macron giuseppe conte

CONTE MOSTRA I MUSCOLI A MACRON: “SENZA UN CHIARIMENTO E LE SCUSE ALL'ITALIA IO RESTO A ROMA” - E ANCHE DIETRO LA DECISIONE DEL MINISTRO GIOVANNI TRIA DI ANNULLARE LA TRASFERTA IN FRANCIA CI SAREBBE IL SUO ZAMPINO – SALVINI: “MACRON PASSI DALLE PAROLE AI FATTI E DOMANI MATTINA ACCOLGA I 9MILA MIGRANTI CHE SI ERA IMPEGNATO AD ACCOGLIERE"

Il Messaggero.it

EMMANUEL MACRON GIUSEPPE CONTE

 

Conte: «Senza scuse di Macron resto a Roma». «Nessun dubbio: senza un chiarimento e le scuse di Macron all'Italia io resto a Roma. Non ho il minimo tentennamento, chi sbaglia -chiunque esso sia- deve chiedere scusa, prima che a me all'Italia. Abbiamo salvato milioni di vite umane, l'Europa tutta deve tenerlo a mente».

 

Giuseppe Conte, raccontano fonti governative all'Adnkronos riportando le parole del premier, è deciso, con il sorriso sulle labbra spiazza i suoi: su Parigi è irremovibile. Ieri, viene raccontato, avrebbe messo in dubbio il bilaterale con Emmanuel Macron vincendo le resistenze di chi, tra i suoi consiglieri più stretti, temeva l'incidente diplomatico.

 

E anche dietro la decisione del ministro dell'Economia Giovanni Tria di annullare la trasferta in Francia ci sarebbe il suo zampino. I due avrebbero deciso insieme di cancellare il volo, in programma alle 14, del responsabile dell'Economia. Il premier attende le scuse: se non arriveranno nell'arco della giornata, il vertice verrà considerato annullato.

MACRON GIUSEPPE CONTE

 

La replica della Francia. «La visita del ministro dell'Economia Giovanni Tria è stata cancellata su richiesta degli italiani e ce ne rammarichiamo. C'erano molti temi importanti da discutere con il ministro Tria in particolare in vista del Consiglio europeo di fine giugno». Così all'Adnkronos un portavoce del ministero dell'Economia francese dopo la cancellazione dell'incontro tra Tria e l'omologo francese. «Speriamo che questo incontro» con Tria «possa avvenire al più presto possibile», sottolinea ancora.

 

luigi di maio matteo salvini giuseppe conte

Da Parigi assicurano che la Francia tiene alla cooperazione con Roma sul tema dell'immigrazione. A dichiararlo è stato il ministero degli Esteri francese. Mentre monta l'incertezza anche sull'incontro previsto tra il presidente francese Emmanuel Macron e il premier Giuseppe Conte venerdì prossimo a Parigi, il Quai d'Orsay assicura di essere «perfettamente cosciente del carico che la pressione migratoria fa pesare sull'Italia e degli sforzi che quel paese assicura».

 

luigi di maio giuseppe conte matteo salvini

«Beninteso nessuna delle dichiarazioni fatte dalle autorità francesi lo ha mai rimesso in causa, così come la necessità di coordinarci strettamente tra europei», ha dichiarato un portavoce. C'è necessità di arrivare rapidamente ad un accordo sulla riforma del regime di asilo europeo. «È il senso del lavoro che vogliamo portare avanti con i nostri partner italiani nei prossimi giorni e che sarà naturalmente al centro del colloqui previsti venerdì tra il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio italiano».

 

GIOVANNI TRIA

Ma dalla Francia non arrivano solo critiche. Ma anche sostegno.  «L'Italia è da anni di fronte a un afflusso massiccio di migranti e l'Europa non l'ha aiutata abbastanza», dice la ministra degli Affari europei francese, Nathalie Loiseau, durante il question time del governo all'Assemblea nazionale. «Dobbiamo fare molto di più - ha aggiunto la Loiseau - Rivedere le regole di Dublino, rafforzare il controllo alle frontiere esterne dell'Ue, rafforzare Frontex e lottare più efficacemente contro i passeur».

 

MACRON LE MAIRE

Matteo Salvini. «Il Paese è con me...», conferma la sua posizione sulla questione migranti Matteo Salvini lasciando a piedi il Senato dopo l'intervento sul caso della Ong Aquarius, e avvaindosi a passo veloce verso palazzo Chigi per il giuramento del 'sottogoverno'. Il ministro dell'Interno dice che la gente lo sostiene nella 'linea dura' sui migranti. Senza giacca e cravatta («ragazzi, fa caldo...»), in camicia bianca e cellulare incollato all'orecchio, il vicepremier si ferma a fare selfie 'volanti'. «Il popolo è con me sulla vicenda Aquarius, a giudicare da quello che ho visto dal Senato a palazzo Chigi», assicura e aggiunge: «Dalle espressioni di simpatia di camionisti, baristi e autisti di taxi credo che il Paese sia con me».

 

macron aquarius

«Macron passi dalle parole ai fatti e domani mattina accolga i 9mila migranti che si era impegnato ad accogliere», aveva tuonato nell'aula del Senato poco prima nell'informativa sul caso Aquarius, sottolineando che la Francia ha accolto solo 340 dei 9.816 migranti che dovevano essere ricollocati in tre anni. «La Francia ci dice che siamo cinici - ha aggiunto - ma dal 1 gennaio al 31 maggio ha respinto alle frontiere 10.249 persone, comprese donne e bambini disabili».

 

la nave aquarius

«Il mio obiettivo è arrivare nelle prossime settimane a un taglio - aveva anche preciato in tema di spese di gestione quotidiana per ciascun migrante - Diciamo che si può fare lo stesso spendendo parecchio di meno. La cifra del taglio? Secondo me almeno una decina di euro si possono limare...». Così Matteo Salvini risponde quando gli chiedono quale sia la possibile riduzione al contributo quotidiano di 35 euro offerto per ogni immigrato per l'accoglienza.

 

la nave aquarius

«Non voglio - ha aggiunto Salvini - che bambini vengano messi su un gommone e muoiano nel Mediterraneo perchè qualcuno li illude che in Italia c'è lavoro e casa per tutti. Sono stufo». Per quanto riguarda la Spagna, «ringrazio il buon cuore del presidente Sanchez. Mi auguro e spero che eserciti la sua generosità anche nelle prossime settimane, avendo spazio per farlo». Salvini ha ricordato poi che l'Italia accoglie 170mila migranti e la Spagna 16mila. Se i francesi avranno l'umiltà di chiedere scusa amici come prima, e si lavora nell'interesse di tutti, però insulti da parte di chi respinge e chiude i porti non li accettiamo».

 

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…