IL “CORVETTO” ESPIATORIO - IL VATICANO NEGA CHE CI SIANO COMPLICI DI PAOLO GABRIELE: I TRE ‘SOSPETTATI’ INGRID STAMPA, VESCOVO CLEMENS E CARDINALE SARDI SONO “AL FEDELE SERVIZIO DEL PAPA” - NEL MERAVIGLIOSO MONDO DI S. PIETRO: “PAOLO HA SCRITTO UNA LETTERA DI SCUSE AL PONTEFICE. NESSUN COMPLICE, NESSUN COMPLOTTO, LUI È L’UNICO INDAGATO”. E COSì SIA - ATTENTI A QUESTA NOMINA: L’ARCIVESCOVO CELATA NUOVO VICE CAMERLENGO, AFFIANCHERÀ BERTONE…

1- NOMINATO IL NUOVO VICE CAMERLENGO
M. Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"

Benedetto XVI ha nominato ieri l'arcivescovo Pier Luigi Celata nuovo vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa. Diplomatico di grande esperienza, monsignor Celata, 76 anni di Pitigliano, è stato Nunzio a San Marino, in Turchia, Slovenia, Belgio e Lussemburgo. Affiancherà il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone nell'amministrazione della Sede Apostolica in caso di «sede vacante».

L'incarico era stato ricoperto in passato dal cardinale Paolo Sardi. Successivamente vice Camerlengo era stato il cardinale Santos Abryl y Castillo. Quello di vice Camerlengo è un ruolo non cardinalizio e quindi tanto Sardi che il suo successore lo hanno lasciato dopo aver ottenuto la porpora.


2- LE SCUSE DEL MAGGIORDOMO AL PAPA - CONSEGNATA UNA LETTERA PER BENEDETTO XVI: DOLORE E PENTIMENTO
M. Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"

Il «maggiordomo» ha chiesto perdono. Paolo Gabriele, il Corvo, ha scritto a Benedetto XVI per esprimergli il suo dolore e il suo pentimento per quello che ha fatto. La lettera, confidenziale, è stata consegnata alla Commissione cardinalizia d'indagine, presieduta dal cardinale Julián Herranz Casado chiamata ad indagare sulla fuoriuscita di notizie e documenti riservati dal Vaticano (Vatileaks) e composta anche dai cardinali Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi. Lo annuncia al Corriere l'avvocato Carlo Fusco, difensore di «Paoletto» arrestato il 23 maggio scorso con l'accusa di essere il trafugatore di documenti dalla scrivania del Pontefice. In settimana si deciderà il suo destino, con lo scontato rinvio a giudizio.

Mentre con una reazione durissima, senza precedenti, la Santa Sede ha smentito le accuse, definite «false», di complicità nella fuga di documenti riservati apparse su due quotidiani, (una settimana fa in Germania e ieri in Italia) a proposito di tre personalità vaticane vicine al Papa: la professoressa Ingrid Stampa (per decenni affidabile governante di Ratzinger), il vescovo Joseph Clemens (ex segretario di Ratzinger) e il cardinale Paolo Sardi (ghostwriter del Pontefice). Affermazioni che per la Segreteria di Stato sono «gravemente lesive dell'onorabilità delle persone interessate, da molti anni al fedele servizio del Santo Padre».

L'avvocato Fusco ha annunciato l'intenzione di Paolo Gabriele di chiedere il perdono papale. Ma questo quando avverrà? Risponde Fusco: «E' già avvenuto. Paolo ha scritto al Papa una lettera confidenziale che è stata consegnata alla Commissione cardinalizia presieduta dal cardinale Herranz».

Anche se il legale afferma di non averla letta («No, nessuno l'ha letta, tranne i cardinali») perché è una decisione del maggiordomo che è assolutamente esterna all'iter del processo. Nella lettera al Papa, l'ex maggiordomo ammette i suoi errori, chiede perdono. Ma afferma anche di non aver avuto complici. «No, non risulta da nessuna parte che Paolo abbia avuto dei complici - continua Fusco - non risulta né dalle contestazioni che gli sono state fatte durante gli interrogatori, né dagli atti di cui sono venuto a conoscenza. Naturalmente l'intero fascicolo verrà depositato solo al dibattimento. E quindi potrò leggerlo solo allora».

A Paolo quindi non è mai stato contestato di aver fatto parte di un piano concepito insieme a personalità che da anni erano molto vicine al Pontefice? «Assolutamente no», risponde il legale. E aggiunge: «Del resto non mi risulta affatto che queste persone siano in alcun modo indagate. Ribadisco: Paolo è l'unico indagato, per quello che è a mia conoscenza».
Più probabilmente queste personalità sono state ascoltate in qualità di testimoni dalla Commissione cardinalizia e magari anche nell'istruttoria penale vaticana. E naturalmente anche i testimoni possono essere messi a confronto con l'accusato: «Eppure questo, le assicuro, non è avvenuto», dice l'avvocato. Insomma, secondo Fusco, non c'è stato nessun complotto.

«No, non c'è stato nessun complotto né interno né esterno al Vaticano, che possa riferirsi a Paolo, in relazione alla fuga di notizie. Quanto a chi ha operato la pubblicazione io non so». Per descrivere quello che è successo, insomma non sarebbe necessario ricorrere a Dan Brown né a Dostoevskij, e neppure a Shakespeare. Forse sarebbe meglio Graham Greene. In fondo, Maurice Castel, il protagonista de Il fattore umano, passò al nemico importanti documenti, un leak si direbbe oggi, solo per gratitudine.

 

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