PERNACCHIO A RENZI! VINCENZO DE LUCA NON CI STA A FARSI DA PARTE E CHIEDE I VOTI ALLA DESTRA PER LE PROSSIME REGIONALI - CONSIGLIERE REGIONALE INDAGATO PER TRUFFA NOMINATO DA CALDORO NUOVO PRESIDENTE DELLA SCUOLA DI POLIZIA LOCALE

DAGOREPORT

 

1. IL DOPPIOGIOCO DEL SINDACO

vincenzo de lucavincenzo de luca

Con l'apertura alla destra, Vincenzo De Luca ha chiuso la partita primarie a sinistra. Che lo abbia fatto volontariamente o meno, è difficile dirlo. Ma l'endorsement del sindaco di Salerno alle liste e ai consiglieri in libera uscita dalla coalizione avversaria (“Se danno una mano, nessun imbarazzo”) sarà l'alibi perfetto per impedire la celebrazione della conta interna al Pd per la scelta del candidato governatore. Renzi, che pur è un contraente del Patto del Nazareno, non consentirà mai che le primarie in Campania, dopo i cinesi del 2011, siano inquinate o addirittura decise dai rivali.

 

Per questo, è sempre più vicina e possibile l'indicazione di una investitura esterna – concordata coi parlamentari e i vertici del partito campani – in vista della tornata del marzo 2015. In quest'ottica, va letta l'intervista di Simona Brandolini al prossimo conduttore della Leopolda, il renzianissimo Gennaro Famiglietti che, sul “Corriere del Mezzogiorno” di oggi, dice: “Per il clima che c'è non si possono fare le primarie.

Andrea Cozzolino Andrea Cozzolino

 

Serve una figura che unifica e pacifica il partito. Non ho nulla contro De Luca e Cozzolino, ma con loro inevitabilmente si va alla conta, certifichiamo la divisione, non ne facciamo una grande festa, ma una guerra. E col passare dei giorni il clima di incertezza rende sempre più precaria la situazione”. Chiaro, no?

 

D'altronde, De Luca non ha mai nascosto una certa trasversalità nelle competizioni elettorali, e la richiesta ufficiale di voti allo schieramento nemico non fa che confermarlo. Probabilmente, lo ha fatto anche durante le scorse regionali, quelle perse nel 2010, se è vero quel che racconta a verbale Giuseppe Amato jr, rampollo della dinastia di industriali della pasta sott'inchiesta per bancarotta a Salerno.

 

RENZI PAPPAGORGIARENZI PAPPAGORGIA

Dice Amato jr che De Luca, avendo intuito che la nomination di Stefano Caldoro, poi eletto, era osteggiata dall'ala cosentiniana del Pdl, aveva provato il colpo di mano contattando nientemeno che Luigi Cesaro, allora potente coordinatore provinciale azzurro, per un accordo sottobanco.

 

“Parlammo con Aniello, il fratello maggiore, ma dopo tre minuti decise di non chiamare Cesaro”, racconta Amato jr. La proposta del sindaco non li aveva convinti. A distanza di qualche giorno, De Luca avrebbe “massacrato” Cesaro durante la sua infuocata requisitoria su “Giggino la polpetta” sterminatore di congiuntivi in piazza del Plebiscito.

 

2. LA REGIONE NOMINA PRESIDENTE DELLA SCUOLA DI POLIZIA LOCALE CONSIGLIERE INDAGATO PER TRUFFA

Co.Sa. per “La Repubblica

 

LUIGI CESAROLUIGI CESARO

Accusato di truffa aggravata per aver intascato rimborsi non dovuti per 31 mila euro, ammette tutto in Procura e va verso il rinvio a giudizio. Risultato? La Regione guidata da Stefano Caldoro, ormai in piena campagna elettorale, addirittura lo “premia” con nuovo e prestigioso incarico. Così il consigliere regionale Raffaele Sentiero - inizialmente della lista “Noi Sud”, ora entrato in Ncd - viene nominato ieri presidente della scuola regionale della polizia locale. Sembra una boutade, ma è realtà.

 

La scelta, attuata con decreto del governatore Caldoro, viene salutata con «personale e istituzionale soddisfazione» dall'assessore al Lavoro, Severino Nappi. Il cui entusiasmo sfiora l'involontaria comicità quando prevede - testuale - «il buon corso del suo incarico» in virtù « della sua esperienza di lungo corso», e auspica che il nuovo vertice porti la scuola «verso l'eccellenza campana».

RAFFAELE 
SENTIERO 
RAFFAELE SENTIERO

 

Sentiero, beninteso, non è l'unico indagato nel capitolo fondi regionali: anzi la quasi totalità dei consiglieri è stata travolta dall'inchiesta del pm della Procura di Napoli Giancarlo Novelli che si articola ormai in vari filoni. Ma analoga totale rimozione è attuata dal sottosegretario di Stato alla Difesa, Gioacchino Aliano, nella sua veste di coordinatore regionale di Ned, che rivolge a Sentiero «auguri di buon lavoro per l'importante nomina, in una regione in cui la formazione delle future forze di polizia è particolarmente strategica per la lotta alla microcriminalità organizzata e alle mafie». In effetti, ci voleva un inquisito.

Caldoro Caldoro

 

vesuviosegreto@gmail.com

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO