1. MA COME, IL GENERALE QUATTRO STELLE E PARRUCCHINO DAVID PETRAEUS CHE DOPO AVER CONQUISTATO L’IRAQ E CATTURATO BIN LADEN SI FA INFINOCCHIARE DA UNA GNOCCA? 2. MASSì, DAVANTI ALLA FICA ARRAMPICAZZO NON ESISTONO ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA 3. E PETREAUS NON SI PUÒ BIASIMARE DI AVER PERDUTO TESTA E TESTOSTERONE. HA 60 ANNI. SPOSATO FIN DA GIOVANE CON LA STESSA MOGLIE CHE, POVERINA, VISTA NELLE FOTO, È UN CHIARO INVITO ALL’OMOSESSUALITÀ. SULL’ALTRA SPONDE (DEL LETTO) VEDI PAULA BROADWELL E CAPISCI DI TROVARTI DI FRONTE A UNA SPECIALISTA IN SCALATE, IL MESSNER DELLA CAPPELLA, UNA CHE SUL PREPUZIO ORGANIZZEREBBE UN CAMPING 4. DA WASHINGTON AI KENNEDY, DA JOHN HART A STRAUSS KAHN LA STORIA D'AMERICA È ATTRAVERSATA DA PERSONE ECCELLENTI COLTE SUL FALLO O MEGLIO, CON IL FALLO DI FUORI

1- MI ARRAMPICO E GODO
Malcom Pagani per Il Fatto (intervista Dago-rivista)

‘'Per liberarsi di Petraeaus, Obama e i suoi hanno impiegato 48 ore. In politica per simili operazioni non esiste nulla di meglio che rivolgersi all'avversario del tuo nemico. L'Fbi aveva le informazioni fin da aprile. Per chi guida la barca, ottenerle dalla Cia è stato uno scherzo".

Roberto D'Agostino. L'eterno ritorno del ricatto. La poetica del letto. Sesso e politica. Storia antica: "Si abitui a pensare male. Se qualcuno si dimette all'improvviso, è spesso questione di cassetti. Si aprono, si prende ciò che serve ed ecco il dossier latente pronto a entrare in scena".

Un'amante in 37 anni e la paghi subito.

Petreaus non si può biasimare. Ha 60 anni. Sposato fin da giovane con la stessa moglie che, poverina, vista nelle foto, è un chiaro invito all'omosessualità. Arriva Paula, la bella giornalista con lo stivale, la tipica faccia da arrampicazzo e lui perde la testa. Anzi il testosterone.

Arrampicazzo?

La vedi e capisci di trovarti di fronte a una specialista in scalate, il Messner della cappella, una che sul prepuzio organizzerebbe un camping. Petraeaus, più abituato a sparare che a parlare, non capisce più nulla. Non dava interviste a nessuno e invece di affidarsi a uno dei grandi santoni americani della materia, si getta nelle braccia di una sconosciuta.

È strano?

Petraus non è un missionario comboniano. È un signore che ha preso l'Iraq e se l'è portato a casa.
Un soldato nell'orbita repubblicana, uno di quei militari non esattamente democrat. I rapporti tra l'amministrazione Usa e la Cia non sono mai stati troppo buoni, ma il caos di Bengasi, la città che ospitava nel Consolato l'avamposto dell'intelligence, lo stesso luogo dove viene ucciso e poi scempiato il cadavere dell'ambasciatore Usa Stevens, non era tollerabile.

Quindi?

Come si convince il freddo, durissimo Rambo Petraeus, il capitano da ‘prima ti ammazzo e poi ti spiego' a farsi da parte? Si trova la falla. Lui sbaglia e spedisce una mail alla biografa. Non potendo intercettare il suo account, si mette sotto controllo quello della sua amante. Il resto è storia.

Finale amaro.

Anche perché Paula, stampato il libro, lo ha mollato. Petraeus era disperato. Aveva assaggiato il miele e non voleva tornare al pane secco.

Si scivola sempre sul sesso.

