giuseppe conte rocco casalino

TOH, ANCHE QUESTA VOLTA GLI ELETTORI ONLINE DEL M5S HANNO FATTO QUELLO CHE GLI È STATO CHIESTO DI FARE – CONTE È STATO ELETTO LEADER CON IL 92,8%: I VOTANTI SONO STATI 67.064 SU UNA PLATEA DI AVENTI DIRITTO DI 113.000 – E DA CAPETTO TORNA AGLI AMATI VIDEO IN DIRETTA FACEBOOK: “CE LA METTERÒ TUTTA PER RESTITUIRE DIGNITÀ ALLA POLITICA. GIRERÒ DA SETTEMBRE TUTTA L'ITALIA” (È ‘NA MINACCIA?) – L’AVVOCATO DI PADREPIO POTREBBE PROVARE A CORRERE PER IL COLLEGIO “ROMA CENTRO”, SE GUALTIERI DOVESSE ARRIVARE PER SBAGLIO IN CAMPIDOGLIO… - VIDEO

 

Mario Ajello per “Il Messaggero”

 

giuseppe conte

Il plebiscito c'è stato. Anche se nei voti online di M5S sempre a stragrande maggioranza vince chi deve vincere. Il 92,8 per cento dei votanti ha detto sì e i votanti sono stati 67.064 su una platea di aventi diritto di 113.000. «Ce la metterò tutta per restituire dignità alla politica, con la P maiuscola». «Girerò da settembre tutta l'Italia, e entro fine anno presenterò il programma partecipato del nostro movimento che sarà quello più largo e condiviso, tramite i forum tematici aperti a tutti i cittadini, che sia mai esistito in Italia».

ROCCO CASALINO E IL VOTO PER GIUSEPPE CONTE

 

Ecco le prime parole di Giuseppe Conte dopo essere stato eletto, nel voto digitale, presidente di M5S. E ancora, in un video su Fb: «Finalmente! L'intenso lavoro di questi ultimi mesi ha dato i suoi frutti e adesso possiamo partire da una base solida». L'ex premier forse potrebbe ripartire personalmente da un collegio elettorale, di Roma Centro. Se Gualtieri sale al Campidoglio, lasciando libero quel seggio alla Camera, il neo-leader stellato in format rossogiallo potrebbe provare a prenderlo. Anche per poter essere presente in Parlamento quando entreranno nel vivo i giochi per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Intanto l'affluenza al voto online è stata alta, e non era detto che sarebbe stato così.

 

giuseppe conte foto di bacco (7)

Per Di Maio capo politico votarono nel 2017 in 37mila. Per la riconferma in 57mila. Più alte le percentuali di voto su passaggi politici cruciali: in 80mila votarono sulla scelta di allearsi con il Pd per il governo. La fiducia al governo Draghi ebbe un'affluenza di 74mila persone. Ma quanto ai voti dati e presi, nello statuto stellato non è prevista nessuna certificazione esterna e quindi sulla regolarità dello scrutinio non ci possono essere sicurezze vere, come accadeva anche al tempo della piattaforma Rousseau (ora il sistema è quello di SkyVote).

GIUSEPPE CONTE DOPO L INCONTRO CON MARIO DRAGHI

 

E comunque: «La mia indicazione a presidente del nuovo corso del movimento - dice Conte - ha avuto il conforto della stragrande maggioranza dei votanti, che mi trasmette grande energia e grande responsabilità. Ora lavoreremo tutti insieme, con la testa e con il cuore per il bene dell'Italia». Ancora Conte, sul futuro del movimento: «Non sarà una maionese impazzita. Bisogna mettere da parte ogni personalismo». Promessa ardua da mantenere. Poi: «Ho in mente un Movimento che si affermi come forza politica di massa, che agisca in modo corale, in cui ogni eletto o anche iscritto avverta la concreta possibilità di partecipare a una grande impresa comune. Un Movimento che offra la possibilità a ciascuno di esprimere i propri talenti e mettere le proprie competenze a servizio della comunità di riferimento»: questa la linea di condotta.

 

meme su giuseppe conte e beppe grillo

LA FUGA DEI DURI Un nuovo movimento - è la sua convinzione - ha bisogno di nuove competenze, «per non lasciare la politica in mano ai mestieranti», e «specialmente competenze femminili». E così, il triumvirato - cioè i tre vicepresidenti che Conte si metterà al fianco - potrebbe essere formato da tre donne: Chiara Appendino, Paola Taverna e Lucia Azzolina. Il problema è che il partito che ha in mente Conte è un partito riformista di centrosinistra (ma non ci sarebbe già il Pd?). Proprio per questo, gli ortodossi, la base identitaria, i grillini della prima ora il 10 agosto scateneranno, «contro il neo-moderatismo e il filo-draghismo» di Conte, il Mov-Exit: la scissione sui territori. E fioccano le adesioni da Nord a Sud.

VIGNETTA KRANCIC - ROBERTO FICO - ROCCO CASALINO - GIUSEPPE CONTE - BEPPE GRILLO olivia paladino giuseppe conte ultima spiaggia capalbio FOTO ENZO RUSSOgiuseppe conte in versione tennistaGIUSEPPE CONTE BY OSHO ENRICO LETTA GIUSEPPE CONTE BY OSHOgiuseppe conte non risponde sul ddl zanROCCO CASALINO E IL VOTO PER GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…