matteo salvini

DAL PNRR ALLE NOMINE: MATTEO SALVINI VUOLE METTERE I BASTONI TRA LE RUOTE ALLA MELONI SU TUTTO – IL “CAPITONE” TIENE UN BASSO PROFILO SUI MIGRANTI, CRITICA LO STOP A CHATGTP E SI PRENDE LA SCENA ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO SUL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA – MA LA VERA PARTITA È QUELLA SULLE NOMINE: LA LEGA CHIEDE “ALMENO UN INCARICO DI MASSIMO LIVELLO”. CIOÈ L’AD DI UNA DELLE QUATTRO “GRANDI”: ENI, ENEL, LEONARDO O POSTE…

1. IL PRESSING DI SALVINI SUGLI ALTRI DOSSIER DAL PONTE SULLO STRETTO AL BLOCCO DI CHATGPT

Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

MATTEO SALVINI

«Rimodulare» il Pnrr? «Nessuna lesa maestà», solo «un atto di buon senso». È il ritorno di Matteo Salvini. Non che il ministro dei Trasporti abbia mai fatto perdere le tracce, ma negli ultimi mesi aveva vistosamente ridotto le apparizioni pubbliche.

 

Persino la campagna elettorale per il Friuli Venezia Giulia l’ha visto sì presente ma non debordante. Ieri, però, dal suo punto di vista l’occasione era epocale: sulla Gazzetta ufficiale del 31 marzo è stato pubblicato il decreto Ponte sullo Stretto.

 

meme su Matteo Salvini e il ponte sullo stretto

E lui ha voluto presentarlo ufficialmente all’Associazione della Stampa estera: «Conto su di voi per portare all’estero l’idea di un Italia che si sviluppa: investire nelle nostre infrastrutture sarà vantaggioso per chi lo fa e sosterrà uno sviluppo che nel Paese non si vede dagli anni ’50».

 

È vero, il Pnrr con il Ponte sullo Stretto non c’entra. E Salvini coglie l’occasione per dire che, secondo lui, «è stata una scelta miope. Nel senso che non finanziare una certa mobilità non è stata una scelta avveduta».

 

Detto questo, Salvini non si sottrae al tema di questi giorni, il possibile taglio dei progetti per un motivo o per l’altro irrealistici: «Il mio obiettivo — ha detto il ministro — è spendere tutti i fondi del Pnrr e spenderli bene».

 

meloni salvini

[...[ L’altro giorno il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari aveva detto: meglio rinunciare ad alcuni progetti.

 

Salvini la dice così: «Trasferire certe voci di spesa non penso sia un atto di lesa maestà ma penso sia un atto di buonsenso».  

 

[…] Salvini non si sottrae anche ad altre domande che arrivano dalle testate estere. Per esempio, lo stop del Garante per la Privacy a ChatGpt, il sistema di intelligenza artificiale: «A me non piace mettere al bando qualcosa per norma […].  Se solo un Paese su 27 ha fatto questa scelta, evidentemente c’è stato un eccesso di zelo che però punisce».  […]

 

matteo salvini cantieri

 

 

 

2. IL CARROCCIO PRONTO ALLA BATTAGLIA DELLE NOMINE MA SI SFILA SUGLI SBARCHI

Estratto dell’articolo di Marco Cremonsesi per il “Corriere della Sera”

 

Matteo Salvini si chiama fuori: «Piena fiducia in Meloni e nei colleghi competenti».

 

Nelle cronache salviniane, la dichiarazione è in qualche misura epocale. Perché il tema è nientemeno che l’immigrazione [...].

 

MATTEO PIANTEDOSI MEME

[…] Lui [...] ormai si sente [...] il realizzatore di opere attese magari da decenni, l’acceleratore degli iter, l’avviatore di cantieri. […]

 

E così, quando il summit di governo sul nuovo corso da dare al contrasto all’immigrazione clandestina e per scongiurare il previsto boom di arrivi dalla Tunisia si è concluso da pochi minuti il segretario leghista arriva alla Camera.

 

[…] I leghisti a lui più vicini, dopo la vittoria in Friuli-Venezia Giulia, scommettevano: «Vedrete che ora Matteo si farà sentire più forte». Almeno per il momento, non è così.

Certo, Salvini non rinuncia e non rinuncerà a quelli che lui e tutti quanti i suoi chiamano «i segnali». Tanto per fare un esempio, i 21 emendamenti al decreto Cutro, quello approvato in Calabria all’indomani del tragico naufragio, sono ancora tutti lì, depositati in Senato.

 

PONTE SULLO STRUTTO - BY EMILIANO CARLI

L’idea era quella di ritirarli, tutti o quasi, una volta che fossero arrivati quelli governativi che dovrebbero fare sintesi. Ma al momento, appunto, restano.

 

In attesa di garanzie su un decisivo giro di vite alla «protezione umanitaria». E anche per un certo fastidio nei confronti dei colleghi di FdI: «Hanno preso le nostre proposte come ingerenze» brontola un senatore.

 

E poi, di certo, c’è un’altra partita su cui il leader leghista non intende mollare. […] Il match è quello delle nomine nelle società a controllo pubblico. Il governo è entrato nell’ultima settimana utile, giovedì prossimo le liste dovranno essere depositate. Ed è, secondo un salviniano di stretta osservanza, «semplicemente impensabile che non sia riconosciuto alla Lega almeno un incarico di massimo livello».

 

SALVINI E PIANTEDOSI - MEME BY GIAN BOY

In sostanza, l’amministratore delegato di una delle quattro «grandi»: Eni, Enel, Leonardo e Poste. Impensabile perché «sarebbe come venirci a dire che non abbiamo una classe dirigente all’altezza. Una cosa che non si può sentire».

 

Detto tutto questo, però, Salvini sull’immigrazione si chiama fuori. [...] Il fatto è che non ha apprezzato il modo in cui i suoi interventi sono stati vissuti dagli alleati. «Ha deciso che è molto meglio tacere — spiega un suo antico sodale — . Se fa notare qualcosa, sembra che voglia sottolineare che quando lui era ministro andava meglio, se propone qualcosa, passa per arrogante... ».

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI - MEME FESTIVALBAR GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI - BY EDOARDO BARALDI matteo salvini, lo squallido 2 vignetta di riccardo mannelli matteo salvini cantierimatteo salvini

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO