giorgia meloni

DAGOREPORT - MASSI', OGGI DIAMO RAGIONE A GIORGIA DUE-MELONI: POVERINA, NON HA TUTTE LE COLPE DEI GUAI E DEI DISASTRI DI FRATELLI D’ITALIA – INTORNO A LEI, MEZZE PIPPE AL SUGO. E I POCHI VOLTI SPENDIBILI SONO EX DEMOCRISTIANI (CROSETTO E FITTO) INVISI ALLA "FIAMMA MAGICA" - FRATELLI D'ITALIA HA UNA CLASSE DIRIGENTE MEDIOCRE O INADEGUATA (SPESSO TUTTE E DUE) CHE LE PORTA SOLO PROBLEMI - NEANCHE LA SORELLA ARIANNA SMUOVE CONSENSI: DA LOLLOBRIGIDA A SANGIULIANO, DA URSO A DELMASTRO, DA ABODI A SANTANCHE': UN DISASTRO DOPO L'ALTRO - IL ''GENIO" FAZZOLARI FINO AL 2018 ERA UN DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO: CHE PUOI ASPETTARTI, UN MARIO DRAGHI? - PER TAPPARE LE GAFFES E RACCATTARE I VOTI, C'E' SOLO GIORGIA “DETTA GIORGIA”- È CHIARO CHE POI LA DUCETTA, CHE NON SI FIDA DI NESSUN FUORI DAL CLAN DEI FEDELISSIMI, SI STRESSI E JE PARTANO GLI OTOLITI: LA "PSICONANA" (COPY GRILLO) DEVE REGGERE DA SOLA IL PESO DEL PARTITO E DELL'ESECUTIVO (E LE SMORFIE E IL COATTESE NON BASTANO A GOVERNARE)…

DAGOREPORT

giorgia arianna meloni

Giorgia Meloni ha molte responsabilità, ma non ha tutte le colpe. E, poverina, ogni tanto va anche compatita.

 

Durante la riunione con i suoi marescialli (Foti, Donzelli, Fazzolari e Scurti), per un’analisi della sconfitta alle elezioni amministrative, è emerso con chiarezza che a reggere la baracca c’è lei. Solo lei.

 

Neanche Arianna, che ha girovagato come una madonnina pellegrina tra le città al voto, è riuscita a smuovere gli animi degli elettori. Alla fine, Fratelli d’Italia esiste solo grazie alla Ducetta e alle sue molte maschere politiche.

 

EIKE SCHMIDT GENNARO SANGIULIANO

Alla bisogna, indossa i panni della statista moderata, oppure della leader di polso intransigente. Incassa il bacetto di Biden ma poi flirta con i neo-franchisti di Vox, presiede il G7 e poi si abbassa a girare dei video spot da condottiera de’ borgata (come quello con le ciliegie dal fruttivendolo).

 

Ma come la giri, e come la volti, Giorgia ha sulle sue spalle il destino del partito e del Governo. Lei sarà anche una “psiconana”, come l’ha definita Beppe Grillo, ma intorno a sé non ha certo giganti. A partire da quel patatone gaffeur di Gennaro Sangiuliano, responsabile, con la scelta di Eike Schmidt e Fabio Romito, delle sconfitte a Firenze e Bari.

giovanbattista fazzolari giorgia meloni

 

 

I ministri Urso e Lollobrigida, che una ne fanno e cento ne sbagliano. Sottosegretari che le “sparano grosse”, come Delmastro, poppute deputate condannate per peculato (Augusta Montaruli), senza contare una sfilza di ministri-fardello che nulla risolvono e molte grane creano: Santanché, Abodi e Schillaci ma anche il leghista Valditara e i forzisti Zangrillo e Pichetto.

 

A salvarsi sono solo gli ex democristiani Crosetto e Fitto, più strutturati nella stanza dei bottoni.

 

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

Anche scendendo a livello regionale e comunale, la situazione non migliora. Ogni giorno leggiamo dalle cronache di qualche esponente locale di Fratelli d’Italia che inneggia al Duce, fa il saluto romano o invoca la Repubblica di Salò.

 

Insomma, quando la Meloni, come oggi alla Camera, prova a difendere i suoi (“Sono stufa di sentire raccontate il governo come impresentabile e nemico”) stende un velo pietoso su una classe dirigente inadeguata o inesistente.

 

fabrizio saggio 1

Anche quando la stessa Ducetta sceglie del personale politico, come avvenuto con il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, Fabrizio Saggio, finisce male.

 

Dopo pochi mesi, Saggio è stato di fatto commissariato da Elisabetta Belloni, che da sherpa del G7 è diventata la Zarina della politica estera del Governo.

 

E infatti, da Alessandro Cattaneo a Lorenzo Ortona, in molti stanno pensando di lasciare la Presidenza del Consiglio.

 

ELISABETTA BELLONI - G7 DI BORGO EGNAZIA

Una dinamica figlia anche della incapacità di cooptare dall’esterno profili validi. La logica del clan, molto presente negli ex missini di Colle Oppio, unita alla paura del tradimento e alla diffidenza naturale di Giorgia Meloni impediscono a Fratelli d’Italia di fare il salto di qualità in termini di personale politico.

 

Una differenza enorme rispetto alla Forza Italia dei tempi di Berlusconi, che sapeva includere e inglobare pezzi di establishment, deep state e società civile, senza sembrare una ridotta familistico-cameratesca.

 

vignetta di mannelli su giorgia meloni il fatto quotidiano

E quindi la sora Giorgia è costretta a cantarsela e a suonarsela, sostanzialmente da sola, mettendo a rischio i suoi nervi e i già fragili otoliti. A darle manforte, c’è solo il fidatissimo braccio destro (e teso), Giovanbattista Fazzolari. La Meloni lo considera “l’uomo più intelligente che conosce”, ma fino al 2018 era un dirigente di seconda fascia (Area Aeroporti e Infrastrutture strategiche) della Regione Lazio.

Non proprio il professor Heidegger.

augusta montaruli su instagram 7

 

donzelli arianna meloni

fabrizio saggio 4

MELONI FAZZOLARIGIORGIA MELONI FACEAPP giorgia meloni

 

 

 

 

GENNARO SANGIULIANO SBARCA A TIMES SQUARE - VIGNETTA BY VAURO

Fazzolari MeloniGIORGIA MELONI MADONNA COME LA FERRAGNI BY @PANIRUROgiorgia meloni punto stampa a bruxelles 5

LA SVOLTA COMUNICATIVA DI FDI BY FAZZOLARI - VIGNETTA DI NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANO

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...