vladimir putin bagno di sangue

COME È NATA LA LEGGENDA CHE IL 9 MAGGIO FINIRÀ LA GUERRA? – QUIRICO: “NON ESISTE NULLA CHE OFFRISSE A QUESTA PROFEZIA UN ELEMENTO CONCRETO, QUALCOSA CHE LE FACESSE METTER SU PANCIA E DA SERVA DI UNA GUERRA PIENA DI MISTERI NE DIVENTASSE PADRONA. SE FISSIAMO UN TERMINE AL MISTERO E CI CREDIAMO TOTALMENTE, ALLORA ALLEVIAMO L'ANSIA E LA VITA CI SORRIDE COME LA PIÙ SPLENDIDA DELLE INVENZIONI. PERCHÉ SE PUTIN IL NOVE PROCLAMA LA SUA PACE, CE LA SIAMO CAVATA IN FONDO SENZA TROPPI DANNI E POSSIAMO RICOMINCIARE A PARLARGLI…”

Domenico Quirico per "La Stampa"

 

vladimir putin

Sono come bolle di sapone, variopinte. Attraversano questi cinquanta tragici giorni di guerra compassate e trottano dietro il loro futuro come se fossero fatti, realtà. Sono le leggende di guerra, le leggende di tutte le guerre. Intendo le leggende, non le bugie di guerra. Assomigliano agli incidenti ai mezzi di trasporto, sempre misteriosi, uno scossone, tutto si ferma, nessuna spiegazione, piano piano si arriva a persuadersi che sono invenzioni del diavolo per non farti arrivare. Lo stesso accade con le leggende, nascono dal nulla e poi sono lì, concrete come il treno immobile. Analizzandole, discutendole, infuriandoci e sentendoci grazie ad esse più ottimisti o più desolati ci avviamo verso un finale ignoto, inimmaginato.

 

guerra in ucraina

Non parlo delle leggende minori, militarmente banali: che sia il fango ad aver impantanato la ''blitzkriegh'' russa come se i mezzi di Mosca fossero costruiti e immaginati sotto il tepore dei Caraibi. E neppure che l'esercito ucraino, colto di sorpresa e disponendo di mezzi primitivi, ha fermato gli invasori con le bottiglie molotov e i cavalli di frisia fabbricati ammonticchiando i guardaroba. Senza dimenticare i carri armati polverizzati grazie ai droni comprati al fai da te.

Parlo della leggenda più pesante, politico strategica, accettata, citata in ogni dibattito per provare la validità di altre argomentazioni: i piani di Putin, il rischio di una guerra atomica dietro l'uscio, i macelli degli uni e la resistenza epica degli altri. Parlo della data del nove maggio prossimo venturo.

 

putin zelensky

Attraverso vari arzigogoli, rivoluzioni guerre mondiali stalinismi e disgeli, Muri in briciole e restaurazioni, è quello il giorno della festa ufficiale del putinismo, con gran sfilata sulla piazza rossa, con missili e cadette da casting per il concorso di miss Moscovia. Una volta si sfilava in novembre e il "politburo" bolscevico, intirizzito e con il colbacco in testa, sfidava, quasi sempre invano, raffreddori omicidi. Si controllava in tribuna chi c'era e chi non c'era più, se qualcuno era avanzato dalla seconda fila al proscenio e ne uscivano libri di quella che si chiamava cremlinologia. Scienza defunta. Ora tutto avviene al calduccio e sul palco c'è una sola persona, Putin. E non è detto che per la buona salute del mondo sia un passo avanti.

 

guerra in ucraina 3

Da alcune settimane è nata la leggenda del nove maggio, ovvero che per festeggiare degnamente questo genetliaco putiniano lo Zar annuncerà la fine delle operazioni speciali in Ucraina. E, più o meno, la vittoria. Insomma sarà la pace o almeno la tregua, il cessate il fuoco di fatto, la sospirata fine di un incubo fino all'8 maggio senza date conclusive.

