schlein tarquinio

IL COLMO PER LA SEGRETARIA MULTIGENDER DEL PD: CANDIDARE UN CATTOLICO ANTI-ABORTISTA – IL NOME DI MARCO TARQUINIO CONTINUA A SPACCARE IL PARTITO DEMOCRATICO: LE POSIZIONI DELL’EX DIRETTORE DI “AVVENIRE” SUI DIRITTI E SUL CONFLITTO IN UCRAINA (DI ZELENSKY HA DETTO: “SE AVESSE FATTO LE VALIGIE, IL CONFLITTO SAREBBE FINITO”) SONO INDIGERIBILI PER L’ALA RIFORMISTA DEI DEM – PER COMPENSARE, SCHLEIN PENSA DI PIAZZARE IN LISTA ANCHE ALESSANDRO ZAN, IN QUOTA RAINBOW…

Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

 

ELLY SCHLEIN E ALESSANDRO ZAN

Candidare Alessandro Zan nel Nord Est, al terzo posto. Per bilanciare […] l’impatto di Marco Tarquinio, che sarebbe in corsa nella circoscrizione Centro, probabilmente in quarta posizione. La segretaria del Pd è chiamata a fare l’equilibrista. Le liste per le Europee sono un lavoraccio per tutti i leader, ma soprattutto se fai il capo del Pd.

 

[…] A Schlein il nome di Tarquinio, ex direttore di Avvenire, è stato proposto da Demos, il movimento di Paolo Ciani, vicino a Sant’Egidio. La leader [...] sembrava essersi convinta, tanto da formulare la proposta all’interessato. Metteva in conto le lamentele di un pezzo di partito, l’ala più atlantista, quella di Lorenzo Guerini, per le note posizioni anti-armi a Kiev del giornalista.

 

Sperava invece che non venissero troppo sottolineate le uscite di Tarquinio contro il ddl Zan, contro il matrimonio egualitario […], perfino contro le unioni civili di Cirinnà, che nemmeno Giorgia Meloni mette più in discussione. E anche le sortite sull’aborto — «una leggenda nera della morte come diritto», cit. sempre di Tarquinio — che inquietano una fetta del mondo femminista che Schlein tiene da sempre in considerazione.

 

Marco Tarquinio in abito medievale ad assisi

Lui per ora replica sportivo: «[...] le polemiche sono fisiologiche. Certo mi aspetterei qualche giudizio meno precipitoso, meno superficiale », diceva l’altro ieri a Linea Notte, su Rai3. L’Ucraina? «Mi hanno accusato di essere complessista, ma se fosse tutto semplice, basterebbe dire: cessate il fuoco!». I diritti? «Ho sempre detto: prima viene la persona, poi ragioniamo sui modi, chiarendo che non ci sono mai diritti da accampare su altre persone».

 

Il punto è che Tarquinio [...] è persona senza dubbio rigorosa. Un intellettuale onesto, che sceglie una posizione e poi difficilmente la cambia. E questo rischia di creare due cortocircuiti, nel Pd: perché per il lato confessionale, resta un cattolico conservatore […]. Dal lato laico, ha posizioni molto-molto di sinistra sulla guerra [...[]. Posizioni che stonano con la linea del Pd, a sostegno di Kiev.

 

Certo il personaggio [...] è complesso, mica facile da riassumere in tre frasi. Classe ‘66 da Assisi, scout, una carriera quarantennale cominciata alla Voce, non quella di Montanelli ma il settimanale dei cattolici dell’Umbria, poi il Tempo, poi Avvenire, di cui diventa direttore nel 2009, quando subentra a Dino Boffo, silurato dal Giornale di Berlusconi. Però Tarquinio, va detto, ha saputo scostarsi dal “ruinismo” del predecessore. Boffo, ai tempi dei Dico di Rosy Bindi, titolava: «Non possumus », non possiamo, per citare Pio IX.

 

MARCO TARQUINIO

E invece Tarquinio, per le unioni civili, virò sulla formula «Unicuique suum », a ciascuno il suo. E secondo il giornalista, non è questione di latinorum, ma di sostanza. Anche se poi il ddl Cirinnà lo criticò aspramente: «Un testo pieno di ambiguità e forzature», perché considerato (da lui) un irricevibile «simil matrimonio gay», che rincorreva «derive falsamente progressiste verso ingiustizie e disumanità».

 

Però Tarquinio ha criticato i raduni “per la famiglia” di Pillon e Salvini, che avrebbero prodotto «una polemica inutilità», così scriveva nel 2019. E di certo sta sul gozzo ai cattolici integralisti (che non gradiscono, eufemismo, il magistero di Francesco) col loro sito Nuova Bussola Quotidiana, che addirittura l’ha accusato, al contrario, di «omosessualismo ».

 

LA CORSA DI ELLY SCHLEIN - VIGNETTA DI CLAUDIO CADEI PER ITALIA OGGI

Sulla guerra, o meglio sulle guerre, la sua posizione è quella del Papa, quindi quella dell’«abbaiare della Nato» alle porte di Mosca. Con un’aggiunta di sortite piuttosto ruvide su Zelensky: «Gli eroi sono altri, non ammazzano»; «Se avesse fatto le valigie, la guerra sarebbe finita» […]. Considerazioni su cui ragiona Schlein, che sulle armi ha tenuto la linea di Ue e Nato, e che è la leader più femminista e più vicina al mondo Lgbtq che il Pd abbia mai avuto. E forse proprio per questo è l’unica che potrebbe far digerire questa candidatura al suo partito. Magari rinunciando al posto di capolista per sé, pure nelle Isole.

Marco Tarquinio SCHLEINING - MEME BY SHILIPOTI marco tarquinio foto di bacco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?