DE MAGISTRIS COME SILVIO: “PALATE DI FANGO” - GIGGINO SBRANA I PM DI NAPOLI

Carlo Tarallo per Dagospia

Luigi De Magistris dichiara guerra alla procura di Napoli. L'ex pm contro i pm, accusati di gettare "palate di fango" sull'amministrazione. L'inchiesta che lo vede indagato insieme al governatore Stefano Caldoro e all'ex presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro (turbativa d'asta e abuso d'ufficio in relazione alle due edizioni della Coppa America) scatena Giggino 'a Manetta. Che rompe il silenzio e cannoneggia i pm Graziella Arlomede e Marco Bottino, titolari dell'indagine, con una veemenza "antitoghe" che fa impallidire (ancora di più) il Niccolò Ghedini dei momenti peggiori e che non farà certamente piacere ai piani alti della Torre delle Manette.

"QUANDO HO LETTO LA NOTIZIA MI VENIVA DA RIDERE"
"Ho appreso la notizia - spiega De Magistris in una intervista al Tg3 Campania - che sono indagato dai giornali. Ma sono disponibile a parlarne pubblicamente. Non so che tipo di asta potremmo turbare io, Caldoro e Cesaro insieme. Quando ho letto la notizia, ieri, mi veniva un un po' da ridere, ma purtroppo è una vicenda seria. Sono una persona per bene ed oggettivamente mi sento ingiuriato da questa ipotesi di accusa".

"STIAMO RICEVENDO PALATE DI FANGO"
"La magistratura - azzanna De Magistris - faccia il suo corso, perchè immagino ci siano stati denunce ed esposti, ma questa è una vecchia storia: più cerchi di cambiare la politica, più ti ostacolano con gli esposti, più cerchi di cambiare le cose, più ti denunciano. La magistratura ha il dovere di indagare però stiamo ricevendo oggettivamente palate di fango. Non ho mai visto un'attenzione così forte verso un sindaco, come sta avvenendo con di me negli ultimi tempi, e questo mi lascia perplesso".

CALDORO FRENA: "RISPETTO PER IL LAVORO DEI MAGISTRATI"
Le parole del narcisindaco sono un punto di non ritorno nei rapporti tra amministrazione comunale e procura. Molto, molto diverse da quelle di Stefano Caldoro, che ribadisce: "Mi limito sempre a dire quello che ho detto in tutte queste circostanze: grande rispetto per il lavoro dei magistrati".

Eppure, ieri sera i due grandi amici si erano sentiti al telefono poco dopo la notizia dell'inchiesta. I loro uffici sono costantemente in contatto. Una strategia comunicativa concordata tra i due, all'insegna del bastone e della carota, oppure un contrasto tanto aperto da sembrare insanabile? In realtà, nei due "quartier generali" stamattina si respirava un'aria molto diversa.

AL COMUNE GODONO: "ORA SIAMO TUTTI NELLA STESSA BARCA"
Mentre a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione, c'era preoccupazione e amarezza soprattutto per l'impatto mediatico dell'inchiesta, al Comune c'era quasi chi si compiaceva della nuova indagine: "Ora siamo tutti nella stessa barca" sussurrava tutto contento un "arancino" della prima ora, con sottile ironia marinara dedicata all'oggetto dell'indagine. Un riferimento non solo al "neocompagno di sventure" Stefano Caldoro ma anche al fatto che ora che ad essere indagato è il narcisindaco in persona, nessuno potrà più chiedere agli altri assessori, dirigenti e funzionari finiti nel mirino della magistratura di fare il famoso "passo indietro".

LA TOMMASIELLI: CHE FAI, MI CACCI?
A partire dall'assessora allo sport Pina Tommasielli, indagata per una brutta storia di contravvenzioni elevate ai parenti e cancellate (secondo i pm illecitamente) che ieri sera ha incontrato il sindaco e ribadito: non mi dimetto se non lo fanno anche gli altri indagati dell'amministrazione comunale. E per De Magistris non è rimasto altro da fare che annuire...

UNA "VECCHIA CONOSCENZA" DI AURICCHIO CAPO DELLA POLIZIA MUNICIPALE?
Intanto, sarebbe in arrivo il nuovo comandante della Polizia Municipale di Napoli: una vecchia conoscenza di De Magistris e del suo capo di gabinetto Attilio Auricchio. La scelta del sindaco sarebbe infatti caduta su Luigi Acanfora, ufficiale della Guardia di Finanza.

Lo stesso Acanfora, 15 anni fa, a Catanzaro, fu tra i militari che raccolsero le dichiarazioni spontanee di Auricchio, all'epoca accusato di aver trascritto male un'intercettazione telefonica sostituendo alla parola "provveditore" il termine "procuratore", mettendo nei guai Giuseppe Chiaravallotti. Si ritroveranno tutti insieme all'ombra del Vesuvio? Ah saperlo...

 

Luigi De Magistris LUIGI DE MAGISTRIS NEL VIDEO CIAO AL CLAUDIO E LUIGI DE MAGISTRIS .pngSTEFANO CALDORO E LUIGI DE MAGISTRIS PINA TOMMASIELLILUIGI CESARO

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