L’ARTE DEL DEBBIO – IL CONDUTTORE DI “QUINTA COLONNA”, MESSO DA PARTE DAL CERCHIO TRAGICO DEL BANANA A FAVORE DELL’INETTO TOTI, MOLLA QUALCHE CALCIO: “OGGI VINCE CHI E’ LEADER. E IL LEADER È RENZI (L’HO VOTATO? MAH...”) - “BERLUSCONI NON È FINITO MA FORZA ITALIA DEVE DIVENTARE IL PARTITO CF, CONTENUTI E FACCE”

Elisabetta Soglio per il "Corriere della Sera"

 

PAOLO DEL DEBBIOPAOLO DEL DEBBIO

In principio fu Milano. Dopo aver perso la propria roccaforte, nel maggio 2011, il centrodestra ha affrontato una disfatta dietro l’altra nella (ex) bianca Lombardia, culminate con le sconfitte a Pavia, Bergamo e Cremona. Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, dichiara aperta la questione settentrionale.

 

Ma Paolo Del Debbio, filosofo, anchor man e, soprattutto, estensore del primo documento programmatico di Forza Italia, taglia corto: «La sola questione che esiste è la questione Matteo Renzi. Oggi vince chi è leader e il leader è lui» .

 

Ma come? Anche quando si vota per scegliere un sindaco?

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

«Certo. Non sono più tempi in cui, come diceva Bersani, “vince il collettivo”. Oggi vince chi ha un nome, un cognome e un indirizzo e che si presenta all’elettorato talora al di là del partito».

 

Chi va a votare a cosa pensa?

«Partiamo da cosa non pensa: non pensa più “Appartengo, dunque voto”. Pensa piuttosto “Voto chi mi dà fiducia”. E quindi votano Renzi, perché è il suo kairos, il suo momento».

 

Anche, ripeto la domanda, quando si deve scegliere il sindaco?

GIOVANNI TOTI TWITTA IO STO CON DUDU GIOVANNI TOTI TWITTA IO STO CON DUDU

«Non è neppure l’era degli amministratori. Questa onda è molto forte: c’è l’onda Renzi così come ci sono l’onda Giuseppe Grillo e l’onda Matteo Salvini. Invece non c’è stata l’onda Meloni, perché lei avrebbe potuto essere credibile, ma intorno aveva cariatidi».

 

La differenza è l’età?

«La differenza è essere credibili e avere una cosa che si chiama carisma: quella o ce l’hai o non ce l’hai. Torno a ripetere: siamo nell’era renziana. Che non sarà lunga come l’era carolingia, ma intanto con questa bisogna fare i conti».

 

E l’era berlusconiana?

«C’è stata e Berlusconi non è finito».

 

Perché perde, allora?

«Perché la gente ha sempre votato lui: ma prima non conoscevano il partito che gli stava intorno, ora sì. Così, ci sono i fedelissimi che lo voterebbero anche in contumacia; quelli medio-fedeli che lo apprezzano, ma dicono che non si possono votare quelli intorno. E poi ci sono quelli che stavolta hanno votato Renzi».

RENZI NELLIMITAZIONE DI BERLUSCONI NELLA RECITA PARROCCHIALE DEL RENZI NELLIMITAZIONE DI BERLUSCONI NELLA RECITA PARROCCHIALE DEL

 

Anche lei ha votato Renzi?

«Mah...».

 

Al centrodestra serve un leader carismatico e nuovo?

«A destra c’è Berlusconi e io non me lo vedo che si ritira e fa il secondo...».

 

E Toti?

«Toti non fa, per ora, il leader: fa il consigliere politico del leader. Intendiamoci, uno che fa quel mestiere lì è in un ruolo fondamentale. Ma è Mazzarino, non Luigi XIV».

 

Beh, Mazzarino contava parecchio: o no?

«Sì, certo: e contava anche Aristotele con Alessandro Magno. Ma non erano né Luigi XIV né Alessandro Magno».

SILVIO SALVA RENZI SILVIO SALVA RENZI

 

Quindi non vede altri leader?

«Berlusconi dovrebbe metterli alla prova. Provi con Toti, con Fitto, con la Santanchè, con Brunetta: li butti in acqua e vediamo se sanno nuotare».

 

La spaccatura con Ncd ha pesato sul risultato elettorale?

«Ncd ha raggiunto il 4 per cento e credo che siano contenti così. Visto che a Livorno non ci sono più i comunisti, direi che dovrebbero fare un pellegrinaggio alla Madonna di Montenero...».

 

Il risultato della Lega?

ALFANO E BERLUSCONIALFANO E BERLUSCONI

«Salvini, che ha carisma, ha trovato il tema giusto: siamo ancora sovrani in questo Paese o no? Con questo ha recuperato consenso cancellando i boxer verdi e la laurea in Albania, cosa che non era facile né scontata. E, in effetti, vedo la vecchia guardia della Lega con atteggiamento da cocker: orecchie abbassate».

 

Un consiglio a Berlusconi?

«Forza Italia deve diventare il partito CF, contenuti e facce».

 

Il centrodestra riparte da Milano?

«Qui c’è molto da fare. Tra dieci mesi ci liberiamo dell’Expo che finora ha portato più danni della grandine e che speriamo alla fine regali qualche risultato. E poi, si entra nel pieno delle amministrative. Forza Italia, invece di avvitarsi sulle teorie dei complotti, invece di farsi guidare da epigoni scoloriti del berlusconismo, che è cosa molto diversa da Berlusconi, deve studiare la risposta a un bel perché. Perché votare centrodestra? ». 

MATTEO SALVINI CONTESTATO A NAPOLI MATTEO SALVINI CONTESTATO A NAPOLI

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…