Nell'aprile '53 con il caso Montesi, i fanfaniani bruciarono l'approdo di Attilio Piccioni a capo della segreteria della Dc. Il fiorentino Sullo invece, grande mente di Piazza del Gesù, venne eliminato dal quadro per la sua omosessualità. La politica del lenzuolo ha sempre avuto il ricatto come caposaldo.

In Italia e altrove.

La storia americana è attraversata da persone colte sul fallo o meglio, con il fallo di fuori. Kennedy era ricattato dalla Mafia che controllava le molte Marylin disponibili. I loro rapporti producevano ricatti e utili da reinvestire. Vogliamo poi parlare di Madame Claude e Pompidou? Di Chirac? Di Moro e Rossana Fratello? Qui non si tratta di Berlusconi, ragazzi. Dagli antichi romani in poi, il gioco è sempre il solito.

Ma non comandava l'uomo?

Neanche per sogno. Clito-ride e il cazzo piange! Il potere è di chi detiene l'origine del mondo. Mi piacerebbe sentire le femministe sempre piagnucolose sull'argomento, ma credo sia tempo perso. La politica è così: se qualcuno si comporta male, rompe i coglioni o evade dalle regole, si tira fuori il dossierino. Davanti alla "sorca", gli uomini cadono sempre.

Le ragazze di B. si augurano vita eterna per Silvio.

E te credo. Quando il cavalier Pompetta andrà a bussare dalle parti di dio, bisognerà transennare le librerie. Il mercato editoriale sarà assediato da una sfilza di biografie inutili, a meno che gli eredi non proseguano nel vitalizio.

Il vitalizio?

Il più grande dispensatore di vitalizi della storia, l'avvocato Agnelli, aveva il contratto prestampato. Qualcuno viene ancora pagato. La grande Ekberg si lamenta? Sa come si dice? "Io te li do, se poi te li mangi sono fatti tuoi".

Morale conclusiva?

Come dice un poeta di San Lorenzo: "Avete fatto i soldi con il sudore delle vostre cosce". Ci è passata una intera de-generazione. Accadrà ancora.

2- DA GEORGE WASHINGTON AI SEGRETI DEI KENNEDY LA STORIA D'AMERICA SCRITTA DAI TRADIMENTI
Matteo Persivale per Corriere della Sera

F orse esagera il maestro del noir James Ellroy nel dire che John F. Kennedy, immune - in vita - dagli scandali nonostante il catalogo dongiovannesco di amanti, «era Bill Clinton senza l'invadenza dei media e qualche rotolo di ciccia».

Perché la Storia americana dice che il primo scandalo politico provocato da un adulterio risale ai tempi del primo presidente, George Washington. Il cui segretario al Tesoro Alexander Hamilton, sposato, finì ricattato per anni dal marito della giovane amante, un piccolo truffatore. Invece di sfidarlo a duello come si faceva tra gentiluomini a quei tempi, il marito tradito preferì prima spillare denaro a Hamilton (che acconsentì) e poi chiedergli aiuto per i suoi guai con la giustizia (disse no).

Il caso di questi giorni, quello del generale Petraeus, è comunque sui generis - era capo della Cia, non un politico come gli altri: il semplice sospetto d'un ricatto causa adulterio avrebbe sospeso la sua «security clearance», il permesso a visionare materiali top secret, rendendogli impossibile svolgere il suo lavoro fino al termine dell'inchiesta.

Ma è un fatto che la Storia americana è una storia - anche - di politici mariti infedeli, spesso con smascheramento post mortem: vedi il recente rifiuto della fondazione che gestisce l'eredità di George Washington a fornire un campione del Dna del padre della Patria al discendente della sua schiava preferita (che avrebbe partorito l'unico figlio del presidente). Dna che invece indica in Thomas Jefferson non soltanto uno dei padri fondatori della Repubblica ma anche il padre dei sei figli della sua schiava preferita.

Nell'Ottocento James Buchanan, tuttora l'unico presidente scapolo, venne a lungo accusato d'essere gay. Quando erano entrambi deputati, Buchanan e William King (tuttora l'unico vicepresidente scapolo) condivisero per 15 anni una casa. Un collega li chiamava «Buchanan e sua moglie», il presidente Jackson aveva soprannominato King «Miss Nancy».

