L'IRROTTAMABILE DALEMIX - L'ADUNATA ROMANA DI BAFFINO PER IL ''NO'' AL REFERENDUM RACCOGLIE SEMPRE PIÙ PARTECIPAZIONI, E GLI ORGANIZZATORI CERCANO UNA SALA PIÙ GRANDE - BERSANI: ''O RENZI CAMBIA L'ITALICUM O FA SOLO AMMUINA''. RISPOSTA: ''CERCANO SOLO UNA SCUSA PER VOTARE NO. SE TROVANO I VOTI PER MODIFICARE LA LEGGE ELETTORALE, SIAMO PRONTI. SOLO CHE NON CI SONO''

Giovanna Casadio per ''la Repubblica''

DALEMA RENZIDALEMA RENZI

 

 

Doveva essere una riunione di una settantina di amici di D' Alema per organizzare i comitati del "centrosinistra per il No" al referendum costituzionale, ma si sta ingrossando al punto che la saletta prevista all' hotel Nazionale a Roma non basta più. La decisione di trasferire in uno spazio più grande il raduno sarà presa domani, intanto c' è già lo slogan: "No, non così".

 

Un modo per dire che i comitati non vogliono semplicemente dire No alla riforma della Costituzione voluta da Renzi, dal governo e dal Pd, ma illustreranno in un documento le controproposte. Faranno anche un elenco dei costi della politica - cavallo di battaglia del fronte del Sì al referendum - a partire dalle spese di Palazzo Chigi. «Quando si combatte, si combatte».

renzi dalema fassina civati   gioco dello schiafforenzi dalema fassina civati gioco dello schiaffo

 

Ripete l' eurodeputato del Pd, Massimo Paolucci, amico di Bassolino, napoletano, che alla chiamata per il No di D' Alema aderisce e spiega: «Non è tanto che ci sia io o Antonio Panzeri o parlamentari nazionali, è che dalle realtà locali in molti chiedono di partecipare all' iniziativa che è stata pensata come un momento organizzativo. La battaglia del referendum è aperta, il No sta crescendo ». Sono arrivate finora 130 mail per accreditarsi.

 

VIGNETTA BENNT DA LIBERO DALEMA CONTRO RENZI VIGNETTA BENNT DA LIBERO DALEMA CONTRO RENZI

I collaboratori di Massimo D' Alema cercano di evitare di mettere troppa carne al fuoco, ma ammettono che l' agenda dell' ex premier e ministro degli Esteri è cambiata: prima solo appuntamenti internazionali, ora inviti da tutt' Italia - e contatti seguiti personalmente - per il No.

 

Domani D' Alema è a Vicenza per concludere la festa "Fornaci rosse" dell' Associazione Nuova sinistra e martedì alla Festa nazionale dell' Unità a Catania. Qui il tema è la politica estera in un confronto con il ministro Paolo Gentiloni, però difficilmente si farà mettere il bavaglio su quella che Renzi considera la madre di tutte le riforme e che D' Alema ritiene «un grande e pericoloso pasticcio».

renzi d alema dalema tennisrenzi d alema dalema tennis

 

D' altra parte il "lìder Massimo" cerca di coinvolgere i "non allineati" del Pd. Sono ormai chiamati così i bersaniani e la sinistra dem. Considerati temporeggiatori. Non si sono ancora espressi, se non per porre una condizione: se non si cambia l'Italicum, la legge elettorale, non voteranno Sì. Anche se qualcosa si sta muovendo. Nel colloquio di ieri con Repubblica, Pierluigi Bersani ha rilanciato l' ultimatum a Renzi: «Ha due mesi per rimediare, vedrò cosa si fa e poi dirò come voto, perché sull' Italicum il premier sta facendo solo ammuina».

 

Matteo Renzi ascolta Massimo D Alema Matteo Renzi ascolta Massimo D Alema

Parole che irritano il Nazareno, la segreteria Pd, da Renzi ai vice Guerini e Serracchiani. La sordina alle polemiche dopo la tragedia del terremoto, è finita: «Bersani cerca scuse per votare No», è la reazione. I renziani si sfogano: «Abbiamo fatto un lavoro sia in Parlamento che negli organismi di partito, frutto di una continua mediazione, per arrivare al migliore risultato possibile che è questa riforma costituzionale.

 

Matteo Renzi ascolta Massimo D Alema Matteo Renzi ascolta Massimo D Alema

Il Pd è con determinazione schierato per il Sì e per la fine del bicameralismo erano il Pci, il Pds e l' Ulivo. Si attaccano alla questione dell' Italicum sapendo che non c' è una maggioranza per cambiarlo soprattutto in Senato. Invece di fare dichiarazioni, cerchino i voti e allora se ne parla».

 

Le Feste dell' Unità - che si sono convertite al confronto anche con l' Anpi schierata per il-No - riusciranno con fatica a svelenire il clima. Al fronte del Sì si è iscritto Sergio Marchionne, l' ad di Fca: «Non voglio giudicare se la soluzione è perfetta ma è una mossa nella direzione giusta e io sono a livello personale per il Sì, serve stabilità». E a settembre la sfida referendaria entrerà sempre di più nel vivo.

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?