de luca come obama

DE LUCA ATTACK! – “COME DICE RENZI: CHI VINCE GOVERNA” – “LA LEGGE SEVERINO È UNO SCANDALO, IL FRUTTO AVVELENATO DI UN IMPAZZIMENTO, ROBA DA PAESE SUBSAHARIANO” – “NON SONO COME BERLUSCONI, NON ME LA SONO MAI PRESA CON LA MAGISTRATURA”

Gian Antonio Stella per “Il Corriere della Sera

 

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

«Un minuto dopo la vittoria, puff!» Vincenzo De Luca fa il gesto di scacciare una zanzara fastidiosa: «Creda a me: una volta che i campani avranno scelto, il problema non si porrà più». Seduto al tavolino di un bar davanti al Crescent, il mastodontico edificio che gli ha tirato addosso un sacco di polemiche e un’inchiesta giudiziaria, l’ex sindaco di Salerno, candidato del Partito democratico alla guida della Campania tra i mal di pancia di tanti elettori per gli impresentabili nelle liste amiche, ostenta gagliarda sicurezza: «Come dice Renzi: chi vince governa».

 

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

Ma certo, sa che molti scommettono che nel caso fosse eletto sarà subito abbattuto dalla legge Severino in quanto condannato per abuso d’ufficio. Col rischio che la Regione resti decapitata. Giura però che la sentenza della Cassazione sulla competenza non del Tar ma del tribunale ordinario non cambierà nulla: «Nulla di nulla. Il tribunale di Bari ha già preso posizione su un altro caso in modo favorevole alla mia tesi. Temo solo l’imbecillità del dibattito politico. Per il resto, tranquillo. Tranquillissimo».

 

Eppure quella condanna...

«Entriamo nel merito? Sono stato condannato per un reato lessicale. Affidai un lavoro a un project manager, figura che non c’è nel codice delle opere pubbliche. Un incarico da 8.048 euro. Senza danni alla cosa pubblica. Se avessi affidato lo stesso identico lavoro alla stessa identica persona come “coordinatore” non sarebbe successo niente. Di più: lo stesso “reato” mio non è stato imputato ad altri. Ad esempio Caldoro per l’ospedale della Piana del Sele. Allora? È un reato se uso una parola io e non lo è se la usa lui?».

 

Insomma, è una vittima.

VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

«Vittima... Non faccio la vittima. Denuncio un’assurdità. Lo segnalo anche al presidente del consiglio: attento all’uso della parola Jobs act. Non si sa mai...».

 

Ha avuto grane anche per quel mostro alle sue spalle, il Crescent messo sotto sequestro...

«Il Crescent non è affatto un mostro. È un’opera meravigliosa di Ricardo Bofill. Guardi le arcate: tolte le impalcature si potrà apprezzarne la leggerezza».

 

Sarà, ma è spropositato...

«Mi hanno chiesto di abbassare il cornicione di 52 centimetri: 52! E la torre della Prefettura che è lì attaccata? Se si guarda dal mare non è affatto sproporzionato. E non mi si parli di cementificazione. Abbiamo buttato giù baracche e capannoni. Edilizia bruttissima. Non c’era un centimetro di verde. Di che parliamo? Qui verrà fuori una passeggiata elegante come a Barcellona».

VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

 

Tornando alla legge Severino...

«La “Severino” è uno scandalo: in certi casi puoi candidarti ed essere pure eletto ma poi non puoi governare. Siamo pazzi? È il frutto avvelenato di un impazzimento. Fanno le leggi a livello più basso di certi paesi subsahariani. È una legge che non sta in piedi. E (qui sta lo scandalo) è una legge ad personam».

 

Ad personam?

«È fatta per sindaci, governatori, assessori... Guarda caso, non vale per i parlamentari. La casta. Indecente».

 

Quindi l’abolirebbe.