A fine secolo il presidente Cleveland veniva insultato dalle folle a causa d'un figlio illegittimo, e il Novecento ha visto le accuse di adulterio toccare presidenti come Warren Harding (1921-1923) mentre se oggi sulla fedeltà di Franklin Roosevelt e Dwight Eisenhower gli storici nutrono dubbi più o meno documentati, i due non furono mai macchiati, in vita, da scandali per infedeltà.

Scandali che, invece, a partire dall'incidente d'auto (1969) che costò a una giovane assistente di Ted Kennedy la vita e al fratello senatore di JFK molto probabilmente la presidenza, hanno attecchito in un ambiente mediatico molto diverso da quello dei decenni - e dei secoli - precedenti.

Dalla candidatura alla Casa Bianca del democratico Gary Hart (1987) affondata in crociera con la bella Donna Rice alle registrazioni della cantante da piano bar Gennifer Flowers con l'allora governatore Bill Clinton (1992) che quasi ne bruciarono la campagna presidenziale (immortalata poi nel film Primary Colors: John Travolta e Emma Thompson nei panni dei Clinton).

Fu eletto, ma poi messo sulla graticola prima da Paula Jones (per molestie) poi da Monica Lewinsky con tanto di impeachment alla Camera e processo al Senato (fu assolto ed è buffo ricordare come i suoi più scatenati accusatori repubblicani Henry Hyde, Newt Gingrich, Bob Livingston e Bob Barr fossero tutti e quattro adulteri).

Ecco poi in questo millennio il deputato repubblicano Foley che mandava email a sfondo sessuale ai paggi (minorenni) della Camera, il senatore repubblicano Craig che faceva «piedino» in cerca di compagnia nella toilette degli uomini all'aeroporto, John Edwards senatore democratico (e candidato vicepresidente nel ticket 2004) che ha appena rischiato il carcere per le bugie su un adulterio (con bonus di figlia illegittima), gli infelici autoscatti via smartphone del deputato Weiner (nome altrettanto infelice: significa «salsiccia», per la gioia dei tabloid). E ora Petraeus, amante dell'autrice della sua biografia dal titolo «All In», «Completamente dentro», sulla quale già sghignazzano i comici tv e i burloni di Twitter.

Tra tanto fango e tante risate, che ora travolgono pure la Cia, si rimpiange la dignità di George Smiley. Il personaggio di John le Carré interpretato tanti anni fa da Sir Alec Guinness, e l'anno scorso da Gary Oldman nel film La Talpa: la spia britannica che, tradita contemporaneamente dal suo Paese e dalla moglie, continua a amare e rispettare entrambi.

3- LA LETTERA DI PETRAEUS: «HO RASSEGNATO LE DIMISSIONI»
Giovedì ho incontrato il presidente Obama e gli ho chiesto
di permettermi, per ragioni personali, di rassegnare le mie dimissioni. Dopo essere stato sposato per 37 anni, ho mostrato una capacità
di giudizio estremamente povera impegnandomi in una relazione extraconiugale e questo è inaccettabile sia come marito che come leader di una organizzazione come la nostra.

Questo pomeriggio il presidente ha accettato le mie dimissioni Mia moglie ha una storia d'amore con un alto esponente governativo, che gestisce un progetto i cui progressi sono visti nel mondo intero come una dimostrazione della leadership americana. L'ho incontrato in diverse occasioni, ed è stato gentile. Dubito che sia a conoscenza del fatto che io so di loro. Ho osservato la loro relazione intensificarsi durante l'anno scorso, e ho anche beneficiato della sua generosità

 

 

PAULA KRANZ BROADWELLPAULA KRANZ BROADWELLpetraeus e paula broadwellPAULA KRANZ BROADWELL CON IL MARITO SCOTTpaula broadwell embedded in afghanistanpetraeuspetraeus e paula broadwellpaula broadwell embedded in afghanistanpetraeuspaula broadwell embedded in afghanistanpetraeus mogliepetraeuspetraeus e mogliepetraeus petraeus broadwellpetraeus Petraeus, la lettera al Nyt del "marito tradito"petraeuspetraeuspaula broadwell embedded in afghanistan

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