giorgia meloni antonio panzeri

“IL QATAR GATE? PIÙ CHE ‘ITALIAN JOB’, UN ‘SOCIALIST JOB’” – ALLA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO, GIORGIA MELONI PARLA ANCHE DELLO SCANDALO AL PARLAMENTO EUROPEO: “LA VICENDA NON RIGUARDA SOLO ITALIANI, MA ANCHE BELGI, GRECI E ESPONENTI DI ALTRE NAZIONI. SEMMAI, È UN TEMA DI PARTITO” – “IL PNRR? LA STAFFETTA CON DRAGHI HA FUNZIONATO. IL GROSSO DI QUANTO FATTO ERA PROGRAMMAZIONE, ORA INIZIA LA PARTE COMPLESSA…”

 

 

 

Da www.corriere.it

 

conferenza stampa di fine anno di giorgia meloni 3

A tre mesi dalla vittoria elettorale e a due dal suo ingresso ufficiale a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni affronta la sua prima conferenza stampa di fine anno. Pochi minuti prima, il Senato aveva dato il via libera alla sofferta legge di bilancio che guiderà l’Italia nel 2023. «Ho sempre pensato che la politica sia transitoria, un giorno tornerò a fare la giornalista», esordisce Meloni annunciando alcuni interventi sulla professione e sul relativo Ordine.

 

Il braccio di ferro al governo? «È normale che ci siano sfumature diverse. Io mi fido dei miei alleati. Abbiamo approvato la legge di bilancio, che non era facile», dice poi la premier commentando il percorso che ha condotto alla complessa approvazione della prima manovra della XIV legislatura.

 

 

Un quadro economico assai complesso: «Siamo in grande emergenza: le misure per l’energia costano 5 miliardi in media al mese. Se il quadro cambia libereremo nuove risorse per intervenire sul altri fronti», evidenzia Meloni.

 

Sulla recrudescenza del Covid in Cina, con il rischio di un ritorno dei contagi in Europa, la presidente del Consiglio afferma che «il governo si è mosso immediatamente» e poi chiede che «i tamponi per chi arriva da Oriente siano una misura presa a livello Ue».

GIORGIA MELONI CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO

 

E poi: «I primi casi sequenziati sono varianti Omicron già presenti in Italia. Per come la vedo io credo che la soluzione siano sempre i controlli, continuano ad essere utili tamponi e mascherine, la privazione della libertà che abbiamo conosciuto in passato non credo sia efficace, lo dimostra quanto accaduto in Cina. Dobbiamo lavorare sulla responsabilità dei cittadini piuttosto che sulla coercizione». Fermo restando che «oggi la situazione è sotto controllo».

 

Sul fronte della radicale revisione del reddito di cittadinanza, Meloni tira dritto: «Il lavoro lo creano le aziende, lo Stato non può abbattere la povertà per decreto», dice. Nella sua premessa ricorda «la misura della decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato». E poi: «Dobbiamo comunque considerare che il mercato del lavoro è cambiato», ma «bisogna evitare che il lavoro sia fatto in nero.

 

conferenza stampa di fine anno di giorgia meloni 1

Occorre diversificare le tipologie contrattuale facendo i controlli per evitare distorsioni», spiega rilanciando il sistema dei voucher, «alcune degenerazione del passato oggi sono più difficili». La premier immagina «un meccanismo così: quando ci si reca ad un centro per l’impiego il soggetto deve essere in grado di indicare il lavoro e chi pensa alla formazione», sottolinea.

 

«Se il tema della congruità è “io non voglio accettare un lavoro sottopagato” sono d’accordo, ma se il tema della congruità è “non considero il lavoro all’attesa dei miei studi” allora no. Tutti vorremmo trovare il lavoro dei nostri sogni ma non capita a tutti», affonda Meloni. Riguardo la riforma fiscale e il taglio del costo del lavoro, il capo del governo afferma poi che l’obiettivo della legislatura è di tagliare di 5 punti il cuneo fiscale».

GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - ILLUSTRAZIONE - IL FATTO QUOTIDIANO

 

Riguardo il passaggio di consegne con Draghi, la premier afferma che «la staffetta ha funzionato». E poi: «Il grosso di quanto fatto per il Pnrr era programmazione e ora inizia la parte complessa, in cui questi obiettivi devono diventare cantieri: qui oggettivamente ci sono delle difficoltà» perché «il piano è stato scritto prima del conflitto in Ucraina. Quando le priorità erano diverse da quelle di oggi».

 

Riguardo il delicato nodo della giustizia, Meloni ricorda: «La mia carriera politica è stata ispirata a Paolo Borsellino. Sono stato contenta che il mio provvedimento è stato sulla mafia, salvando il carcere ostativo. Mi dispiace aver visto un opposizione così dura su un provvedimento del genere, si è tentato di evitare la conversione di quel decreto».

 

CARLO NORDIO IN VERSIONE CHURCHILL

Riguardo la riforma a cui sta lavorando il Guardasigilli Carlo Nordio, l’obiettivo del governo «non è privare la magistratura dello strumento delle intercettazioni» ma «occorre evitare l’abuso ed evitare il cortocircuito nel rapporto tra media e intercettazioni senza alcuna rilevanza penale finite sui giornali solo per interessi politici o altro. Non credo sia giusto in uno stato di diritto. Abusi ci sono stati e vanno corretti».

 

conferenza stampa di fine anno di giorgia meloni 4

Sullo scandalo del Qatargate, «Una cosa mi ha molto innervosito: molti colleghi internazionali definiscono questi fatti con la locuzione “italian job”, come se fosse una macchia sulla nostra nazione. La vicenda non riguarda solo italiani, anche belgi, greci e esponenti di altre nazioni. Semmai è un tema di partito, un “socialist job”. Se avesse riguardato i conservatori sarebbe stato un “conservative job”. Riguarda una famiglia politica ma non l’Italia. Va difeso l’orgoglio e l’onore della nazione che rappresento dagli attacchi. Le responsabilità sono trasversali non fra i partiti ma fra le nazioni».

conferenza stampa di fine anno di giorgia meloni 7conferenza stampa di fine anno di giorgia meloni 6conferenza stampa di fine anno di giorgia meloni 2conferenza stampa di fine anno di giorgia meloni 5

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....