1- DAGOSPIA PUBBLICA LA NOTA RIEPILOGATIVA DELLA PROCURA GENERALE DELLA CORTE DI CASSAZIONE DEL 19 APRILE SCORSO IN CUI VENGONO MESSI NERO SU BIANCO GLI ESITI DELLA RISERVATISSIMA RIUNIONE. C'È IL NEO PROCURATORE GENERALE GIANFRANCO CIANI, IL CAPO DELL’ANTIMAFIA PIERO GRASSO E I SEGRETARI SGROI E MURA 2- SONO RIMASTO "UN UOMO SOLO", È LO SFOGO DI MANCINO AL TELEFONO CON IL CONSIGLIERE GIURIDICO DI NAPOLITANO, LORIS D'AMBROSIO. E QUEST'UOMO SOLO VA PROTETTO - AGGIUNGE MANCINO - PERCHÉ SE RESTA SOLO POTREBBE CHIAMARE IN CAUSA ALTRE PERSONE (CHI SONO LE ALTRE PERSONE CHE MINACCIA DI METTERE NEI GUAI?) 3- PERCHÉ IL QUIRINALE DI BELLA NAPOLI VOLEVA TIRARE FUORI DAI GUAI NICOLA MANCINO?
1- DAGOREPORT
E' il 19 aprile scorso. Nel primo pomeriggio, presso la Corte di Cassazione, si svolge una riunione riservatissima. C'è il neo procuratore generale della suprema Corte, Gianfranco Ciani, il capo della direzione nazionale antimafia, Piero Grasso e i segretari della procura generale Sgroi e Mura. Gli esiti dell'incontro vengono messi nero su bianco in questa nota riepilogativa che Dagospia pubblica in esclusiva.
Sul tavolo c'è una questione spinosa: l'ex vicepresidente del Csm - Nicola Mancino - in una lettera indirizzata al Colle due settimane prima - il 4 aprile - lamenta un accanimento nei suoi confronti da parte della procura di Palermo che indaga sulla trattativa tra pezzi dello Stato e capoccioni della mafia e si duole per la disparità di trattamento dei magistrati siciliani rispetto alle procure più morbide di Caltanissetta e Firenze che pure indagano sugli stessi fatti del â92.
Sono rimasto "un uomo solo", è lo sfogo di Mancino al telefono con il consigliere giuridico di Napolitano, Loris D'ambrosio. E quest'uomo solo va protetto - dice ancora Mancino - perché se resta solo potrebbe chiamare in causa altre persone.
L'ex presidente del Senato sollecita quindi un intervento del Quirinale. Il Colle si muove e gira la missiva di Mancino alla Procura generale della Cassazione chiedendo al suo alto interlocutore istituzionale di valutare esigenze di coordinamento tra le diverse procure impegnate nelle indagini.
14 giorni dopo l'iniziativa del Quirinale, Ciani convoca Piero Grasso. E come si legge dal verbale: ... rimarca l'importanza della funzione di coordinamento investigativo e della coerenza delle iniziative d'indagine collegate, anche in rapporto ai successivi percorsi processuali". Ma il numero uno dell'Antimafia evidenzia la diversità dei vari filoni d'indagine e la loro complessità e precisa di non avere registrato violazioni tali da poter fondare un intervento di avocazione...
Era dunque l'istituto dell' avocazione la strada che la Procura Generale della Cassazione intendeva perseguire per aiutare Nicola Mancino? Si è dunque tentato di sottrarre alla Procura di Palermo l'inchiesta sulla trattativa tra stato e mafia? Chi sono le altre persone che Mancino ha minacciato di chiamare in causa se lasciato solo?
(Riepilogo dei fatti: Mancino sollecita - attraverso lettera e telefonate - un intervento del Quirinale per fermare l'inchiesta della procura di Palermo. Il 4 Aprile il Colle gira alla Procura Generale della Cassazione la lettera di Mancino. Il 19 aprile il Procuratore Generale della Cassazione convoca il procuratore nazionale antimafia Grasso che però nega l'avocazione dell'inchiesta di Palermo).
PROCURA GENERALE DELLA CORTE DI CASSAZIONE
NOTA RIEPILOGATIVA
In esito alla riunione convocata dal Procuratore generale il 19 aprite 2012 ore 16,30
Presenti:
dott. Gianfranco Ciani, Procuratore generale
dott. Pietro Grasso, Procuratore nazionale antimafia
dott. Antonio Mura, Segretario generale della Procura generale
dott. Carmelo Sgroi, Segretario generale aggiunto
1. Si discute dei rapporti tra la Procura generale della Corte di cassazione e la Direzione nazionale antimafia, mettendo a fuoco i contenuti della funzione di sorveglianza che l'art. 76-ter O.G. ed oggi l'articolo 104 del codice delle leggi antimafia (D. L.vo 159/11) assegnano al Procuratore generale.
