olaf scholz emmanuel macron vladimir putin

AL CREMLINO HANNO STAPPATO LA BOTTIGLIA DI VODKA BUONA – L’AVANZATA DELLE DESTRE ALLE EUROPEE E LE SCONFITTE BRUCIANTI DI MACRON E SCHOLZ FANNO GODERE PUTIN E I SUOI ACCOLITI – VYACHESLAV VOLODIN, PRESIDENTE DELLA DUMA, IL PARLAMENTO RUSSO: “IL PRESIDENTE FRANCESE E TEDESCO SONO LA VERGOGNA DELL’EUROPA, HANNO PERSO MISERAMENTE E DEVONO DIMETTERSI” – DMITRI MEDVEDEV, AL SOLITO, CI VA GIÙ PIÙ PESANTE: “SCHOLZ È UN WURSTEL MARCIO. DOVREBBE INGINOCCHIARSI E…” - LA NOTA UFFICIALE DI PUTIN: "LA MAGGIORANZA IN UE RIMANE PRO-UCRAINA"

DUMA RUSSA, 'MACRON E SCHOLZ VERGOGNA DELL'EUROPA'

vyacheslav volodin 2

(ANSA) – "La vergogna dell'Europa Macron e Scholz hanno perso miseramente". Lo afferma il presidente della Duma russa Vyacheslav Volodin commentando i risultati delle europee: "Questo è il collasso della politica di Macron", mentre in Germania "per il partito di Scholz i risultati sono stati i peggiori della storia", ha scritto su Telegram. "I risultati in Francia e Germania sono prevedibili. L'economia è stagnante, c'è una crisi migratoria e i Paesi, contrariamente ai loro interessi nazionali, sono coinvolti nella guerra in Ucraina", ha detto Volodin secondo cui "è giusto che si dimettano e smettano di prendere in giro i loro cittadini".

 

CREMLINO, MAGGIORANZA NEL PARLAMENTO UE RIMANE PRO-UCRAINA

(ANSA) -  I risultati delle elezioni Ue mostrano che la maggioranza nel Parlamento rimarrà pro-europea e pro-ucraina, ma i partiti di destra stanno incalzando le forze pro-europee. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

 

MARINE LE PEN E VLADIMIR PUTIN

BRINDANO I FALCHI DEL CREMLINO "ORA LA NATO PIÙ DEBOLE IN UCRAINA"

Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per "la Repubblica"

 

Per le reazioni ufficiali di Mosca ai risultati delle europarlamentari bisognerà attendere, ma sui social falchi e politologi si sbilanciano a urne ancora aperte. Marat Bashirov, autoproclamatosi nel 2014 premier della sedicente Repubblica popolare di Lugansk nel Donbass ucraino e oggi professore presso la Scuola Superiore di Economia di Mosca, è tra i primi a esultare.

 

emmanuel macron olaf scholz

«Al Cremlino stanno aprendo lo champagne. I risultati delle elezioni del Parlamento europeo rovinano notevolmente il clima della conferenza svizzero-ucraina e del vertice della Nato. I cittadini europei non vogliono combattere contro la Russia. Che bella giornata», commenta. E mette le mani avanti: «Vedrete: la Russia sarà accusata degli scarsi risultati per l'Occidente globale. E strumentalizzeranno il discorso del presidente Vladimir Putin al Forum Economico di San Pietroburgo dicendo che ha intimidito gli europei con il tema della guerra nucleare».

 

Entusiasmo condiviso anche dal canale Telegram filogovernativo Obraz Budushego (L'immagine del futuro): «Ecco i grandi leader mondiali. Il distratto Joe il dormiglione. Scholz e Macron, incapaci di vincere le elezioni».

 

vyacheslav volodin 1

Il politologo Maksim Zharov invita tuttavia alla cautela: «Ci sono molti squittii di gioia da parte del pubblico russo, ma l'unico risultato tangibile finora è lo scioglimento del Parlamento da parte di Emmanul Macron e l'annuncio di elezioni anticipate in Francia. Ma Macron ha pensato a questo passo in anticipo: vuole "cavalcare" l'onda elettorale americana».

 

Neppure la rivista in lingua russa e inglese Russia in global affairs esulta: «Nonostante il successo dell'estrema destra in numerosi Paesi significativi, non ci sarà una rivoluzione nel Parlamento europeo. I centristi mantengono la maggioranza». E sostiene di non aspettarsi «che il segnale degli elettori influenzi la politica sulla questione ucraina» perché l'establishment darà la colpa del risultato «all'influenza ostile russa» e «non ci sono alternative nella politica estera europea».

 

VLADIMIR PUTIN E LE ARMI NUCLEARI - VIGNETTA BY OSHO

[…] In tanti chiedono: «E Scholz?». Dmitrij Medvedev, vice del Consiglio di sicurezza, definisce il cancelliere tedesco un «wurstel marcio» e lo invita a «inginocchiarsi e pentirsi» «per l'indescrivibile mediocrità della sua gestione» e «la storica perdita di fiducia nell'Spd, per la quale Willy Brandt e Helmut Schmidt si sono rivoltati più volte nella tomba».

 

Insolitamente cauto il politologo Sergej Markov. Mette in guardia perché «la destra non sistemica sta diventando sempre più sistemica». Secondo Markov, persino Marine Le Pen, la leader del Rassemblement National francese, «ha assunto una posizione filoamericana e antirussa», strada già intrapresa da Giorgia Meloni. La Russia, conclude, «non dovrebbe nutrire alcuna speranza nella vittoria della destra in Europa e Usa» perché «sotto il velo esterno della democrazia, il potere reale del Deep State e dell'oligarchia globale sta assumendo sempre più chiaramente i tratti di una dittatura». […]

DMITRY MEDVEDEVemmanuel macron olaf scholz MARINE LE PEN VLADIMIR PUTIN MARINE LE PEN E VLADIMIR PUTIN

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…