Stefano Caldoro Stefano Caldoro

«Niente affatto. Io la difendo. Ma ha ragione Cantone: o la “Severino” viene cambiata per colpire i delinquenti e non gli amministratori oppure rischia di fare danni. Sono tutti terrorizzati dall’idea di mettere una firma sotto qualunque atto amministrativo. Col casino di norme che c’è non sai mai se stai violando qualcosa. Ma Santo Iddio, ci sarà una differenza tra l’errore amministrativo e il reato penale? Con l’accusa di abuso d’ufficio puoi buttare nel calderone tutto».

 

Ne ha avuti diversi, di grattacapi giudiziari...

«L’ho detto e lo ripeto: sono orgoglioso delle mie vicende processuali: sono dovute tutte al mio coraggio di prendere decisioni politiche e amministrative per la mia città. Al mio rifiuto di farmi paralizzare dalla paura terrore di mettere la mia firma».

 

Magari le è venuto il dubbio che anche Berlusconi fosse «perseguitato» dei giudici...

«Alt: lui ha torto marcio quando pensa che tutto sia stato sempre fatto a suo danno. Io non me la sono mai presa con tutta la magistratura. E poi io sono per la piena autonomia dei giudici. Tanto più in queste zone. C’è una bella differenza».

 

La faccenda degli «impresentabili»?

«L’ho già detto: non potevamo controllare uno per uno cinquecento candidati. Lo sanno tutti come vanno queste cose: un casino. Finito alle tre di notte. Mi dica: come potevo controllare tutti? È stato infilato qualche personaggio discutibile? Non votatelo!»

 

Fatto è che sono suoi alleati.

Luigi Crespi Luigi Crespi

«Io so che esistono, per la legge, gli innocenti e i colpevoli. Punto. Qui è stata introdotta una nuova categoria. Non mi pare che dare il bollino di “presentabile” o “impresentabile” sia compito di una commissione parlamentare. Altro discorso, certo, è l’opportunità di candidare questo o quello, ma io...».

 

Lei ha candidato anche un fascista!

«Vincenzo Di Leo si è spiegato. Ha fatto per anni un’opposizione dura e pulita. Ora ha fatto una scelta di vita. Che gli devo dire? Siamo gli unici, noi, depositari della verità?»

 

Lo stesso Cantone lascia capire che forse non voterà...

«Non mi pare. Ha espresso perplessità, è vero. Ma la sua non è una “savianata”».

Non dirà che Saviano ha torto quando dice che a Casal di Principe avete scelto il Natale sbagliato, non quello buono che combatte la camorra e fa il sindaco ma il suo avversario omonimo...Anch’io se votassi a Casal di Principe voterei per il “Natale buono”. Ma se fai una alleanza... E poi, scusi, un minimo di garantismo. All’altro Natale, finora, la legge ha dato ragione. Fine».

 

C’è chi dice che lei prenderà i voti soprattutto nel salernitano e nel casertano, la terra di Cosentino...

paola severinopaola severino

«No. Il casertano è difficile. Il centrodestra ha un radicamento clientelare molto forte».

 

Caldoro dice che lei è una macchietta come l’imitazione che fa di lei Crozza, solo che Crozza è eleggibile.

«Caldoro... Gira con Luigi Crespi, l’ex sondaggista di Berlusconi condannato per bancarotta. Non mi pare un esempio di spiccata moralità. Il popolo campano è saggio. Sa chi votare. Sa le cose. Sulla sanità, ad esempio...»

 

Dice il suo avversario che, come riconosce la Lorenzin, quella l’ha sistemata...

«Ah, sì: l’ha sistemata proprio bene. I ticket più alti e le liste d’attesa più lunghe d’Italia. Dieci mesi per una mammografia. Non parliamo dei trasporti. La Circumvesuviana ha dimezzato i passeggeri: dimezzato! E i fondi europei? Tutto fermo. Quali sono i suoi record? Quattrocento consulenti e il commissariamento sette volte del porto. Sa cosa mi ricorda, Caldoro?».

 

Cosa?

«La lumachella di Trilussa? “La lumachella de la vanagloria / ch’era strisciata sopra un obbelisco, / guardò la bava e disse: Già capisco / che lascerò n’impronta ne la Storia”. E qui mi fermo. Oggi sono ecumenico. Tollerante. Caritatevole...»

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...