COME TI INFINOCCHIO LA FINOCCHIARO: OGGI IL PROCESSO AL MARITO

1. COME TI INFINOCCHIO LA FINOCCHIARO
Giuseppe Giustolisi per "Il Fatto Quotidiano"

La senatrice Anna Finocchiaro, tra i nomi più gettonati per la Presidenza della Repubblica, ieri era nella sua Catania. Colazione in un bar del centro dalle parti del Tribunale, frequentato da avvocati ed ex colleghi magistrati.

Due chiacchiere col procuratore aggiunto Giuseppe Gennaro al quale è legata da un rapporto di antica stima. E magari tra un saluto e l'altro ci sarà scappata anche qualche battuta sulla corsa per la più alta carica dello Stato, le cui chance per la nostra senatrice potrebbero però essere ridotte, un po' dal fatto che quanto più una candidatura viene strombazzata, tanto più viene poi bruciata, ma soprattutto dalla vicenda giudiziaria che coinvolge il marito, Melchiorre Fidelbo, di professione ginecologo, a giudizio per abuso d'ufficio e truffa davanti al Tribunale di Catania, per una vicenda legata a un appalto di 1,7 milioni di euro per l'informatizzazione del Pta di Giarre, un presidio ospedaliero in provincia di Catania.

L'appalto sarebbe stato assegnato, secondo la ricostruzione della Procura di Catania, senza gara. La delibera dell'Azienda sanitaria etnea risale al 2010 e sarebbe stata redatta "senza previo espletamento di una procedura ad evidenza pubblica e comunque in violazione del divieto di affidare incarichi di consulenza esterna", come previsto dalle norme regionali. L'atto avrebbe procurato alla società informatica diretta dal marito della Finocchiaro un ingiusto vantaggio patrimoniale , che secondo la Procura etnea si sarebbe già configurato con una prima anticipazione della somma di 175 mila euro.

Una vicenda che deve aver procurato alla senatrice Finocchiaro più di una preoccupazione e qualche imbarazzo. Al dibattimento si è arrivati dopo che il gip Marina Rizza aveva chiesto l'aggravamento del capo di imputazione formulato dalla Procura da semplice abuso d'ufficio, in abuso d'ufficio e truffa. Naturalmente nel processo, che dovrebbe iniziare oggi, e usiamo il condizionale perché potrebbe già subìre un rinvio, il dottore Fidelbo, potrà dimostrare la sua piena innocenza.

L'affaire Fidelbo ebbe anche un risvolto politico che creò qualche problema alla giunta regionale di Raffaele Lombardo. Perché la storia dell'appalto fece andare su tutte le furie l'allora assessore regionale alla sanità Massimo Russo che promise gli accertamenti ispettivi del caso. Cosa che puntualmente si verificò.

Interpellato dal Fatto Quotidiano Russo si affrettò a dire: "In questa vicenda voglio vederci chiaro, non capisco come mai, come pare, non ci sia stata gara e come mai l'assessorato abbia autorizzato la pratica in tempo record, ma non parliamo di familismo, la Finocchiaro nemmeno sapeva di questa storia. Era presente all'inaugurazione a Giarre del Pta? Era lì per accompagnare Livia Turco, che da ministro aveva voluto fortemente questo presidio".

Gli ispettori regionali, in una relazione di dieci pagine, scrissero che l'appalto sarebbe stato affidato in violazione dei principi di libera concorrenza, parità di trattamento e pubblicità. Illegittima anche, a giudizio degli ispettori, l'affidamento a una società esterna di un appalto di quel tipo. Ricevuta la relazione ispettiva, l'assessore Russo revocò l'appalto.

2. GALEOTTO FU QUEL CARRELLO
Gianni Barbacetto per "Il Fatto Quotidiano"

Ci sono immagini che diventano icone. Le foto di Anna Finocchiaro all'Ikea, con tre uomini della scorta che le spingono il carrello, sono diventate il simbolo della casta, lato sinistra. Oggi il fotografo che fece quegli scatti, rintracciato dal Fatto attraverso un intermediario, dice che è l'ultimo dei suoi pensieri raccontare come realizzò quel servizio e anche solo rendere pubblico il suo nome.

Ma quando nel maggio 2012 quelle immagini furono pubblicate su Chi, settimanale di gossip della real casa di Arcore, scatenarono commenti impietosi. "D'accordo, trascinare il carrello riempiendolo di padelle antiaderenti e pentole, alla caccia di uno stendibiancheria, può essere anche faticoso per una signora come la senatrice Finocchiaro", scrisse Dagospia, "ma, con i venti gelidi che da tempo stanno investendo la casta politica, la battagliera esponente del Pd aveva proprio bisogno di utilizzare le braccia dei suoi tre uomini di scorta come servizievoli domestici?".

Il vicedirettore di Rai2, Gianluigi Paragone, era stato anche più duro: "La foto di Finocchiaro all'Ikea, che tratta gli uomini di scorta come inservienti, è un'offesa". Era poi partita una catena di commenti via twitter, con hashtag #finocchiarovergogna: da "Gli agenti usati come domestici" a "Vergogna, usare le braccia della scorta per andare a fare la spesa", per finire con un perentorio "Ritirate la scorta alla Finocchiaro". La senatrice si era subito difesa: "Avere la scorta per me non è un piacere. Mi è stata imposta e nonostante ciò provo a fare una vita normale".

Carlo Freccero, direttore di Rai4, aveva provato a fare qualche distinguo: "La Finocchiaro che va all'Ikea compie un gesto da non-casta, perché l'Ikea è il simbolo dell'arredamento per tutte le tasche. Ma ci sono le guardie del corpo che si trasformano in commessi. Questo scatena reazioni anticasta.

La foto è un ossimoro, il consumo democratico, ma con i tre camerieri". Certo: la scorta diventa spesso la famiglia allargata dello scortato ed è comprensibile che dia una mano a una signora. Ma la foto ne dimostra platealmente l'inutilità: manovra padelle antiaderenti invece che pistole.

"Finocchiaro all'Ikea", ha scritto Aldo Grasso sul Corriere della Sera, "è l'immagine perfetta della separatezza che ormai esiste fra i politici e la gente comune: gli uni votati all'ostentazione, gli altri alla sobrietà. Quel carrello di scorta offre il fianco al ridicolo. Che, a volte, danneggia più di una colpa".

 

ANNA FINOCCHIARO E IL MARITO MELCHIORRE FIDELBOVIGNETTA ANNA FINOCCHIARO CON GLI ORECCHINI A FORMA DI MANETTA ANNA FINOCCHIARO chi-finocchiaro-ikeachi-finocchiaro-ikeaFINOCCHIARO ALL'IKEA FINOCCHIARO ALL'IKEASENZA PAROLE

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?