"LA COMMISSIONE EUROPEA NON IMPORRÀ A DRAGHI LO STESSO LIVELLO DI ESIGENZA CHE AVREBBE IMPOSTO A QUALSIASI ALTRO GOVERNO ITALIANO" - ALAIN MINC, CONSIGLIERE OMBRA DEI PRESIDENTI FRANCESI: "NELL'IMMEDIATO IL SUO CAMMINO È IN DISCESA. E L'OPINIONE PUBBLICA TEDESCA NON POTRÀ PIÙ DIRE CHE I SOLDI DATI ALL'ITALIA SARANNO SPESI MALE - IL MIRACOLO CHE SI POTREBBE COMPIERE? È DARE ALL'ITALIA UNA DESTRA RAGIONEVOLE. SE SALVINI INIZIA AD AMARE L'EUROPA E L'EURO ANCHE MARINE LE PEN POTREBBE NORMALIZZARSI…"
Anais Ginori per "la Repubblica"
«Nel miracolo di Draghi ci sono diversi miracoli, tra cui la sconfitta dei sovranisti populisti».
Alain Minc, consigliere ombra di tanti Presidenti francesi e ora molto vicino a Emmanuel Macron, vede l'arrivo dell' ex presidente della Bce alla guida del governo in Italia come una svolta con effetti politici che non si limitano all'Italia. Al di là delle dichiarazioni contraddittorie del leader leghista sull'irreversibilità o meno dell'euro, osserva l'intellettuale francese che conosce bene anche l'establishment italiano, si profila un indebolimento dei sovranisti.
In che modo?
«Se Salvini inizia ad amare l'Europa e l'euro, non ci sarà più spazio per un atteggiamento antieuropeo dei populisti in Ue. Secondo me ci sarà una conseguenza molto forte anche in Francia. La stessa Le Pen potrebbe essere spinta a normalizzarsi».
I governi tecnocratici non hanno sempre lasciato buoni ricordi in Italia.
«Quello che sta accadendo è l' opposto del governo Monti. In passato i tecnocrati sono stati chiamati per imporre sacrifici in nome dell' Europa. Conosco Draghi e non è un tecnocrate. Direi che è più un tecno-politico. Ma soprattutto arriva al governo per portare i soldi dell' Europa. È esattamente il contrario di quello che è successo con Monti, venuto per fare la riforma delle pensioni e aumentare le tasse».
Draghi potrà governare con una maggioranza che è un matrimonio di opposti?
«È un governo di unità nazionale per utilizzare i 209 miliardi di euro del Recovery Plan. Una volta che questa missione di Draghi sarà compiuta vedremo come proseguirà. Sono convinto che tutto sia ancora possibile. So che l'Italia rimarrà sempre l'Italia. Ad un certo punto potrebbe esserci di nuovo una instabilità politica. Ma una volta che Salvini si sarà schierato per l'Europa non vedo come potrà rinnegare questa posizione. Quindi, l'altro miracolo che si potrebbe compiere è dare finalmente all' Italia una destra ragionevole e normale ».
Come cambieranno gli equilibri politici nei vertici europei?
«Draghi sarà il nuovo beniamino dell' Europa per i prossimi mesi. Quando siederà nel Consiglio europeo il suo peso sarà notevole. So quanto sia alta la stima che Macron e Merkel nutrono per lui. Gli italiani possono essere orgogliosi del fatto che l'Italia sarà di nuovo protagonista al tavolo dell'Europa. E non è una buona notizia per gli spagnoli nella loro competizione con l'Italia. Dal punto di vista della Francia tutto è perfetto, penso che l'intesa con Macron sarà totale».
È stata la Francia nel 2011 a proporre Draghi per la Bce, fu Nicolas Sarkozy a fare il suo nome.
«All'epoca si conoscevano le sue qualità ma nessuno immaginava che Draghi sarebbe stato Draghi. Si è rivelato davvero con la crisi finanziaria. È un vero europeo ma non è ingenuo. È anche molto legato alla cultura americana, soprattutto per la sua formazione al Mit.
Il passaggio alla Bce tra lui e Trichet è stato decisivo. Per Trichet il mercato è uno stato culturale. Per Draghi, invece, è uno stato naturale. Trichet cercava di adattarsi a questa realtà, Draghi ci convive. Ha molte qualità da offrire nella sua nuova posizione di governo. Come tutti i banchieri centrali conosce anche il valore delle parole. È probabilmente per questo che non è molto loquace con i giornalisti. Bada ai fatti».
Quali saranno le sue priorità?
«Draghi punterà su investimenti del futuro, soprattutto transizione ecologica e digitale. Nei prossimi sei mesi l'Italia otterrà i soldi per la ricostruzione e il rilancio. Non ho dubbi che le decisioni del nuovo governo saranno intelligenti. Il punto, semmai, sarà a medio termine sull' attuazione delle misure. In passato l'Italia è stata spesso in difetto nel realizzare i programmi legati ai fondi europei. Ma nell'immediato il cammino di Draghi è in discesa. La Commissione non imporrà a Draghi lo stesso livello di esigenza che avrebbe imposto a qualsiasi altro governo italiano. E l'opinione pubblica tedesca non potrà più dire che i soldi dati all'Italia saranno spesi male».