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L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA MADIA – LA MINISTRA GATTAMORTA INGAGGIA DUE CONSULENTI UN PO’ SPECIALI E DA BIRIGNAO BIGNARDI ALLUDE ALL’OMOSESSUALITÀ DI SIGNORINI

1 - LE STRANE CONSULENZE DELLA MADIA POLTRONE A RACCOMANDATI E AMICI

Andrea Cuomo per “il Giornale

MADIA MADIA

 

Marianna Madia è una ministra piena di buone intenzioni. Per dire, vuole a tutti i costi ridurre il numero di auto blu nella pubblica amministrazione. Giorni fa, attraverso Twitter - la tipa è anche piuttosto tecnologica e social - ha invitato tutti i dicasteri a far sapere entro dieci giorni come intendessero adeguarsi al taglio dei cavalli-vapore di Stato. Operazione forse un po' demagogica ma comunque commendevole.

 

Ma Marianna Madia è anche una ministra che, all'interno del suo dicastero (la Funzione Pubblica), fa strane scelte. Prendete le consulenze, da sempre uno dei talloni d'Achille dell'amministrazione, una zona grigia con ampi margini di discrezionalità e nella quale qualche volta si acquattano favori, vendette, sprechi. Ripetiamo: qualche volta. Forse non è il caso degli incarichi esterni conferiti dal ministero della Madia. Però almeno su due sembra esserci più di un motivo di riflessione. Leggete quello che vi stiamo per raccontare e poi traete voi le conseguenze, se vi va.

 

MARIANNA MADIA SU CHI CI SA FARE COL GELATOMARIANNA MADIA SU CHI CI SA FARE COL GELATO

Il primo caso è quello di Patrizio Caligiuri. Romano, avvocato, 34 anni, amico di Marianna, con cui cinguetta spesso su Twitter e alla quale lo lega anche la comune militanza nel Pd, per il quale Caligiuri è stato anche segretario di sezione in un quartiere romano. Ebbene, il giovane professionista è nel ristretto novero dei consulenti della Madia in qualità di «esperto per l'attività normativa e amministrativa di semplificazione delle norme e delle procedure»: 40.500 euro lordo annuo il suo compenso, tre gli anni del contratto, dal 17 settembre 2014 al 16 settembre 2017.

 

Certamente si tratta di un avvocato, ancorché amico della ministra, capace e meritevole. Forse perfino troppo. Caligiuri infatti ha la tendenza ad assommare incarichi e prebende, senza badare molto alle incompatibilità. Intanto è un dirigente della Regione Lazio, ove svolge il non trascurabile incarico di capo della segreteria dell'assessore al Lavoro Lucia Valente. Nella sua scheda sulla sezione trasparenza del sito della Regione Lazio compare soltanto il curriculum.

marianna madiamarianna madia

 

Nessuna notizia su stipendio tabellare e retribuzione di posizione e di risultato. Nessuna notizia sulla dichiarazione di incompatibilità e inconferibilità. Nessuna notizia su «incarichi o titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla P.A. o relativi allo svolgimento di attività professionali». Alla faccia della trasparenza.

 

Ci sono un paio di altre stranezze. Fino a qualche giorno fa Caligiuri risultava ancora nell'elenco online degli iscritti all'ordine degli avvocati di Roma, con tanto di studio in viale delle Milizie. Oggi è misteriosamente scomparso.

 

Ebbene, la legge detta una serie di incompatibilità per chi svolge l'attività forense, compresa quella di avere un lavoro subordinato anche part-time. Peraltro Caligiuri fino a poco tempo fa risultava anche tra i collaboratori dello studio romano Ghera&Associati, che ha ricevuto diverse decine di migliaia di euro dalla Regione per incarichi vari. Un po' troppe coincidenze per una storia sola, non trovate?

 

Altra vicenda anomala quella di Francesca Perini, la seconda consulente pagata del ministero della Madia (gli altri tre sono a titolo gratuito). In questo caso è il curriculum a far discutere. La Perini, che come il collega Caligiuri è stata scelta come «esperto per l'attività normativa ed amministrativa di semplificazione delle norme e delle procedure», ma solo fino al 31 dicembre 2015 e con un compenso lordo annuo più basso (26.500 euro), non sembra avere le stimmate del genio: si è diplomata al liceo classico Scipione Maffei di Verona a 21 anni, si è laureata in Giurisprudenza a Torino a 32 e ha passato l'esame di abilitazione alla professione forense solo nel 2010, a 35 anni.

MARIANNA MADIAMARIANNA MADIA

 

Malgrado ciò è ritenuta una professionista esperta «nella stesura dei testi normativi e nella valutazione dell'impatto delle norme». La cosa è sembrata strana anche alla Corte dei Conti, che mesi fa ha mosso un rilievo all'incarico conferito alla Perini con lettera 31348 dello scorso 10 novembre.

