unione europea italia europa

FIGLI DI TROIKA - AL CONSIGLIO UE NON SI E’ PARLATO SOLO MIGRANTI MA ANCHE DEL NUOVO FONDO DI STABILITA’ EUROPEO: UNA SPECIE DI FONDO MONETARIO PER “COMMISSARIARE” I PAESI CHE SGARRANO SUI CONTI PUBBLICI (E NOI SIAMO IN POLE POSITION)

Roberto Fabbri per “il Giornale”

 

MERKEL CONTE

Lo spettro Troika si aggira per l' Europa e, soprattutto, sull' Italia. Mentre l' attenzione di tutti era concentrata sul tema dei migranti, ma nella seconda e conclusiva giornata del Consiglio Ue si sono svolti negoziati tra i Ventotto anche su altre questioni importanti: dalla riforma dell' eurozona alle sanzioni alla Russia, per concludere con la partita della Brexit.

 

Prima di partire per Bruxelles, Angela Merkel era stata chiara: la riforma dell' eurozona, con l' obiettivo di modificare il Fondo di stabilità europeo in una specie di Fondo monetario europeo a protezione da eventuali nuove crisi come quella greca faticosamente superata, sarebbe stata una sua priorità, da conseguire d' intesa con la Francia. Ma ieri mattina, in sede di negoziazione, il premier italiano Giuseppe Conte ha giocato ancora una volta il ruolo dell' oppositore attivo.

 

DONALD TUSK ANGELA MERKEL GIUSEPPE CONTE MOAVERO

«C'è stata una discussione molto vivace - ha detto il premier -: confesso che a un certo punto ho bloccato l'adozione del documento, abbiamo dovuto fare una pausa e, dopo una lunga negoziazione, abbiamo approvato un testo». Era un passaggio sul rafforzamento del Meccanismo europeo di stabilità (Mes, il Fondo salva-Stati) a risultare inaccettabile a Conte. L'ostacolo è stato superato istituendo il common backstop, «un meccanismo di sicurezza - ha spiegato lo stesso premier - che prevede la condivisione del rischio con riguardo al sistema bancario».

 

«Un disastro per l'Italia, frutto di dilettanti allo sbaraglio andati a trattare nel vertice europeo degli ultimi anni senza alcuna preparazione», ha chiosato Renato Brunetta di Forza Italia facendo riferimento al proposito di riformare il Mes «operando sulla base di tutti gli elementi indicati nella lettera del presidente dell' Eurogruppo».

 

giuseppe conte angela merkel

Questa missiva, datata 25 giugno, prevede il «principio di condizionalità»: gli Stati in difficoltà, per ottenere aiuti, dovranno sottostare al coordinamento del Mes, dell' Ue e della Bce. Una vera e propria Troika governata da Bruxelles, Francoforte e Berlino.

 

Un altro punto difficile per la delegazione italiana a Bruxelles era quello del rinnovo delle sanzioni europee alla Russia per il suo ruolo nella guerra in Ucraina e per l' annessione illegale della Crimea. Nonostante il leader della Lega Matteo Salvini avesse insistito sulla contrarietà italiana alla loro proroga, il Consiglio Europeo ha approvato all' unanimità - dunque anche con l' assenso italiano - l' estensione delle sanzioni per altri sei mesi.

 

RENATO E TITTI BRUNETTA AL MATRIMONIO DI CATIA POLIDORI

Salvini ieri ha ricordato che il no alle sanzioni contro Mosca figura nel contratto di governo con il M5S, e ha promesso di «far valere i nostri no anche su questo: riusciamo a dirne solo due o tre alla volta».

 

Il documento dei Ventotto - che il Cremlino ha subito deplorato - cita anche la richiesta di misure restrittive sulle armi chimiche dopo il caso dell' avvelenamento con gas nervino di una ex spia russa in Inghilterra, un piano d' azione europeo contro la disinformazione di cui la Russia è accusata, e il pieno sostegno alla risoluzione dell' Onu sull' abbattimento del volo di linea malaysiano MH17, abbattuto sull' est dell' Ucraina nel 2014. Infine la Brexit. Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha detto diplomaticamente che «c' è ancora molto lavoro da fare», ma i leader europei si stanno preparando a un esito fallimentare dei negoziati che hanno come deadline il 19 marzo prossimo.

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”