BAFFINO QUERELA TUTTI - ESPLODE LA RABBIA DI D’ALEMA CHE FULMINA L’INVIATO DI “VIRUS”: “HA DETTO CHE HO VENDUTO IL VINO DURANTE UNA CONVENTION DEL PD. DOPO I GIORNALI, DENUNCIO ANCHE LEI”
1. D’ALEMA: LITE CON UN CRONISTA - VIDEO
“Lei ha detto che ho venduto il vino durante una convention del Pd. Siccome oggi sto denunciando diversi giornali, denuncio anche lei”. Nervi tesi a Bari dove Massimo D’Alema è arrivato per un incontro in Ateneo e poi nel pomeriggio nel foyer del teatro Petruzzelli, prima del quale l’ex premier parlerà alla stampa.
“Il mio vino viene acquistato da tantissimi cittadini. Gli acquisti sono avvenuti nel corso di due anni non in una convention del Pd, sono stati regolarmente fatturati e sono avvenuti in prossimità delle festività, evidentemente per fare regali come fanno molte imprese", rimarca l’ex premier il cui nome è finito nelle carte dell’inchiesta che ha portato all’arrestato tra gli altri del sindaco di Ischia e del responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Cpl Concordia Francesco Simone. D'Alema reagisce alla domanda dell'inviato della trasmissione Virus di Rai2 e annuncia querela
2. D’ALEMA: SONO INDIGNATO
"Serve un intervento legislativo per tutelare l'onorabilità delle persone non indagate, per proteggerle da campagne diffamatorie come questa che mi vede protagonista, me e la mia famiglia. E' falso che ho ricevuto bonifici per 87mila euro, per questo a partire da oggi abbiamo cominciato a muovere la carta bollata e a intraprendere azioni legali contro quanti hanno avviato questa campagna scandalistica priva di qualsiasi fondamento".
Lo ha detto Massimo D’Alema protagonista della giornata barese parlando ai giornalisti prima dell’incontro nel foyer del teatro Petruzzelli per la presentazione di un libro. L’ex premier si è reso disponibile a rilasciare due battute sulla vicenda dell’inchiesta che ha travolto la cooperative Concordia e che vede il suo nome comparire nelle carte in riferimento all’acquisto delle bottiglie di vino prodotte dalla famiglia, dei libri di D’Alema e ai versamenti alla Fondazione ItalianiEuropei.
"Ho già avuto modo di esprimere tutta la mia indignazione - ha proseguito D'Alema - per la divulgazione di notizie che riguardano persone a me vicine che non sono indagate, messe in collegamento con un'indagine con cui non hanno nessuna attinenza. Questo episodio conferma quanto affermato oggi dal vicepresidente del Csm, ossia che occorrono delle norme per tutelare i non indagati. Perché rendere pubbliche in un atto giudiziario cose private di persone come mia moglie?".
Già in mattinata, in Ateneo, D'Alema ha avuto uno scontro con i cronisti. "Gli acquisti del vino sono avvenuti nel corso di due anni non in una convention del Pd, sono stati regolarmente fatturati e sono avvenuti in prossimità delle festività, evidentemente per fare regali come fanno molte imprese". Rispondendo a una domanda sulla opportunità di "mischiare una convention del Pd alla vendita di vini", ha reagito annunciando azioni legali. "Io la querelo - ha detto all'inviato della trasmissione Virus di Rai due - non sarebbe il primo oggi, oggi sto denunciando diversi giornali".
"I vini sono stati fatturati con un trattamento di favore - ha aggiunto - fatture a 4 mesi. Non sono state vendute in una convention del Pd". Alla domanda se tra i suoi clienti ci siano molte cooperative, D'Alema ha risposto: "Ci sono molti cittadini che se lo comprano, moltissimi". Il riferimento è alla vendita di 2000 bottiglie di vino della tenuta della moglie dell’ex premier e ministro di cui si parla nelle carte dell'inchiesta che ha portato all'arresto tra gli altri del sindaco di Ischia e del responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Cpl Concordia Francesco Simone. La Concordia compra il vino della famiglia D’Alema nel 2013 e nel 2014.
La prima volta acquista 1000 bottiglie di spumante per 14.600 euro. Dodici mesi dopo, ordina altre mille bottiglie, stavolta di vino rosso, e versa altri 7.900 euro. Denaro che si aggiunge a quello che la Cpl destina all’acquisto di 500 libri del D’Alema scrittore, e ai 60mila euro di contributi erogati in tre anni (per il 2011, 2012 e 2014) a favore del D’Alema presidente della Fondazione Italianiueuropei. "Mai avuto favori né benefici", ripete da giorni D'Alema, vittima a suo dire di "uno sputtamento".
L’ex presidente del Consiglio è a Bari nelle vesti di relatore in due incontri culturali in programma nel capoluogo pugliese. Il primo appuntamento nell’aula Cossu dell’Università di Bari. D’Alema ha partecipato al seminario “Sprofondo Sud italiano” con il rettore, Antonio Uricchio, Ennio Triggiani, Onofrio Romano e Gianfranco Viesti, nel corso del quale è stato presentato il numero speciale della rivista “Italianieuropei”, in cui sono stati raccolti scritti e articoli di intellettuali e meridionalisti. "Ci vuole un ministro per il Mezzogiorno - ha argomentato l'ex premier - è un segnale che va dato in questo momento in cui la situazione del Sud appare così drammatica e disperata. Spero che il presidente del Consiglio Matteo Renzi dia seguito a questo impegno". Nel pomeriggio nel foyer del teatro Petruzzelli, la presentazione della spy story 'Il gatto rosso' di Anton Antonov. Oltre all'ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov e all'autore, presenti Francesco Boccia, Luciano Canfora, Michele Emiliano, Antonio Polito e Nicolò Pollari.