mario draghi domenico arcuri

COME DAGO-ANTICIPATO, ARCURI PUÒ INIZIARE A PREPARARE GLI SCATOLONI: A PALAZZO CHIGI STANNO PREPARANDO LA RIFORMA DI INVITALIA - TRA LE IPOTESI AL VAGLIO C’È SEMPRE QUELLA DI UNA FUSIONE CON LA CONSIP. I DUE CARROZZONI PUBBLICI CON IL COVID HANNO MOSTRATO LE LORO FRAGILITÀ - L’INDAGINE SULL’EX COMMISSARIO, CHE DAL 2007 HA DRIBBLATO GOVERNI DI DESTRA E DI SINISTRA, HA ACCELERATO LE PRATICHE PER SOSTITUIRLO - LA PRECISAZIONE DI CONSIP

1 - FLASH - AVVISATE DOMENICO ARCURI CHE A PALAZZO CHIGI, A FINE NOVEMBRE, SARA' MESSA A PUNTO LA RIFORMA DI INVITALIA. L'EX COMMISSARIO ALL'EMERGENZA COVID PUO' INIZIARE A PREPARARE GLI SCATOLONI... - DAGOSPIA DEL 14 OTTOBRE 2021

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/flash-avvisate-domenico-arcuri-che-palazzo-chigi-fine-novembre-286068.htm

 

 

DOMENICO ARCURI

 

LA PRECISAZIONE DI CONSIP

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Gentile Direttore,

con riferimento alla ripresa su Dagospia dell’articolo “Accelerazione nei cambi Invitalia: ora si cerca un sostituto di Arcuri” a firma di Alessandro Da Rold, pubblicato in data odierna da La Verità, oltre a quanto già segnalato alla stessa La Verità, critichiamo fermamente la titolazione scelta dalla Sua Testata.

 

Definire Consip “un carrozzone pubblico che con il covid ha mostrato la propria fragilità” (unitamente a Invitalia) è offensivo per 429 persone che quotidianamente lavorano in azienda, privo di fondamento e, non in ultimo, veicola ai suoi lettori una informazione distorta sul ruolo svolto dall’azienda nel sistema degli acquisti pubblici. I numeri dell’ultimo quadriennio mostrano esattamente il contrario, testimoniando fiducia di amministrazioni e imprese ed efficienza della gestione operativa:

Consip-marchio

 

1) il valore annuo degli acquisti delle PA su strumenti Consip è raddoppiato da 8,2 mld/€ (2016) a 16,6 mld/€ (2020) facendo segnare una crescita di +103%

 

2) il valore annuo delle gare aggiudicate è passato da 5,4 mld/€ (2016) a 10,8 mld/€ (2020) con un incremento di +98%

 

3) le imprese abilitate al sistema o aggiudicatarie di gare sono aumentate da 75mila (2016) a 155mila (2020) pari a una crescita +108%

 

4) un utile netto gestionale di oltre 22 mln/€ per gran parte riversato nel Bilancio dello Stato. Tutti risultati raggiunti con un decremento del personale che è passato dai 439 dipendenti del 2016 ai 429 del 2020.

 

Con richiesta di pubblicazione, cordialmente

Comunicazione Consip

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

 

2 - ACCELERAZIONE NEI CAMBI INVITALIA ORA SI CERCA UN SOSTITUTO DI ARCURI

Alessandro Da Rold per "la Verità"

 

Mentre Roberto Gualtieri celebra la vittoria della sfida elettorale su Roma, dalle parti di Invitalia, feudo di Domenico Arcuri, ci si rimbocca le maniche in vista della fine dell'anno, quando l'agenzia economica per lo sviluppo sarà rivoltata come un calzino dal governo di Mario Draghi. E pensare che l'anno scorso, alla vigilia del primo lockdown per la pandemia, fu anche Gualtieri (da ex ministro dell'Economia) a caldeggiare con l'ex premier Giuseppe Conte la nomina di Arcuri a supercommissario per l'emergenza sanitaria.