Si concorda sull'utilità di incontri periodici convocati dal Procuratore generale, ferma restando la facoltà ' del Procuratore nazionale antimafia di valutare l'opportunità dì comunicazioni, trasmissione di atti, e interlocuzione con il Procuratore generale anche di propria iniziativa.
Il Procuratore generale rimarca l'importanza della funzione di coordinamento investigativo e della coerenza delle iniziative d'indagine collegate, anche in rapporto ai successivi percorsi processuali.
Viene richiamata la direttiva adottata dal Procuratore nazionale antimafia il 28 aprile 2011, in esito alla riunione di coordinamento tra le direzioni distrettuali antimafia di Caltanissetta, Firenze e Palermo, da lui convocata in pari data ed avente ad oggetto il collegamento delle indagini in tema di stragi del 1992-'93 e circa la c.d. "trattativa" che si assume Intervenuta tra soggetti istituzionali ed esponenti della criminalità organizzata.
Il Procuratore nazionale evidenzia la diversità dei vari filoni d'indagine e la loro complessità (accentuata anche dalla contemporanea pendenza di processi in fase dibattimentale). Precisa di non avere registrato violazioni del protocollo del 28 aprile 2011, tali da potèr fondare un intèrvento di avocazione a norma dell'art. 371-bis c.p.p.
Il Procuratore nazionale antimafia rimetterà al Procuratore generale un'informativa scritta.
2. Il Procuratore nazionale antimafia illustra la nota indirizzata al Procuratore della Repubblica di Milano e trasmessa (anche) al Procuratore generale della Corte dì cassazione il 13 aprile 2012, avente ad oggetto "estrazione dei dati del registro notizie di reato relative a procedimenti ex art. 51 comma 3 bis c.p.p. - art. 117 comma 2 bis c.p.p"
Terrà informato degli sviluppi il Procuratore generale.
3. Si discute dei rapporti che il Procuratore nazionale antimafia prima e il procuratore generale poi devono redigere ed inoltrare al Consiglio giudiziario di Roma e al CSM riguardo ai magistrati in servizio presso la DNA, in occasione delle valutazioni di professionalità o di domande per uffici direttivi o d'altra natura.
La Procura generale studierà la corretta procedura da adottare ed informerà dei risultati la DNA.
4. Nella prospettiva di una collaborazione tra i due uffici:
- la Procura generale e la DNA si scambieranno dati e materiale di studio di reciproco interesse (quali, ad esempio, le informazioni selezionate per i magistrati della Procura generale dall'ufficio documentazione);
- il Procuratore nazionale valuterà l'opportunità di realizzare una 'pagina informativa sulle funzioni della DNA, che potrà essere pubblicata nel sito web che la Procura generale sta approntando in connessione con quello della Corte di cassazione;
- la Procura generale è disponibile a collaborare nella ricerca delle decisioni delta Corte dì cassazione, anche non massimate, utili per lo studio avviato dalla DNA sugli esiti dei processi per concorso esterno in associazione mafiosa.
5. Si valuta positivamente la prassi della segnalazione di temi d'Interesse per la Procura generale, da parte della DNA, che io passato ha riguardato ad esempio l'applicazione dell'art. ns. comma 3, c.p.p. nei confronti dei collaboratori di giustizia e, in altra occasione, la questione inerente alte procedure di esecuzione di sequestri e confische indirizzate alla Confederazione Elvetica (tema poi sviluppato dalla Procura generale nell'esercizio dei compiti di cui all'art. 6 D. L.vo 106/06).
Il Procuratore nazionale rifletterà su possibili ulteriori problematiche d'attualità da segnalare, quali potrebbero essere quelle della possibile sovrapposizione di molteplici intercettazioni telefoniche sulla stessa utenza, o lo studio della possibilità di rendere edotto, nella pendenza del grado d'appello. il competente procuratore generale distrettuale circa eventuali sviluppi investigativi che possono rilevare nel processo in corso.
6. Il Procuratore nazionale antimafia ha avviate contatti con l'amministrazione municipale di Roma per affrontare il problema del parcheggio in via Giulia, segnalate dal Procuratore generale con nota dell'aprile 2012.
NICOLA MANCINO E GIORGIO NAPOLITANOGIANFRANCO CIANI CON NAPOLITANOLORIS D AMBROSIONOTA RIEPILOGATIVA PG CASSAZIONE NICOLA MANCINO PIETRO GRASSO NOTA RIEPILOGATIVA PG CASSAZIONE NICOLA MANCINO PIETRO GRASSO PAGINA DUE PIERO GRASSO PROCURATORE ANTIMAFIA STRAGE DI CAPACI FALCONE MORVILLO FOTO REPUBBLICA LA STRAGE DI VIA D AMELIO IN CUI MORI BORSELLINO ANTONIO MURAfalcone giovannipaolo borsellino lap