merkel

COSI’ FAN TUTTI – PURE ANGELONA PREDICA BENE E RAZZOLA MALE E SI PAPPA I DATI DEGLI ELETTORI – INCHIESTA DELLA “BILD”: LIBERALI E DEMOCRISTIANI TEDESCHI HANNO COMPRATO I DATABASE DI DEUTSCHE POST – UNO SCANDALO PIU’ AMPIO DELLA VICENDA FACEBOOK E CAMBRIDGE ANALITYCA

 

Antonio Grizzuti per la Verità

 

ANGELA MERKEL GIURA DA CANCELLIERE PER LA QUARTA VOLTA

Non ha fatto nemmeno in tempo a placarsi la tempesta provocata da Cambridge Analytica, la società accusata di aver venduto i dati di cinquanta milioni di utenti raccolti tramite Facebook per fini elettorali, che un altro caso rischia di agitare le acque della politica mondiale. Uno scandalo che a giudicare dai numeri in ballo assume proporzioni addirittura maggiori rispetto a quello che ha coinvolto la società di consulenza britannica e il social network fondato da Mark Zuckerberg.

 

Stavolta ci troviamo sull' altra sponda dell' Atlantico, in Germania precisamente. Secondo un' inchiesta condotta dall' importante quotidiano Bild, il partito Liberale democratico (Fdp) e l' Unione cristiano democratica (Cdu), la formazione politica di cui fa parte la cancelliera Angela Merkel, avrebbero pagato il colosso Deutsche post per ottenere una montagna di dati da utilizzare in campagna elettorale. La compravendita di dati, spiegano i giornalisti di Bild, si basa sugli sconfinati archivi delle poste tedesche.

christian lindner leadr liberali tedeschi

 

Deutsche post è leader nel settore delle spedizioni e della logistica, e vanta un giro d' affari di oltre 60 miliardi di euro e mezzo milione di dipendenti. Ancora oggi il governo possiede una partecipazione che sfiora il 25% del capitale totale. Stando a quanto pubblicizzato dalla stessa azienda nei volantini pubblicitari, i database aziendali contengono i dati relativi a quasi nove famiglie tedesche su dieci. Si tratta come è facilmente intuibile di informazioni riguardanti l' indirizzo di residenza, ma anche la «capacità di risparmio, comportamento bancario, genere, età, istruzione, situazione abitativa, struttura familiare, ambiente di vita e proprietà delle automobili».

 

Nel complesso un miliardo di informazioni relative a 34 milioni di famiglie. Una vera e propria miniera di dati, che il gruppo gestisce attraverso il software Microdialog di proprietà della controllata Deutsche post direkt. Mentre quest' ultima smentisce ogni addebito, Cdu e Fdp confermano al quotidiano tedesco che la compravendita c' è stata.

 

DEUTSCHE POST

I dati forniti in realtà sono anonimi e ufficialmente il loro utilizzo per fini statistici è permesso dalla legislazione tedesca. Grazie al data mining, ovvero l' utilizzo di metodologie che permettono di estrarre informazioni utili a partire da una grande quantità di informazioni (big data), è tuttavia possibile profilare con precisione elevata gli utenti (in questo caso gli elettori) ai quali ci si vuole rivolgere. È un business dal quale traggono profitto tutti gli attori coinvolti.

chris wylie alla commissione parlamentare inglese

 

Nel caso della società che si occupa della raccolta dei dati, la loro vendita permette di incamerare profitti da capogiro. Solo nel 2016, infatti, da quest' attività Deutsche post ha guadagnato 2,1 miliardi di euro. Chi compra le informazioni, dunque i partiti politici, è in grado invece di ottimizzare gli sforzi delle costosissime campagne elettorali. Nella pratica l' Fpd avrebbe sfruttato i dati per inviare la inviare pubblicità mirata, mentre la Cdu per organizzare il porta a porta.

 

DEUTSCHE POST

Una tecnica che potrebbe sembrare obsoleta quella di bussare alle case, ma che negli ultimi anni è tornata in auge in Europa così come negli Stati Uniti. Tutto merito dei nuovi guru della marketing, che evidenziano come questo metodo favorisca il rapporto umano e la comunicazione diretta. Non è, però, solo questione di buoni sentimenti. Quando si tratta di spostare i flussi elettorali è importante comprendere esattamente quali leve sia necessario muovere per ottenere i risultati migliori.

 

Cambridge Analytica

Per questo motivo, al fine di tenere traccia delle attività svolte nel corso del door to door, gli attivisti della Cdu si sono avvalsi di Connect17, una app per monitare i colloqui con i potenziali elettori. Una faccina felice per le conversazioni con esito positivo, una triste per quelle negative. Poi tutta una serie di domande da inviare al quartier generale. Per i volontari una chiacchierata andata a buon fine significava cento punti in più nella classifica del contest degli attivisti. Per la Cdu, informazioni preziose da incrociare con altri dati relativi alla posizione geografica, al censo, al livello culturale e così via.

 

DEUTSCHE POST

È il microtargeting, quella speciale tecnica di marketing che permette di scovare gruppi molto ristretti di consenso potenziale. Che una volta individuati vengono poi «martellati» con messaggi mirati. La legge tedesca in realtà vieta la raccolta di dati personali senza consenso, ma dal momento che il livello di profilazione ottenuto grazie alla combinazione delle informazioni è talmente preciso, il fatto che le informazioni utilizzate siano anonime passa in secondo piano.

 

Cambridge Analytica

La posizione geografica permette, ad esempio, di calibrare efficacemente le campagne di marketing di Facebook in modo che gli annunci vengano mostrati solo agli iscritti di una determinata zona. Identico principio vale per la fascia d' età, il livello di istruzione, gli interessi culturali. Nel momento in cui si combinano questi fattori generici con informazioni personali, come le abitudini finanziarie o i dati sul patrimonio, il target diventa accuratissimo. È quello che hanno fatto i due grandi partiti tedeschi, sfruttando la potenza di fuoco offerta da Deutsche post.

 

ritratto mark zuckemberg

Per la cronaca, alle elezioni che si sono svolte nel settembre 2017, la Cdu ha ottenuto 200 seggi, mentre l' Fdp ne ha guadagnati 80. Complessivamente si tratta del 40% dei posti a sedere del Bundestag. Tanto perché sia chiaro che quando si parla di dati, a prescindere da Facebook e Mark Zuckerberg, a finire sul menù siamo sempre noi.

 

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…