INVITALIA

 

I due si conoscono da anni, uniti da quei salotti politici di Roma che variano dagli ex premier Massimo D'Alema a Romano Prodi, fino al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Arcuri è sopravvissuto a 8 governi, ma è ormai certo che non sopravviverà a quello di Draghi. Da mesi a Chigi stanno analizzando profili per sostituirlo e soprattutto stanno valutando una riforma di questo carrozzone controllato dal ministero dell'Economia.

 

DOMENICO ARCURI

Tra le ipotesi al vaglio, a quanto risulta alla Verità, c'è sempre quella di una fusione con Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione. Se ne era parlato lo scorso anno, durante la pandemia, quando quest' altra controllata del Mef aveva mostrato tutte le sue fragilità nell'acquisto di materiali e servizi utili al contrasto della pandemia da Covid-19. All'epoca, infatti, il nostro Stato ha mostrato tutte le sue difficoltà nel sistema di approvvigionamento, in ritardo rispetto a Paesi come Germania e Francia.

 

Non è un caso che quasi il 60% degli importi per l'emergenza Covid sia stato indetto dalla struttura commissariale di Francesco Paolo Figliuolo. Segnale che in Consip, da anni ormai sotto i fari della magistratura, qualcosa non ha funzionato e non sta funzionando. Sarebbe dovuta diventare la Amazon della pubblica amministrazione, ma in realtà continua a fare fatica.

 

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

Lo stesso vale per Invitalia, impegnata nel salvataggio dell'acciaio di Stato, dall'Ilva a Piombino, ma con pesanti dubbi che ci riesca. Per questo motivo è ancora in piedi l'idea di fondere Consip con Invitalia.

 

L'avamposto di Arcuri è ormai fermo al 2007, quando l'ex manager dell'Iri (settore telecomunicazioni e informatica) fu scelto dal governo Prodi per rimettere in sesto un'agenzia pubblica che era diventata un classico esempio di clientelismo politico. In questi anni Arcuri è riuscito a dribblare governi di centrodestra e di centrosinistra per mantenerla esattamente come nel passato.

francesco paolo figliuolo

 

Non si calcolano negli anni le assunzioni di consulenti o contratti di fornitura con aziende considerate vicine ai governi in carica. Gli atti al Senato e alla Camera hanno liste lunghissime di interrogazioni parlamentari. Arcuri era riuscito a entrare in sintonia persino con il Movimento 5 stelle (più che mai critico contro di lui durante i governi Letta e Renzi), tanto da garantirgli la riconferma durante i governi di Giuseppe Conte.

 

L'ultimo anno non si può dire che sia stato un successo per Arcuri, sotto indagine per peculato e abuso d'ufficio, ma nemmeno per Invitalia. È di luglio la notizia che, secondo Deloitte, dal bilancio 2020 dell'agenzia governativa mancherebbero almeno 20,5 milioni di euro. I revisori dei conti avevano infatti espresso un giudizio con rilievi.

 

CLAUDIO TESAURO INVITALIA CON DOMENICO ARCURI

La partecipata avrebbe archiviato lo scorso anno il bilancio annunciato con 36,9 milioni di utili, invece che i 16,4 milioni che risultano dalla revisione dei conti fatta da Deloitte. Il collegio sindacale di Invitalia aveva rispedito al mittente le critiche. Ma i problemi restano. In questi anni sono spuntate anche diverse indagini della Corte dei conti sugli stipendi nell'agenzia: nel solo 2020 i magistrati contabili calcolarono un danno da 1,9 milioni di euro. Nella relazione dell'ultimo anno sembra ci sia stato un miglioramento.

DOMENICO ARCURI CON LA MASCHERINA CALATA SOTTO IL NASODOMENICO ARCURIArcuri Contedomenico arcuridomenico arcuriDOMENICO ARCURI FRANCESCO BOCCIAarcuri silurato tweet by osho Domenico Arcuri Smascherato Foto Mezzelani GMT007DOMENICO ARCURI MASCHERINEdomenico arcuri e i banchi monoposto

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)