ior

LA REMISSIONE DEI PECCATI ALLA FINE ARRIVA PURE IN VATICANO - CONFERMATA IN APPELLO L'ASSOLUZIONE PER PAOLO CIPRIANI, EX DIRETTORE GENERALE DELLO IOR, E MASSIMO TULLI, CHE ERA IL SUO VICE - UNA "VICENDA TERRIBILE", ORA "POSSIAMO RICOMINCIARE A VIVERE", COMMENTANO I DUE: "NON AVEVAMO MAI FREQUENTATO LE AULE DEI TRIBUNALI MA DALL'8 SETTEMBRE 2010 CI SIAMO TROVATI CATAPULTATI IN UN VORTICE''

 

 

 (ANSA) - E' stata confermata in Appello, con la formula "perché il fatto non sussiste", l'assoluzione dall'accusa di riciclaggio per Paolo Cipriani, ex direttore generale dello Ior, e Massimo Tulli, ex vicedirettore della banca Vaticana. La vicenda era legata a presunti illeciti legati alla movimentazione di 23 milioni, sequestrati nel 2010. Lo hanno deciso i giudici a Roma, che hanno anche dichiarato il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione per le altre accuse, per le quali in primo grado erano stati condannati a quattro mesi (pena sospesa).

VATICANO, SEDE IOR

 

Si trattava di tre episodi relativi all'omessa comunicazione di operazioni, per piccoli importi, alla tedesca J.P. Morgan Frankfurt. Il processo aveva preso spunto dall'inchiesta che ha riguardato la violazione, da parte dello Ior, degli obblighi previsti dalle norme antiriciclaggio. La vicenda assunse grande rilievo quando, nel 2010, la procura di Roma ottenne il sequestro di 23 milioni frutto della richiesta dello Ior al Credito Artigiano di trasferimento di quella somma alla J.P. Morgan (20 milioni) ed alla Banca del Fucino (tre milioni).

 

"La sentenza riconosce la correttezza del comportamento del direttore Paolo Cipriani e del suo vice Massimo Tulli", è il commento dell'avvocato Luigi Chiappero, che ha difeso gli imputati insieme ai colleghi Franco Coppi e Massimo Ferrandino, alla pronuncia della Corte d'appello di Roma. Chiappero ribadisce che la dichiarazione di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione riguarda "solo tre contravvenzioni minori" e che per l'imputazione principale, legata alla movimentazione di 23 milioni, c'è stata assoluzione piena.

 

FRANCO COPPI

Una "vicenda terribile", ora "possiamo ricominciare a vivere", commentano Paolo Cipriani e Massimo Tulli: "Non avevamo mai frequentato le aule dei tribunali ma dall'8 settembre 2010 ci siamo trovati catapultati in un vortice terribile con l'accusa più grave che potesse colpirci per il ruolo che rivestivamo: riciclaggio e mancata osservanza delle norme. Invece avevamo effettuato soltanto due regolari giroconto di 20 e 3 milioni di euro, poi sequestrati". Da quel giorno "ci sono stati costantemente vicini gli avvocati Michele Briamonte e Stefania Nubile dello Studio Grande Stevens e l'avvocato Luigi Chiappero.

 

Gli dobbiamo la vita e il nostro pensiero va a loro che poi con gli avvocati Franco Coppi e Massimo Ferrandino hanno costituito il collegio di difesa. Allontanati dallo Ior e colpiti nella persona, oggi la sentenza lenisce le sofferenze e dice che possiamo ricominciare. A vivere e poi a lavorare". "Questa vicenda è stata anche professionalmente terribile - proseguono Cipriani e Tulli - per noi che siamo stati allontanati dai nostri ruoli in Vaticano che abbiamo sempre coperto con dedizione filiale e cristiana al Santo Padre Benedetto XVI e ai cardinali segretari di Stato che ci hanno sempre assicurato in questi anni il conforto della preghiera e vicinanza spirituale, anche con messaggi scritti nei momenti più difficili per noi".

BERGOGLIO RATZINGER

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