IL METRO B FERMA A REBIBBIA: UNA COLA-TA DI GUAI SU ALE-DANNO
Valeria Pacelli per il "Fatto quotidiano"
C'era in ballo l'appalto per il prolungamento della metro B, la linea metropolitana che collega la zona di Rebibbia a quella di Laurentina a Roma, durante il famoso incontro avvenuto nella primavera del 2009 tra Pierfrancesco Guarguaglini (allora presidente di Finmeccanica), il sindaco Gianni Alemanno e il super-manager Lorenzo Cola.
A rivelare l'oggetto dell'incontro, sul quale sono già state scritte versioni diverse, è lo stesso Lorenzo Cola, durante un interrogatorio del 22 febbraio del 2012. Al Fatto Quotidiano tuttavia risulta che quel giorno si discusse di un nuovo aspetto, finora rimasto inedito: l'appalto per il prolungamento della metro B, che avrebbe dovuto portare alla nascita di altre tre stazioni, ma che ancora non sono state realizzate.
Guarguaglini, stando alla versione di Cola, durante quell'incontro avrebbe sponsorizzato una delle controllate di Finmeccanica, la Ansaldo Sts, che, costituita in un'Ati (Associazione temporanea di imprese) con altre due società , alla fine risulterà vincitrice dell'appalto. Vicenda questa che è al centro di un nuovo filone d'indagine, ancora in una fase iniziale, dell'inchiesta sulle tangenti che sarebbero state pagate per l'assegnazione dell'appalto sui 45 filobus della Brera Menarini che ha portato all'arresto di Riccardo Mancini.
Ovviamente le parole verbalizzate da Cola sono da verificare. Ma incrociando le date di assegnazione degli appalti si intravede il possibile intreccio tra istituzioni e bandi pubblichi. L'incontro rivelato da Cola risale all'estate del 2009. Cola era ritenuto ancora uno stimato manager Finmeccanica, estraneo a qualsiasi inchiesta giudiziaria. Con lui ci sono anche Guarguaglini e Alemanno.
Quel giorno si sarebbe discusso del bando per il prolungamento della metro B e l'allora presidente di Finmeccanica, secondo Cola, non avrebbe esitato a mettere in buona luce, agli occhi del sindaco di Roma, la controllata Ansaldo Sts. Si tratta della società che si occupa di attività di segnalamento e sistemi di trasporto ferroviario e metropolitano. Già nel febbraio del 2006 Ansaldo, in un'Ati con Astaldi, Vianini e il consorzio cooperative costruzioni, si è aggiudicata anche la gara per la linea C della metro.
Un anno dopo, l'8 luglio del 2010, Cola viene arrestato nell'ambito dell'inchiesta sul maxi-riciclaggio che coinvolge Fastweb e Telecom Italia Sparkle. Riceve una condanna a 3 anni e 4 mesi, che sta scontando ai domiciliari. Da allora Cola è stato coinvolto in altre inchieste, come quella sulla barca di Marco Milanese che gli è costata, lo scorso 28 marzo, una seconda condanna a tre mesi.
Nel frattempo viene preparata la gara per il prolungamento della metro B. Sono due i contendenti: da una parte la modenese Cmb Carpi insieme a un gruppo di imprese romane; dall'altra Salini, Vianini (del gruppo Caltagirone) e Ansaldo Sts. A settembre 2011 è questa seconda cordata a vincere. La Cmb ricorre al Tar, ma perde. Quindi avvia un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, ancora da discutere.
Ma c'è un evento anomalo tra l'aggiudicazione provvisoria e quella definitiva della gara. Il 12 novembre 2010 il Comune invia una lettera, firmata da Alemanno, a Roma Metropolitane, che a sua volta la inoltra all'Ati Salini-Vianini-AnsalsoSts. In questa lettera sostanzialmente si chiede di inserire modifiche e integrazioni da parte della Salini, in modo da rendere la proposta più favorevole all'amministrazione. E quindi da rendere più probabile la vittoria definitiva della cordata di cui era parte Ansaldo. L'aspetto economico era quello più delicato: l'appalto poi vinto da Salini-Vianini-Ansaldo all'amministrazione comunale costa parecchio.
Si tratta di un project financing, i soldi per i lavori vengono investiti inizialmente dai privati che poi li recupereranno negli anni con i ricavi di gestione. Il costo finale dell'opera è 614 milioni di euro, dei quali 110 per finanziamento impianti (carico del comune di Roma), 188 per la valorizzazione delle aree e 316 in due anni sempre pagati dal Campidoglio.
Secondo Cola sarebbe stato deciso a chi affidare l'appalto proprio durante quell'incontro tra Guarguaglini e Alemanno, a cui era presente anche il manager Finmeccanica. "Una enorme balla", ha commentato ieri Guarguaglini contattato dal Fatto sulla vicenda. Nei giorni scorsi sia l'ex presidente di Finmeccanica che Alemanno hanno ammesso di essersi incontrati, ma soltanto per discutere di come ripulire i muri della capitale dai graffiti. Spetterà alla Procura di Roma stabilire chi dice la verità .
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