 

2 - MARIANNA, IL GELATO E LA BATTUTA OMOFOBA

Da “il Giornale

 

Ricordate il servizio di Chi con la battuta sulla Madia che lecca il gelato? La ministra, a La7, si è presa la sua vendetta sul direttore del settimanale di gossip, Alfonso Signorini. O almeno così sembra, perché la frase della Madia è ambigua. Le vengono ricordati i due servizi, quello di Chi («Marianna Madia ci sa fare col gelato») e un altro intitolato «Salsicce e fiori», e la conduttrice delle Invasioni barbariche Daria Bignardi le chiede se ad anche un politico uomo sarebbe potuto accadere di essere vittima di battute a sfondo sessuale, e lei: «Spesso sono gli uomini lo fanno, più che subirlo» (e già lì, visto che si parlava di gelati da leccare, lo studio si stranisce). E subito dopo aggiunge: «E il direttore (Alfonso Signorini, ndr) è un uomo». Secondi di imbarazzo e silenzio, prima di passare ad altro argomento. La vendetta va servita fredda. Anzi, gelata.

 

3 - LE NOZZE GAY DELLA DEVOTA MADIA

Andrea Scanzi per il “Fatto quotidiano

 

SIGNORINI SI SCUSA PER IL TITOLO SULLA MADIA DA FABIO FAZIOSIGNORINI SI SCUSA PER IL TITOLO SULLA MADIA DA FABIO FAZIO

Daria Bignardi aveva promesso una serata imperdibile. Ha detto proprio così, due sere fa, prima che Le invasioni barbariche cominciasse: una puntata imperdibile, perché “ci sarà un’intervista a una persona che concede pochissimi faccia a faccia”. Wow. E chi sarà mai? Il Dalai Lama? Jeeg Robot d’acciaio? No, Marianna Madia. E in effetti, un po’ in tutta Italia, si avvertiva il bisogno di un faccia a faccia con il ministro Madia. Era davvero il sogno di tutti. Peccato solo che, a guardare gli ascolti (3.05%), l’evento fosse imperdibile per pochi.

 

Ormai Le invasioni barbariche è visto solo da chi vive su Twitter: finisce sempre nei trending topics, poi però lo share mette tenerezza. Va però detto che l’intervista al ministro Madia era effettivamente rutilante. L’evento è stato inframmezzato da una prova attoriale di Beppe Severgnini, durante la quale i microfoni – gufi e disfattisti – hanno smesso di funzionare.

 

MARIANNA MADIAMARIANNA MADIA

La Madia, durante la conversazione, ha continuato a fingersi ingenua e svampita per suscitare simpatia. Certo, a volte negli anni ha esagerato, per esempio quando scambiò un ministero per un altro, ma la tecnica è redditizia: la sua scalata al potere si conferma inarrestabile. Aiuta, forse, anche quel suo stile vagamente vittoriano e antico, da comparsa de L’età dell’innocenza scartata al casting da Martin Scorsese.

 

Ascoltiamola: “Non so quando, ma arriveremo al matrimonio tra persone dello stesso sesso” (intanto, per non ferire Alfano, i temi etici sono stati accantonati. Altrimenti il governo cade). “Sono cattolica praticante, amo la vita di Gesù” (buono a sapersi). “Di Battista? Caro amico no, ma abbiamo fatto i catechisti insieme a 20 anni in una parrocchia a Roma”.

 

L’amicizia, però, è finita all’improvviso: “Poi lui se n’è andato nelle Ande” (e qui, in tutta onestà, non si riesce a criticare il deputato 5 Stelle per aver preferito le Ande alla Madia). La Bignardi ha incalzato – ci sia concesso l’eufemismo – il ministro sullo stringente tema Di Battista: “L’ho perso di vista, poi un giorno l’ho ritrovato eletto in Parlamento con i Cinque Stelle. Loro sono strani, non so se lo hai visto. È come se, per esempio, Di Battista reciti una parte”.

MARIANNA MADIAMARIANNA MADIA

 

Attenzione, però: i 5 Stelle sono “strani”, però in fondo sono normali anche loro: “Secondo me singolarmente sono più normali di come appaiono”. Capito? Se li incontri, e magari prima di incontrarli segui anche una profilassi malarica, i 5 Stelle sono “più normali di come appaiono”. Hanno due gambe, due braccia, due mani. Come la Madia. Davvero rivelazioni “imperdibili”.

 

Come molte altre: “I miei funzionari ridono, ridono sempre” (come non capirli); “La pubblica amministrazione è la vita quotidiana di tutti i cittadini, migliorarla è un dovere” (parole forti); “Sono stata in discoteca solo una volta e ho avuto pure uno choc acustico” (questo, un po’, si intuiva). Infine: “La storia passava in quel momento e io ho scelto profondamente di farlo”. E qui, in lontananza, qualcuno ha come sentito le sirene dell’ambulanza avvicinarsi.

 

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