CODICE ‘LE PEN’ – COPRIFUOCO PER I BAMBINI SOTTO I 13 ANNI, NO AL VESSILLO UE E NIENTE MOSCHEE: I SINDACI DEL FRONTE NAZIONALE SI FANNO SUBITO RICONOSCERE

Giampiero Martinotti per "La Repubblica"

Niente bandiera europea al balcone, tagli alle sovvenzioni per le associazioni antirazziste, coprifuoco per i bambini sotto i 13 anni, nessuna commemorazione per ricordare le vittime della schiavitù, tentativi per impedire la costruzione di nuove moschee: gli undici sindaci del Fronte nazionale scelgono i simboli per dare il tono alla loro gestione degli enti locali.

Le polemiche sulle loro misure sono spesso veementi in loco, ma gli undici cercano anche di evitare gli svarioni più grossolani e soprattutto di mettersi in contraddizione con la legge: tutti i loro provvedimenti sono legali e non possono essere impugnati dai prefetti o davanti ai tribunali. È l'abilità caldeggiata da Marine Le Pen durante la campagna elettorale: l'obiettivo del Fronte è di dimostrare che i suoi uomini sono in grado di gestire la cosa pubblica come gli altri partiti.

La misura più repressiva è sicuramente quella presa a Béziers da Robert Menasse, l'ex leader di Reporters sans Frontières . Come aveva promesso, ha introdotto il coprifuoco per i minori di 13 anni, che durante i mesi caldi non potranno uscire, se non accompagnati da un adulto, tra le 23 e le 6 del mattino. Misura già presa da anni in molte città governate dalla destra democratica e regolato da una legge del 2010, dovrebbe servire a combattere i baby-delinquenti,ma gli esperti la considerano del tutto inutile. Per l'estrema destra, invece, si tratta di uno dei provvedimenti più simbolici, una sorta di manifesto per combattere l'insicurezza.

Sull'immigrazione, l'islamofobia affiora quando si tratta della costruzione di moschee o di sale per la preghiera: in due città, i sindaci studiano la possibilità di opporsi a quei progetti. Quanto alle associazioni antirazziste o vicine alla sinistra, le sovvenzioni saranno tagliate, se non addirittura eliminate. Prudenza invece su temi più delicati: se Marine Le Pen voleva nelle mense scolastiche menu uguali per tutti, cioè «senza esigenze religiose», gli undici sindaci si sono ben guardati dall'imporre a tutti i bambini il maiale.

Tra le decisioni più polemiche la scelta del sindaco di Villers- Cotterêts, in Piccardia: ha deciso di non celebrare, il 10 maggio, la memoria delle vittime della schiavitù. E ciò malgrado il più illustre rampollo della cittadina sia Alexandre Dumas, figlio e nipote di schiavi: «La Francia non deve continuare a scusarsi per la sua storia», ha detto ai suoi inviperiti oppositori. Meno conflittuale, invece, la scelta di togliere dal balcone del municipio di Fréjus la bandiera europea: certo, Marine Le Pen ha chiesto di bandirla per legge, ma Oltralpe la legislazione prevede solo l'obbligo di esporre la bandiera nazionale.

 

SELFIE GIORGIA MELONI E MARINE LE PEN MARINE LE PEN b c ee afccb d c ffd la moschea di whitechapel a londra moschea di roma

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