DAGOREPORT – MELONI HA SCELTO "SAPONETTA" GENTILONI COME CAPRONE ESPIATORIO PER I GUAI EUROPEI DEL GOVERNO. IL COMMISSARIO UE È FINITO SOTTO TIRO ANCHE PERCHÉ “ANNUSATO” COME FUTURO SEGRETARIO DEL PD: CAZZATE. SIA L'EX PREMIER CHE IL PD NON VOGLIONO SAPERNE: HANNO GIA' DATO CON IL CASO LETTA, CHIAMATO COME SALVATORE DELLA PATRIA E POI SFANCULATO - FITTO DISPERATO: CHIEDE AIUTO AL BOSS DI PALAZZO CHIGI, FAZZOLARI, PER BLOCCARE GLI ATTACCHI A GENTILONI PERCHÉ...
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giorgia meloni al g20 di new delhi - alle spalle paolo gentiloni
L'autunno che verrà sarà caldo per Giorgia Meloni. Si ritroverà tra le mani il dossier sul Patto di stabilità (diviso per 3 categorie), la pendente approvazione del Mes, la messa a terra del Pnrr e le candidature di Piero Cipollone, caro a Panetta, e del reietto draghiano Daniele Franco rispettivamente alla Bce e alla Bei. E, davanti a tutti i guai che penzolano sul capoccione del governo, la Ducetta ha pensato bene di individuare come “caprone espiatorio” il soporifero Paolo Gentiloni, detto "Saponetta" per la sua attitudine di scivolare via.
L'ex presidente del Consiglio (Renzi ne ha sulla coscienza di cazzate), come evidenziato da Maurizio Belpietro, viene annusato come futuro segretario del Pd qualora Elly Schlein andasse a infrangersi sullo scoglio delle elezioni europee. In "Verità" è una minchiata. Ma il Conte Gentiloni Silveri Vien dall'Argentario sarà anche mite, ma non è fesso. Per ora non ci pensa minimamente a infilarsi nelle stanze che contano del Nazareno. Non solo perché non ha mezzo voto con cui far pesare la sua eventuale segreteria, ma soprattutto perché ha ancora davanti agli occhi la tormentata esperienza di Enrico Letta.
Enrichetto, con la crisi della segreteria Zingaretti, fu richiamato in fretta e furia da Parigi e, con voto unanime, gli venne affidata la guida del Pd. Un secondo dopo, però, si è ritrovato un Vietnam politico tra le mani, con i maggiorenti dem pronti a fargli la guerra su ogni questione.
Anche per questo, l'ex scoperta di Rutelli epoca Verdi non ci pensa nemmeno.
A dargli “una mano” (si fa per dire) si è ritrovato un alleato inatteso, il ministro per il Pnrr, Raffaele Fitto. Dopo i numerosi attacchi e sberleffi a Gentiloni, il ministro salentino ha parlato con il sottosegretario manganellatore Fazzolari, facendo presente che le rate del Pnrr dall’Europa non sono ancora state “bonificate” e sono nelle mani del commissario all’Economia, ovvero lo stesso Gentiloni. Della serie: ci conviene aprire un conflitto con l'unico italiano presente in commissione da cui dipende l'erogazione dei fondi Ue?
RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI
Anche perché, mentre i ministri dell'esecutivo si ritrovano ciascuno nelle sue beghe da dicastero, Fitto deve gestire la più imponente mole di liquidità mai piovuta sull'Italia. Con la Commissione europea che lo sfancula un giorno sì e un altro pure.
P.S. Avvisate Giorgia Meloni che sfanculare Emmanuel Macron e Pedro Sanchez non conviene punto: il tre paesi sono impegnati a negoziare per evitare che, nel nuovo Patto di stabilità, siano inserite le categorie legate al debito. Perché questo imporrebbe un trattatamento di sorveglianza ad hoc per chi ha i conti pubblici maggiormente in rosso. E se Spagna e Francia finirebbero nella “fascia” B, l'Italia addirittura nella C. E sarebbero dolori...
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