
DAGOREPORT – PERCHÉ ROBERTO TOMASI, CONSIDERATO FINORA VICINO A SALVINI, HA ATTACCATO IMPROVVISAMENTE IL MINISTRO DEI TRASPORTI SUL BANDO CINQUANTENNALE PER L’AUTOSTRADA A22 (“NON È EQUO”)? A SPINGERLO ALL’INVERSIONE DI ROTTA SAREBBE LA VOLONTÀ DI SALVINI DI SOSTITUIRLO CON VITO COZZOLI…
DAGOREPORT
roberto tomasi - matteo salvini
Ha molto colpito la dichiarazione con cui l’amministratore delegato di Autostrade, Roberto Tomasi, ha attaccato il ministero dei Trasporti by Salvini, sostenendo che il bando di gara cinquantennale per la A22 (l’autostrada del Brennero) non sia “equo”.
Come Dago-dixit, infatti, Tomasi era finito nel mirino nei fondi azionisti di Aspi, l’americano Blackstone e l’australiano Macquarie, per la sua eccessiva vicinanza al vicepremier leghista.
E allora, cosa ha cambiato le carte in tavola? A spingere Tomasi a un’inversione di rotta sarebbe la volontà di Salvini di sostituirlo con Vito Cozzoli, già funzionario a capo di Sport e Salute e ora amministratore delegato della “giovane” società Autostrade dello Stato spa, nata lo scorso anno per gestire le strade a pedaggio a gestione pubblica.
vito cozzoli foto di bacco (3)
DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?
A22, CONCESSIONARIE ALL'ATTACCO: «IL BANDO DI GARA NON È EQUO»
Estratto dell'articolo di Alessandro Rigamonti per www.corriere.it
La partita intorno alla concessione cinquantennale dell’A22 è diventata un caso d’importanza nazionale, andando ben oltre i 314 chilometri che collegano Modena al Brennero. L’Aiscat (l’associazione delle concessionarie autostradali) ha criticato il bando in quanto contrario alle regole europee sulla concorrenza.
Le concessionarie autostradali, come rivelato dal Sole24Ore, hanno inviato una lettera riservata al ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e al presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), Nicola Zaccheo, nella quale esprimono la loro «forte preoccupazione» per alcune misure previste dal bando di gara che «appaiono estranee al sistema regolatorio introdotto nel 2019 e in corso di revisione nell’ambito di un diverso procedimento, contrarie alle recenti riforme introdotte dal legislatore e distanti dai principi di equità a cui si dovrebbe invece ispirare un sistema funzionale al sostentamento di grandi investimenti come quelli in questione».
La lettera è stata firmata dai tre vicepresidenti di Aiscat: Marco Monaco (presidente di Autostrade Alto Adriatico), Roberto Tomasi (amministratore delegato di Autostrade per l’Italia) e Umberto Tosoni (amministratore delegato di Astm).
Il nodo della questione è la scelta, da parte del Mit, di aver messo a gara la «Finanza di progetto» presentata da Autobrennero. «Questa soluzione era già stata ritenuta non idonea in sede europea», ha sottolineato Aiscat, la quale ha chiesto di valutare soluzioni alternative.
La soluzione della «Finanza di progetto» è ritenuto dalla politica il salvagente per i territori che si sviluppano lungo l’arteria autostradale. Il piano presentato da Autobrennero prevede circa 10 miliardi di finanziamenti, già programmati e vincolanti per il nuovo concessionario, nell’ottica di rendere l’A22 il primo «green corridor» d’Europa. In questo modo, anche se la gara non dovesse essere vinta dalla società a maggioranza pubblica, il benessere dei territori verrebbe tutelato.
[...]
roberto tomasi ad di autostrade
Questa certezza dei soci pubblici adesso è stata messa in discussione da Aiscat: «Riteniamo poco coerente introdurre una norma (la legge 193/2024) in data 18 dicembre 2024 che vieta espressamente l’applicazione dell’istituto della finanza di progetto alle concessioni scadute e/o in scadenza e pubblicare un bando solamente pochi giorni dopo (il 3 gennaio 2025) in aperta deroga alla stessa.
Sarebbe stato più coerente procedere alternativamente o con una proroga della concessione, qualora le opere siano considerate urgenti per la sicurezza trasportistica del Paese, o con una gara con termini e condizioni in linea con la normativa di riforma appena emanata». E ancora: «Lo sviluppo dei progetti da parte del concessionario uscente è certamente comprensibile dal punto di vista di efficienza ed efficacia. Non si può non evidenziare tuttavia come tale approccio determini che il rischio di progettazione delle opere si riverberi nei confronti del concessionario subentrante, soggetto che lo assumerebbe in una condizione di chiara asimmetria informativa e non chiara valutazione del profilo di rischio».
roberto tomasi autostrade per l'italia
Anche Autostrada del Brennero pronta a ricorrere
Una stroncatura da parte dei concessionari ai piani ideati da Autobrennero e dal Mit negli ultimi anni. Inoltre, secondo alcune indiscrezione che arrivano da Bruxelles, la Commissione europea non sarebbe d’accordo con il diritto di prelazione, il quale è previsto anche nel bando per l’A22. [...]
roberto tomasi 2
vito cozzoli foto mezzelani gmt 071
vito cozzoli foto di bacco (1)
a22 modena brennero