libri su benito mussolini

A CHI CONVIENE L’ALLARME FASCISMO? AGLI EDITORI! – NELLA PRIMA SETTIMANA IN LIBRERIA IL ROMANZO DI SCURATI SU MUSSOLINI “GLI ULTIMI GIORNI DELL’EUROPA” HA VENDUTO PIÙ COPIE DI UN BESTSELLER DI STEPHEN KING - ANCHE IL LIBRO DI ALDO CAZZULLO “PERCHÉ DOBBIAMO VERGOGNARCI DEL FASCISMO” STA ANDANDO A RUBA – IL MOTIVO LO SPIEGA VENEZIANI: "C'È LO STRATAGEMMA 'NE PARLO MALE PER VENDERE MEGLIO': PIÙ SI DISSACRA QUALCOSA, PIÙ LA SI RENDE ATTRAENTE"

Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”

 

LIBRI SU MUSSOLINI

A memoria non ricordiamo un caso in cui un libro di saggistica sul fascismo e un libro di narrativa sullo stesso tema siano stati allo stesso tempo ai vertici delle rispettive classifiche. Miracoli anche dell'allarme sulle presunte minacce nere che ha contribuito a far sì che due testi appena editi, M. Gli ultimi giorni dell'Europa (Bompiani) di Antonio Scurati, terzo volume della trilogia sul Duce, e Mussolini il capobanda. Perché dobbiamo vergognarci del fascismo (Mondadori) di Aldo Cazzullo, diventassero subito dei bestseller.

Stando ai dati fornitici dalla Nielsen, società top nelle ricerche di mercato, il romanzo di Scurati - che in copertina evoca il nazismo, coi colori rosso, bianco e nero della bandiera nazionalsocialista - ha venduto in una settimana 15mila copie. 

 

mussolini il capobanda aldo cazzullo mondadori

In pratica più del bestsellerista per antonomasia, il giallista americano Stephen King, che con la sua ultima fatica, Fairy Tale (Sperling & Kupfer), nella prima settimana dall'uscita ha venduto circa 10.350 copie. Le camicie nere tirano più del giallo... Ma anche il saggio di Cazzullo, che demitizza la figura del Duce connotando la sua storia politica come una somma di nefandezze, vola in testa alle classifiche, con 7.440 copie vendute nella prima settimana dall'uscita. E stacca di molto altri saggi di grandi firme o volti ultrapop, sempre d'area sinistra, come Andrea Scanzi (il suo Guida per elettori incazzati, Rizzoli, ha piazzato circa 2.850 copie in una settimana), Corrado Augias (col suo La fine di Roma, Einaudi, ne ha vendute 1.830 nei primi sette giorni) o Michele Santoro (Non nel mio nome, Marsilio, si ferma a 675 copie la prima settimana). 

antonio scurati m, gli ultimi giorni dell europa

 

Perfino Mario Desiati, col suo Spatriati (Einaudi), nei primi sette giorni dall'uscita nell'aprile 2021 si è fregiato di sole 735 copie vendute; e pure nelle settimane dopo la vittoria del Premio Strega, nel luglio 2022, si attestava comunque sotto la quota raggiunta da Scurati (circa 12mila copie a settimana. Questa cifra, come le altre, risulta dall'elaborazione delle percentuali forniteci da Nielsen). 

 

È partito bene anche L'ombra lunga del fascismo di Alessandro Campi e Sergio Rizzo (Solferino) trai libri più venduti nella sezione Partiti politici su Amazon.

 

copertina sette corriere della sera 26 agosto 2022

Le ottime performance dei libri sul fascismo non sono legate solo a questo contesto politico, ma da qualche anno rappresentano una costante. Basti guardare ad alcuni precedenti illustri: lo stesso Scurati, col suo primo libro sul Duce, M. Il figlio del secolo, del settembre 2018, si è consacrato vendendo oltre 300mila copie; Bruno Vespa - già di suo eccezionale bestsellerista - non a caso ha dedicato gli ultimi suoi tre libri a Mussolini: e l'ultimo di questi, Perché Mussolini rovinò l'Italia (e come Draghi la sta risanando) Rai Libri, ha venduto circa 78.500 copie. Può vantare lo stesso effetto M Francesco Filippi che, con Mussolini ha fatto anche cose buone (Bollati Boringhieri), ha toccato le 72mila copie vendute. 

 

adolf hitler e benito mussolini al vertice del brennero 18 marzo 1940

Un termine di paragone interessante è quello coi libri sul comunismo. I saggi che trattano di Pci ed esibiscono bandiere rosse e falce e martello in copertina vanno disastrosamente peggio rispetto alle pubblicazioni sul Duce, anche se scritti da autori molto noti. Addirittura, in alcuni casi, il rapporto di copie vendute tra un libro sul comunismo e uno sul fascismo è di uno a 100. Prendiamo come esempio un paio di libri usciti nel gennaio 2021, in coincidenza coi 100 anni dalla fondazione del Pci: Il nostro Pci. 1921-1991 (Rizzoli) di Fabrizio Rondolino ha venduto circa 5.400 copie, Dalla rivoluzione alla democrazia (Donzelli) di Piero Fassino 1.500. E anche un testo di Marcello Sorgi e Mario Pendinelli, Quando c'erano i comunisti (Marsilio), nell'edizione tascabile pubblicata nell'aprile 2022 per Feltrinelli, si è fermato a 300 copie vendute. 

adolf hitler e benito mussolini a firenze

 

Qual è il fattore che consente ai volumi sul Ventennio di andare così forte? Oltre alla notorietà di chi li scrive, ancor meglio se di sinistra, c'è lo stratagemma "ne parlo male per vendere meglio": più si dissacra qualcosa, definendola pericolosa e proibita, più la si rende attraente.

 

BENITO MUSSOLINI

Così non si fa breccia in un lettorato di fascisti, ma si crea l'effetto fascinazione. Non è un caso che tutti i suddetti autori, pur dicendo peste e corna del fascismo, ne usino la simbologia in copertina a fini commerciali: vedi Scurati con la sua gigantesca M, Cazzullo con l'immagine del profilo del busto del Duce, Filippi con il braccio teso davanti a un altro busto del Duce. Evocare il fantasma del fascismo risorgente, da parte dell'intellighenzia rossa, non fa perdere voti alla Meloni ma aiuta gli autori di sinistra a vendere. E questa, in fondo, è una rivincita per Mussolini: vincere, e vinceremo, nelle classifiche di vendita.

adolf hitler e benito mussolini 6adolf hitler e benito mussolini 4benito mussolini adolf hitler

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NIN CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...