conte juncker

A TEMPO DEBITO – CONTE DOPO LA CENA CON JUNCKER PENSA DI AVER SCONGIURATO IL RISCHIO CHE SCATTI SUBITO LA PROCEDURA D’INFRAZIONE. COME? SEMPLICEMENTE FACENDO SLITTARE MOLTO IN AVANTI L’ENTRATA A REGIME DI REDDITO DI CITTADINANZA E RIFORMA FORNERO – IL PROBLEMA DEI “DIALOGANTI” (IL PREMIER E TRIA) È CONVINCERE DI MAIO E SALVINI. STASERA ENNESIMO VERTICE DI MAGGIORANZA

Marco Conti per “il Messaggero”

conte juncker 2

 

Spingere più in là possibile la consegna della camicia di forza che la procedura per deficit eccessivo metterà ai conti pubblici. Terminata la cena con il presidente della Commissione Jean Claude Juncker e i due commissari economici Moscovici e Dombrovskis, Giuseppe Conte lascia soddisfatto il palazzo di Berlaymont con il ministro dell' Economia Giovanni Tria. Il rischio che scatti subito la tagliola della procedura - come vorrebbero alcuni paesi dell' eurozona - Conte pensa di averlo scongiurato. Non solo. Ai giornalisti spiega che si sta ancora lavorando per scongiurare la procedura.

 

il menu della cena conte juncker a bruxelles

IL CRONOPROGRAMMA

Alla cena, a base di tartare di orata e vitello, Conte si è presentato con il piano di riforme accompagnato da una sorta di cronoprogramma secondo il quale slitterebbe, anche per problemi organizzativi, molto in avanti l' entrata a regime sia del reddito di cittadinanza che della riforma della legge Fornero.

 

In sostanza il presidente del Consiglio e il ministro Tria hanno inizialmente provato a convincere Juncker e i due commissari che il prossimo anno non si riuscirà a spendere quanto stanziato nella legge di Bilancio e che quindi per il 2019 non ci sono rischi sulla tenuta del debito pubblico. Nessun accenno ai numeri che hanno fatto scattare la doppia bocciatura. 2,4% di rapporto deficit-pil e un aumento del debito pubblico dello 0,8%, restano per Di Maio e Salvini due parametri intoccabili. E così Conte si siede a tavola, al tredicesimo piano del palazzo della Commissione, senza particolari margini di trattativa sui contenuti della manovra, tantomeno sui saldi.

 

conte di maio salvini

Il problema del presidente del Consiglio e del suo ministro dell' Economia sta proprio nell' essere costretto a fare la spola tra la Commissione e i due vicepremier Di Maio e Salvini. Ed infatti questa sera a palazzo Chigi si terrà l' ennesimo vertice di maggioranza durante il quale Conte illustrerà ai due vice che la Commissione attende novità non solo sulla tempistica ma anche sui saldi.

 

Ridurre la previsione di indebitamento resta l' obiettivo del presidente del Consiglio che ieri sera è tornato a sottolineare come le misure contenute nella manovra di Bilancio devono ancora passare, prima del vaglio del Parlamento, le valutazioni degli uffici tecnici per verificarne l' impatto.

SALVINI DI MAIO CONTE

In buona sostanza quello di ieri sera rischia non di essere l' ultimo incontro tra governo italiano e Commissione, e che si potrà dire una parola fine solo a fine del mese prossimo, quando la manovra diventerà legge.

 

Raccontano che anche ieri sera Conte e Tria abbiano mostrato durante la cena disponibilità a ridurre soprattutto il debito e quello 0,8% in più che è indigeribile per la Commissione e per l' eurogruppo. Abbassare di qualche decimale la massa di debito significa evitare una procedura che rischia di essere molto pesante già dal prossimo anno.

conte juncker 5

 

Scartate tutte le proposte di rimodulazione, che peraltro Juncker, Moscovici e Dombrovskis già conoscevano in buona sostanza, ieri sera al termine della cena si è tornati al punto di partenza.

 

Ovvero ad una nuova richiesta da parte della Commissione di modificare in parte i saldi. Di fatto si tratta anche di un passo non da poco da parte della Commissione che in un primo momento si attendeva tutt' altro dall' Italia sotto il profilo del debito.

 

matteo salvini luigi di maio

Resta ora da vedere quale sarà questa sera la reazione dei due vicepremier al resoconto che faranno il presidente del Consiglio e il ministro dell' Economia. I due vicepremier sino a ieri sera, anche durante la cena a Bruxelles, hanno continuato a tenere molto alta l' asticella. Ma accanto allo spiraglio che Juncker continua a tenere aperto, c' è anche il racconto delle conseguenze derivanti dalla procedura d' infrazione che, salvo compromessi sul filo di lana, dovrebbe partire il 22 gennaio, quando si riunirà l' Ecofin.

CARTA IGIENICA SALVINI DI MAIOsalvini e di maio murales by tvboy 2SALVINI DI MAIO

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…