IL MAGO DALEMIX RESTA COL BAFFO IN MANO: NAPOLITANO GLI HA PREFERITO LA MOGHERINI PER L’INUTILE POSTO DI MINISTRO DEGLI ESTERI DELL’UNIONE EUROPEA - SE LA NOMINA DOVESSE SALTARE, RENZI CHIEDERÀ PER PADOAN LA GUIDA DELL’EUROGRUPPO, IL POOL DEI MINISTRI ECONOMICI

Paolo Emilio Russo per "Libero Quotidiano"

 

Matteo Renzi e Massimo D Alema Matteo Renzi e Massimo D Alema

Lui continua a crederci: «Si deve concludere presto il negoziato, soprattutto per non perdere tempo e non mettere in secondo piano i contenuti». Le quotazioni di Massimo D’Alema, che continua a sentirsi in corsa per il ruolo di ministro degli Esteri dell'Unione europea, sono però in forte calo.

 

Al posto cui l’ex presidente del consiglio ed ex ministro degli Esteri aspirava da tempo potrebbe andare invece l'attuale capo della diplomazia italiana, Federica Mogherini. «Stiamo facendo il lavoro sui dossier, che è molto impegnativo e importante, e su questo siamo concentrati sia io che i miei colleghi», ha messo però le mani avanti ieri.

 

napolitano a che tempo che fa intervistato da fabio fazio napolitano a che tempo che fa intervistato da fabio fazio

«Mi sembra che ne parliate soprattutto voi, da due giorni a questa parte non ci sono notizie», ha risposto ai giornalisti. Di sicuro è ufficialmente uscito di scena Enrico Letta, già premier, le cui chance sono crollate dopo che il suo nome ha fatto capolino durante un interrogatorio per l'inchiesta sul Mose.

 

La numero uno della Farnesina avrebbe avuto ieri il via libera di Giorgio Napolitano, che ha ricevuto sul Colle il presidente del consiglio proprio per discutere della riunione del Consiglio europeo che si aprirà oggi e si concluderà domani. Il Capo dello Stato e Matteo Renzi, come hanno fatto sapere attraverso una nota scritta, hanno «affrontato le prospettive che si presentano per un mandato di forte rinnovamento delle politiche dell’Unione europea su cui si impegni il candidato presidente della Commissione».

 

federica mogherinifederica mogherini

Il Consiglio dovrebbe dare il via libera al solo presidente che, nonostante qualche resistenza della Gran Bretagna, sarà il lussemburghese Jean-Claude Juncker. Diversamente da quanto accaduto in passato, il “capo” dell’Ue non sarà nominato all’unanimità, ma eletto a maggioranza. «Non mi sembra uno scandalo», ha detto la Cancelliera tedesca Angela Merkel.

 

Per gli incarichi di commissario, che dovranno essere distribuiti col bilancino tra i vari Paesi, bisognerà attendere il prossimo Consiglio straordinario, già in programma per metà luglio. Di tempo per trattare, dunque, ne resta molto, così come per le sorprese. L’ex premier e segretario dei Ds non a caso ci spera ancora. Ieri, per dire, ha preso parte alla conferenza stampa della Fondazione per gli Studi progressisti europei, a Bruxelles: «Sono sicuro che l’Italia giocherà il suo ruolo», garantisce allusivo.

PINOTTIPINOTTI

 

È in quella sede che, come aveva già fatto coi colleghi leader del Pse, sta cercando alleati che lo possano aiutare a finire nominato, anche facendo sponda sull’insoddisfazione dei Paesi dell’Est. Renzi, però, non sembra molto preoccupato. E dopo una telefonata con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ha trovato il tempo per «accogliere positivamente» le critiche della Cancelliera contro i “falchi” tedeschi, i fanatici del rigore, a partire dal governatore della Bundesbank: «Dobbiamo usare sia le regole che la flessibilià», ha detto ieri.

 

matteo renzi protetto dalla scorta matteo renzi protetto dalla scorta

Qualora la poltrona di Mr Pesc dovesse sfuggire, pronto il piano B. Il premier potrebbe chiedere come “risarcimento” la guida dell’Eurogruppo, cioè il pool dei ministri economici dei Paesi che aderiscono all’euro, che potrebbe andare a Padoan. Comunque vada, il governo entro l’estate dovrà fare il tagliando e molti si aspettano un effetto domino: Roberta Pinotti sarebbe pronta per la Farnesina e l’ex dalemiano Marco Minniti aspirerebbe nientemeno che all’Interno.

 

 

Marco Minniti - Copyright PizziMarco Minniti - Copyright Pizzi

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