 

Non esiste nulla che offrisse a questa profezia un elemento concreto, qualcosa che le facesse metter su pancia e da serva di una guerra piena di misteri ne diventasse padrona. Inutile cercare: neppure una minuscola "fonte anonima'' che dal Cremlino o da Rostock abbia mai evocato la data fatidica.

vladimir putin

Sì, ci sono portavoce russi che ogni tanto ripetono che l'operazione ucraina finirà "presto''. Ma è una strategia propagandistica per dimostrare di aver ancora in mano il filo della ingarbugliata matassa bellica. Invece il 9 maggio è un giorno preciso. E la leggenda la si beve a larghi calici.

 

Come è nata? Difficile rispondere. Forse da una semplice constatazione di cronologia storica, di quelle che se non ci fosse la guerra non fanno né caldo né freddo, non le si avvertono neppure. Ma che buttate là, in un momento di grande angoscia e passione, mentre tutti vediamo allungarsi queste giornate di una pesantezza di piombo, per l'ammucchiarsi di speranze, per un concorso di semplici parole, ispessendosi, ingrossandosi, via via ci menano laddove tutti vorremo andare, a una conclusione della guerra.

guerra in ucraina 14

 

Perché se si riesce a fissare una data finale allora tutto si spiega: come nei gialli se hai la imprudente idea di leggere prima chi è l'assassino. Ad esempio si capisce perché i generali di Putin non hanno attaccato l'Ucraina come gli invasori di buona stoffa, in estate, quando il terreno è bello sodo e non c'è quel maledetto fango sarmatico che impantana cavalli, camion e pedoni. E già. Perché dovevano chiudere entro la data del nove maggio come aveva ordinato il dispotico padrone.

Vladimir Putin

Ma la data è perfetta anche se rovesciate il discorso: ora è chiaro perché invece di spazzar via le città del Donbass come un incendio sterminatore i marescialli e i generali se la sono presa comodissima, avevano tempo fino al nove maggio! Ora però bisogna accelerare.

 

Putin se la ride respirando malizia delle minacce di veder tagliati i contratti del gas con l'Europa? Perché sa che il nove maggio sarà tutto finito e potrà con grande sospiro di sollievo dei suoi clienti continuare a incassare milioni e miliardi.

Soldati russi

In guerra nulla è più insopportabile che non sapere e capire nulla. In fondo le mosse di Putin, che ha adottato una strategia opposta a quella del torrenziale Zelensky, sono avvolte da una totale mistero. Cosa si proponesse all'inizio non lo sa nessuno, forse neppure i suoi più stretti consiglieri: occupare l'Ucraina? Ottenere una nuova Yalta che ridisegni il mondo a sua immagine e somiglianza? Rastrellare qualche chilometro di fango e vecchie miniere di carbone nel Donbass?

 

vladimir putin 3

Se fissiamo un termine al mistero e ci crediamo totalmente, allora alleviamo l'ansia e la vita ci sorride come la più splendida delle invenzioni. Perché se Putin il nove proclama la pace, la sua pace, ce la siamo cavata in fondo senza troppi danni. Possiamo ricominciare a parlargli e fare affari visto che è rinsavito. Quanto agli ucraini daremo loro una mano a ricostruire e tutto sarà dimenticato. Il vecchio mondo non è andato a rotoli. Meno male. Mentre in realtà quello che ci dovrebbe inquietare è proprio il fatto che il nove maggio, purtroppo, sfilata o non sfilata, sarà soltanto il settantaquattresimo giorno di guerra, e passerà come tutti quelli che l'hanno preceduto. E lo scopo di Putin forse è proprio quello di tenerci avvinti a questa ansia e lui avrà una buona scusa con i russi per restare lì, traboccante di poteri.

vladimir putin. guerra in ucraina 15guerra in ucraina 4guerra in ucraina 5guerra in ucraina 13guerra in ucraina 12guerra in ucraina 1guerra in ucraina 2putin hitler stalinvladimir putin PUTIN vladimir putin 1

Ultimi Dagoreport

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…