eugeny prigozhin vladimir putin

"DAL GOLPE SEMIRIUSCITO DI PRIGOZHIN PUTIN ESCE PIÙ CHE DIMEZZATO" - ANNA ZAFESOVA: "MEMORABILE LA GELIDA RISPOSTA CHE LO ZAR HA RICEVUTO DAL PRESIDENTE KAZAKHO TOKAYEV. 'QUESTA SITUAZIONE È UN AFFARE INTERNO DELLA RUSSIA'. 24 ORE DI PANICO E VUOTO DI POTERE CHE RIMARRANNO NELLA STORIA DEL REGIME PUTINIANO COME UN PUNTO DI NON RITORNO. IL GIOCO DEL TRONO E' STATO APERTO. IL CUOCO PUÒ NON ESSERE DIVENTATO ZAR MA DIVENTERÀ L'UOMO PIÙ POTENTE DELLA RUSSIA CHE NE ESCE COME UN PAESE IN CUI...

Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “la Stampa”

 

vladimir putin parla alla nazione dopo il colpo di stato di prigozhin

«Bombardare Voronezh» era una vecchia battuta, ormai un classico dell'umorismo della Rete russa, un eufemismo per "darsi la zappa sui piedi" in quella particolare versione che vedeva Vladimir Putin annunciare rappresaglie contro l'odiato Occidente che finivano regolarmente per fare più danno ai cittadini russi.

 

Ieri Voronezh è stata bombardata dall'aviazione russa, che cercava di colpire le colonne dei Wagner che puntavano verso Mosca, e sganciava ordigni sui ponti per impedirne l'avanzata. Questa guerra civile circoscritta, con bombe lanciate sul proprio territorio e aerei ed elicotteri dell'esercito regolare abbattuti da un'armata di mercenari, ha costretto il mondo (ma anche molti russi) a spalancare gli occhi su uno spettacolo che non si potrà più dimenticare: la straordinaria, sconvolgente, spaventosa debolezza della Federazione Russa al 24 anni di governo di Putin e al secondo anno di invasione dell'Ucraina. […]

 

prigozhin

Gli aerei privati di ministri e oligarchi che decollavano uno dietro l'altro verso la Turchia, l'Azerbaigian e gli Emirati Arabi. Il sindaco di Mosca Sergey Sobyanin che proclamava lo stato di emergenza terroristica e istituiva una giornata supplementare di vacanza lunedì «per la sicurezza dei cittadini».

 

I prezzi dei biglietti aerei per le destinazioni estere che decuplicavano e gli scaffali dei negozi lungo il tragitto dei Wagner che si svuotavano di tutto, pane incluso. Il silenzio assordante dei propagandisti e dei politici, molti dei quali nelle settimane scorse avevano fatto a gara a elogiare Evgeny Prigozhin (il portavoce del Cremlino Peskov si sarà probabilmente pentito amaramente di essersi vantato di aver mandato suo figlio nei Wagner). E soprattutto la paralisi dell'esercito, e della Guardia nazionale, riluttante, e incapace, di fermare i mercenari.

prigozhin minaccia putin

 

Qualunque sia il patto che Putin e Prigozhin hanno raggiunto, se l'hanno davvero raggiunto e se lo manterranno, queste 24 ore di smarrimento, panico e vuoto di potere rimarranno nella storia del regime putiniano come un punto di non ritorno.

 

Se le garanzie di immunità agli ammutinati di Wagner verranno rispettate, la Russia ne esce come un Paese dove un capitano di ventura – Prigozhin non ha nessun rango ufficiale nella catena di comando militare, ufficialmente è un imprenditore nel settore della ristorazione pietroburghese – lancia un golpe, guidando la sua armata di mercenari e galeotti all'attacco di Mosca, e ne esce illeso. Il cuoco può non essere diventato zar, ma se sopravvive a questa notte diventa l'uomo più potente della Russia.

EVGENY PRIGOZHIN

 

Le grida «Bravi!» e «Forza Wagner» che hanno accompagnato la molto rilassata e soddisfatta ritirata dei suoi uomini dal centro di Rostov mostrano che anche gli obiettivi mediatici dell'insurrezione sono stati raggiunti, come dimostrano anche le vendite dei gadget dell'"orchestra" sui siti e-commerce russi.

 

Lo zar ne esce invece più che dimezzato, dopo una giornata di telefonate ai pochi leader che accettano ancora di parlargli – memorabile la gelida risposa del presidente kazakho Tokayev «questa situazione è un affare interno della Russia», un sarcastico ribaltamento di quel rifiuto delle ingerenze che Putin ha tanto predicato come segno della sua sovranità – e una mediazione che deve al dittatore belarusso Aleksandr Lukashenko.

 

valery gerasimov sergei shoigu

Lo scalpore provato da molti nel vedere la fragilità del potere putiniano ha ricordato lo sconcerto nel vedere, un anno e mezzo fa, sgretolarsi la reputazione del «secondo esercito più forte al mondo». Il regime del Cremlino non soltanto è in buona parte un villaggio Potiomkin, ma è un villaggio di carta costruito dallo stesso Putin, frutto della sua paura della concorrenza e della sua profonda sfiducia nei sistemi e nelle regole.

 

Il presidente russo si fida solo degli uomini, e il suo accentramento quasi isterico del potere gli ha permesso non solo di trasformare la Russia in una quasi monarchia, ma di affidarne la gestione a dei cortigiani che considerava totalmente controllabili. […]

evgeny prigozhin annuncia il ritiro della wagner da bakhmut

 

Il "cuoco di Putin" si è visto affidare operazioni delicate, dal Russiagate con la sua armata dei troll alla guerra in Siria con la sua armata di mercenari. È stato intoccabile, ha avuto dalla Duma perfino una legge ad hoc che proibisce di parlare di lui e dei suoi uomini in contesti negativi. Ha potuto girare le carceri russe reclutando stupratori, assassini e rapinatori per il fronte del Donbass, ai quali Putin firmava decreti presidenziali per la grazia, in violazione di qualunque regola e legge. È un mostro creato da Putin, è il genio che non ha avuto nessuna voglia di rientare nella bottiglia quando il suo presunto padrone glielo ha ordinato.

 

truppe della brigata wagner occupano rostov 8

La sua marcia su Mosca ha aggiunto alla sua fama anche quella di idolo dell'opposizione russa: uno degli spettacoli più imbarazzanti di una giornata surreale sono stati molti liberali russi che hanno inneggiato a Prigozhin con tifo quasi calcistico (incluse anche persone come Lyubov Sobol, la collaboratrice di Alexey Navalny minacciata e denunciata dal "cuoco di Putin"). Il golpe semiriuscito di Prigozhin ha in ogni caso rotto il precario equilibrio di potere che spingeva la nomenclatura russa a trattenere il fiato. Il gioco del trono è stato aperto.

truppe della brigata wagner occupano rostov 7truppe della brigata wagner a rostov 1truppe della brigata wagner a rostov 1truppe della brigata wagner a rostov 2truppe della brigata wagner a rostov 6truppe della brigata wagner a rostov 5truppe della brigata wagner occupano rostov 5truppe della brigata wagner a rostov 2truppe della brigata wagner occupano rostov 3truppe della brigata wagner a rostov 3truppe della brigata wagner occupano rostov 2truppe della brigata wagner occupano rostov 4truppe della brigata wagner occupano rostov 1truppe della brigata wagner occupano rostov 6

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...