LA SEVERINO NON È UGUALE PER TUTTI – A SALERNO IL TAR RESTITUISCE LA FASCIA TRICOLORE A DE LUCA – FORZA ITALIA: HA PAGATO SOLO BERLUSCONI
Ottavio Lucarelli per “la Repubblica”
Ringrazia il Tar per la decisione rapidissima, attacca i magistrati e la legge Severino, avverte il Partito democratico che resta in corsa per le primarie del Pd del 22 febbraio. Con un’ordinanza lampo del Tribunale amministrativo, Vincenzo De Luca torna sindaco di Salerno, carica da cui era stato sospeso venerdì scorso dalla prefettura in base all’applicazione della legge Severino dopo una condanna in primo grado per abuso di ufficio.
«La Severino — accusa De Luca — è una legge sgangherata nata sull’onda del caso Fiorito e delle ruberie nelle regioni. Lo sa anche Paola Severino, ex ministro della giustizia, che l’ha firmata. Hanno fatto qualcosa di abnorme dal punto di vista del diritto. Una legge incostituzionale, da cancellare e sostituire con un provvedimento che tuteli le persone perbene e consenta di cacciare i ladri dalle istituzioni.
ANTONIO DI PIETRO E VINCENZO DE LUCA
Non è possibile che per la stessa fattispecie un sindaco sia punito e un parlamentare o un ministro la facciano franca. Va cambiata subito, altrimenti le persone oneste impegnate nelle amministrazioni avranno paura di firmare qualsiasi atto per il rischio di un abuso di ufficio ».
vincenzo de luca al seggio elezioni regionali
De Luca parla in serata in un albergo di Napoli ad una manifestazione di “Insorgenza civile”. Una sorta di Lega Sud. E a Forza Italia, che per tutta la giornata ha paragonato il suo caso alla vicenda Berlusconi, ribatte: «C’è una totale differenza tra la mia vicenda e la sua perché la condanna di Berlusconi è definitiva mentre la mia è in primo grado e la Costituzione prevede la non colpevolezza fino all’ultimo grado di giudizio».
La sospensione del sindaco era stata firmata dalla prefettura in seguito a una condanna per abuso di ufficio. Sentenza relativa a una nomina firmata sette anni fa da Vincenzo De Luca come commissario per l’emergenza rifiuti ai tempi del governo Prodi in relazione al progetto del termovalorizzatore di Salerno.
Una condanna che comunque, nonostante la decisione del Tar, continua a imbarazzare il Partito democratico soprattutto per la candidatura del sindaco di Salerno alle primarie fissate ormai definitivamente il 22 febbraio, dopo tre rinvii, per la scelta del candidato del centrosinistra alla guida della Campania. Ma De Luca non frena: «Vado avanti. Nessuna trattativa col Partito democratico, nessun passo indietro. Sono tutte immagini di fantapolitica.
A me non hanno chiesto niente. Ho sempre detto che sarei andato avanti comunque, come è giusto e doveroso che faccia un uomo libero che ha la coscienza tranquilla. La mia condanna è una vicenda triste, un’iniziativa sconcertante di certi settori della magistratura e il Pd ha ora il dovere di aprire una stagione per il rispetto della verità e per la persona». E se Renzi, chiede qualcuno in sala, dovesse chiamarlo al governo? «Gli direi — ribatte De Luca — buon lavoro e ricordati del Sud».
Il 19 febbraio il Tar di Salerno entrerà nel merito. Alcuni parlamentari Cinque Stelle, intanto, si sono costituiti “ad opponendum” dinanzi al tribunale amministrativo: «Una decisione del genere non doveva essere presa da un giudice monocratico ma da un organo collegiale, come è accaduto per Luigi de Magistris a Napoli». Anche lui sospeso nei mesi scorsi dopo una condanna in primo grado per abuso di ufficio e reintegrato dal Tar.