COTTARELLI A PUNTINO – L’EX COMMISSARIO ALLA SPENDING REVIEW A "CIRCO MASSIMO": “ABBASSARE I TONI PER ABBASSARE LO SPREAD. LA PRIMA COSA DA FARE È CERCARE DI AVVIARE UN DIALOGO CON L’EUROPA – HO RISPETTO PER SAVONA, MA LA FRASE SUL CONDONO È STRANA, NON MI SEMBRA MOLTO VALIDA. L’ITALIA PUÒ FARE DUE COSE. PURO TATTICISMO, OPPURE…''
Da “Circo Massimo - Radio Capital”
Abbassare i toni per abbassare lo spread. L'avvertimento all'Italia è arrivato dal presidente della BCE Mario Draghi. E lo condivide Carlo Cottarelli: "I toni forti fanno preoccupare i mercati", dice l'economista a Circo Massimo, su Radio Capital, "La prima cosa da fare, secondo me, è cercare di avviare un dialogo con l'Europa con toni diversi. Ogni giorno qualcuno dice qualcosa, anche la commissione europea sta usando toni abbastanza pesanti. Ma non è facile quando si va con la scarpa a battere il documentO di Moscovici... c'è bisogno di moderazione anche nel modo in cui si presentano le proprie argomentazioni. Per ora, però, non mi sembra ci siano tentativi di avvisare un compromesso".
Un compromesso in cui Cottarelli spera, ma ammette: "Anche in quel caso resterei preoccupato. Ma perlomeno si eviterebbe il problema immediato di un'escalation della tensione e di una crescita dello spread in territori da cui sarebbe più difficile farlo scendere". Per il direttore dell'osservatorio sui conti pubblici della Cattolica di Milano, "l'Italia può fare due cose: puro tatticismo, portando avanti la discussione con l'Europa sperando che i mercati si tranquillizzino; oppure rivedere verso il basso il deficit. Rimaniamo con questa politica economica comunque esposti a un qualche shock che venga dall'esterno".
Bisogna comunque, ricorda Cottarelli, "evitare una situazione di crisi. In quel caso la BCE potrebbe intervenire, anche con tanti soldi, ma il Paese dovrebbe accettare condizioni imposte dalla Troika". L'importante è "non arrivare a una situazione con lo spread a 600, da cui sarebbe difficile uscire". Situazione in cui sarebbe "plausibile" anche una patrimoniale. Del risparmio privato parla spesso il ministro degli affari europei, che ieri ha definito il condono fiscale "una redistribuzione dei redditi dai ricchi ai poveri": "Ho rispetto per lui, ma è una frase strana, non mi sembra un'affermazione molto valida", gli risponde Cottarelli, "il condono è una ridistribuzione da chi ha pagato le tasse a chi non le ha pagate".
TRIA E MOSCOVICIsergio mattarella carlo cottarelliSCAZZO A IN ONDA TRA CLAUDIO BORGHI E CARLO COTTARELLIsergio mattarella carlo cottarellicottarelli