON REPUBBLICANO SI È SUBITO FIONDATO SULLE VECCHIE VICENDE CHE RIGUARDANO IL RAPPORTO TRA CLINTON E LE DONNE

hillary e bill clintonhillary e bill clinton

Giuseppe Sarcina per “www.corriere.it”

 

La campagna di Hillary Clinton è in difficoltà. E per riprendere slancio punta, ancora una volta su Bill, l’ex presidente che lasciò la Casa Bianca nel 2000 con un alto tasso di popolarità. «Se sarò eletta, Bill avrà un ruolo importante alla Casa Bianca per rilanciare l’economia. Lui sa come farlo, specialmente nelle zone più povere o più marginali, come le miniere, o in altre aree del Paese non toccate dalla crescita economica».

 

L’ ex segretario di Stato ha pronunciato queste parole lunedì, in un comizio nel Kentucky, dove si vota per le primarie martedì 17 maggio insieme con l’Oregon. Hillary rischia di perdere anche qui, allungando la striscia di sconfitte (già 19) subite a opera di Bernie Sanders. Nel momento critico, però, riemerge Bill, come un salvagente inaffondabile. Con lo stesso meccanismo, più psicologico che politico, Hillary aveva chiesto al marito, nel gennaio scorso, di intervenire direttamente nella campagna elettorale.

HILLARY E BILL CLINTONHILLARY E BILL CLINTON

 

Ma Bill è un personaggio con un passato ingombrante e, ancora, vulnerabile. Donald Trump si è subito fiondato sulle vecchie vicende che riguardano il rapporto tra Clinton e le donne, a cominciare dall’allora stagista Monica Lewinski. Sanders ha glissato sulle vicende personali (anche se all’epoca condizionarono, eccome, la politica) per concentrarsi sui rapporti tra la coppia presidenziale e Wall Street.

 

Negli anni Novanta l’allora presidente Clinton espose la vecchia tradizione democratica a una forte contaminazione liberal. Meno tasse e fine dell’interventismo pubblico, deregulation del sistema bancario per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese. Una linea che, secondo diversi autori, favorì la speculazione finanziaria selvaggia, fino al fallimento della Lehman Brothers e alla crisi del 2008.

 

bill e chelsea clinton in campagna per hillarybill e chelsea clinton in campagna per hillary

Ma l’annuncio di lunedì è, oggettivamente, soprattutto un segnale di insicurezza politica. Il riferimento ai minatori, per esempio, non è casuale. A marzo Hillary si presentò nel West Virginia, terra di carbone, sostenendo che andava chiusa l’attività estrattiva per dare spazio alle energie alternative. Un’affermazione che ha contribuito a perdere le primarie di quello Stato, martedì 10 maggio.

 

Non è solo un problema congiunturale. L’11 luglio 2015, con un discorso alla New School di New York, l’ex First lady presentò un ambizioso piano economico: sarebbe dovuta essere la prova migliore della sua competenza, della sua capacità di raggiungere risultati, di essere insomma la candidata più qualificata di tutti per la Casa Bianca.

 

Hillary sterzò a sinistra: egualitarismo, investimenti pubblici, aumento dei salari minimi. E lo fece senza perdere di vista il grosso del ceto medio, forse non determinante nella corsa alla democratica, ma decisivo per salire alla Casa Bianca.

bill clinton bernie sanders con la moglie janebill clinton bernie sanders con la moglie jane

 

Il suo staff rese noto che erano stati richiesti più di 200 analisi e pareri. Hillary, in prima persona, consultò, tra gli altri, il premio Nobel Joseph Stiglitz e Alan Krueger, professore a Princeton. Entrambi, ormai da anni, denunciano le ineguaglianze socio-economiche che, a loro giudizio, stanno minando la coesione del Paese.

 

bill clinton parla in new hampshirebill clinton parla in new hampshire

La candidata democratica articolò una proposta in sei punti; dagli investimenti pubblici all’incremento del salario minimo, con forti incentivi per la partecipazione delle donne al mondo del lavoro. Si parlò di «Hillarynomics». Una variante, profondamente rivista e corretta, della «Clintonomic» degli anni Novanta.

 

Ma ora, con i sondaggi mediocri e un avversario ruvido come Trump all’orizzonte, Hillary ha deciso di tornare sull’usato sicuro. Ancora Bill, sempre Bill.

la clinton nominata icona globale agli lgbt awardsla clinton nominata icona globale agli lgbt awardshillary    clintonhillary clintonclintonclintonCLINTON WARRENCLINTON WARREN

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…