enrico letta

DIAMO UNA LETTA AI GIORNALI – COME HANNO REAGITO I QUOTIDIANI AL RITORNO DI ENRICHETTO AL NAZARENO? “IL FATTO” GLI DEDICA LA CATTIVERIA DI GIORNATA: “È RIENTRATO IN ITALIA DOPO L’INVITO A DIVENTARE IL NUOVO SEGRETARIO DEL PD. IMBARAZZO NEL PARTITO: INTENDEVANO GIANNI LETTA” - “IL FOGLIO” PARLA DI “PARTITO DEGLI OCCHIALINI” - LE VIGNETTE DI BUCCHI, STAINO E ROLLI

enrico letta torna a roma 1

Francesco Damato per https://www.startmag.it

 

Ha prodotto un minestrone di apprezzamenti, rievocazioni, soprannomi e anche sfottò ad Enrico Letta il ritorno, oltre che a casa, sulle prime pagine dei giornali come possibile successore di Nicola Zingaretti alla guida di un Pd che un po’ da storico e un po’ da editorialista Paolo Mieli ha appena definito “un partito divoratore di leader e adoratore del potere”.

 

nicola zingaretti enrico letta

Per cui sembra appropriata la vignetta di Stefano Rolli, sul Secolo XIX, che praticamente suggerisce all’ex presidente del Consiglio di assumere subito quanto meno “un assaggiatore”, non essendo stato ancora scoperto e tanto meno prodotto un vaccino anche per gli avvelenamenti, oltre che per il Covid.

enrico letta foto di bacco

 

ENRICO LETTA: RIECCOLO!

Il “Rieccolo” di memoria montanelliana gli è in qualche modo spettato per l’affinità pur adottiva, essendo nato a Pisa da famiglia abruzzese, con altri due “Rieccoli” toscani: quello originario inventato da Indro Montanelli, cioè Amintore Fanfani, e quello più recente che si chiama naturalmente Matteo Renzi, caduto e risorto più volte negli ultimi sei anni: dalla sconfitta referendaria sulla riforma costituzionale nel 2016 alla conferma a segretario del Pd l’anno dopo, dalla sconfitta elettorale nel 2018 anche come segretario del partito alla ricomparsa come regista, l’anno dopo. del secondo governo di Giuseppe Conte, salvo abbatterlo poi per spianare la strada di Palazzo Chigi a Mario Draghi.

MARIO DRAGHI ED ENRICO LETTA FOTO INFOPHOTO

 

ENRICO LETTA SARA’ IL DRAGHI DEL PD?

Proprio a proposito di Draghi, considerato il più politico dei tecnici, Enrico Letta è stato indicato come il più tecnico dei politici e perciò “il Draghi del Pd” o, per lo stato in cui quel partito è ridotto per la descrizione fattane dallo stesso segretario dimissionario, “il Draghi dei poveri”.

 

ZINGARETTI COCCOLA LETTA

gianni enrico letta

Quel “forte” datogli da Zingaretti nella presunzione di aiutarlo a succedergli è stato tradotto in “maschio” nella vignetta di Sergio Staino sulla Stampa dalla figlia del mitico Bobo, sentendosi però rispondere dal padre che Enrico Letta “ha tanta femminilità dentro…tanta, credimi, tantissima”.

 

Quelli del Foglio invece sono stati attratti dalle lenti dell’interessato per definire “il partito degli occhialini” quello che egli potrebbe costruire attorno a sé, fra “giuristi, economisti, giovani”, sempre che naturalmente i “divoratori” – per dirla con Paolo Mieli – gliene lasceranno il tempo.

ENRICO LETTA SEGRETARIO DEL PD BY MAURO BIANI

 

IL FATTO QUOTIDIANO SBUFFA SUI LETTA

Non poteva naturalmente mancare in questo minestrone di giudizi, valutazioni e quant’altro i riferimenti familiari ad un altro Letta: lo zio Gianni, grande consigliere e ambasciatore di Silvio Berlusconi.

 

Se n’è ricordato il solito Fatto Quotidiano dedicandogli “la cattiveria” di giornata sulla prima pagina: “Enrico Letta è rientrato in Italia dopo l’invito a diventare il nuovo segretario del Pd. Imbarazzo nel partito: intendevano Gianni Letta”.

 

I TORMENTI DEL FATTO DI TRAVAGLIO SU ENRICO LETTA

Già, perché in quel giornale sono convinti che, prima di dimettersi forse per pentimento, Zingaretti abbia lasciato fare a Mario Draghi un governo su misura per Berlusconi, oltre che per Matteo Salvini.

 

MATTEO RENZI ENRICO LETTA MEME

L’ultima prova sarebbe la decisione appena presa dal presidente del Consiglio di nominare sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali, “berlusconiana e poi montiana”, perciò “perfetta per un governo di centrodestra”. E così è anche servito, a suo modo, Beppe Grillo per avere accettato pure lui Draghi a Palazzo Chigi trovando subito un posto politico al… deposto Giuseppe Conte: “Rifondatore” del MoVimento 5 Stelle, o come diavolo esso potrà chiamarsi alla fine.

ROBERTO GUALTIERI ENRICO LETTAENRICO LETTA E SILVIO BERLUSCONIRENZI LETTALA STRETTA DI MANO TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZIIL PASSAGGIO DELLA CAMPANELLA TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZImatteo renzi enrico lettaENRICO LETTA RENZI ENRICO LETTA AL MATRIMONIO DI PAOLA DE MICHELI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...