paola muraro raggi

VIRGINIA CON LE SPALLE AL MURARO - L’ASSESSORA ALL’AMBIENTE DI ROMA, PAOLA MURARO, E’ STATA CONVOCATA IN PROCURA IL 12 OTTOBRE E PRIMA DI QUEL GIORNO DEVE ESSERE FUORI DALLA GIUNTA - LA SUA DELEGA POTREBBE ANDARE A COLOMBAN MA CI VUOLE UN’ALTRA DONNA PER LE QUOTE ROSA

Giovanna Vitale per “la Repubblica - Roma

 

paola muraropaola muraro

Nel giorno dell' attacco frontale del premier Matteo Renzi alla sindaca di Roma e all' assessora all' Ambiente Paola Muraro - «In fondo la svolta di Raggi è dare la gestione dei rifiuti a una donna collegata totalmente a Mafia Capitale, a quelli che c' erano prima», ha detto da segretario pd nel corso del suo intervento a Classedem - il M5S prova a fare quadrato intorno alla giunta capitolina. Studiando però le contromosse necessarie a evitare che la bufera giudiziaria si trasformi nella tomba dell' amministrazione grillina e dell' intero Movimento.

 

Una strategia a doppio binario, che prevede una scena pubblica e una privata: la prima per replicare a brutto muso alle frecciate del capo del governo; la seconda per mettere al punto il piano utile a sbarazzarsi di Muraro.

virginia raggi paola murarovirginia raggi paola muraro

 

Stando però ben attenti a non combinare altri guai: l' ex consulente dell' Ama è infatti fondamentale per garantire le quote rosa in giunta, imposte per Statuto. Mandarla via subito, senza aver prima individuato un' altra donna in grado di garantire l' equilibrio di genere, sarebbe un suicidio. Specie alla luce dei ricorsi al Tar già minacciati dalle opposizioni. Perciò andrà innanzitutto trovata una signora disposta a sposare la causa grillina a Roma.

 

Non necessariamente all' Ambiente, però. L' idea che si sta facendo largo in queste ore è di affidare i rifiuti all' assessore alle Partecipate fresco di nomina Massimo Colomban. E attribuire una delega più leggera, ancora da definire, a una nuova assessora. Così la parità tra i sessi sarebbe assicurata.

 

PAOLA MURAROPAOLA MURARO

L' importante, però, adesso, è tenere le bocche cucite e dar prova di compattezza. Ogni mossa studiata a tavolino dall' ufficio comunicazione della Camera, guidato da Rocco Casalino. E perciò, all' ora di pranzo, è l' inquilina del Campidoglio a uscire allo scoperto con una replica al curaro indirizzata a Renzi: «I cittadini sanno che quel sistema lo hanno creato loro e noi lo stiamo combattendo », scrive sulla sua pagina Facebook. «Il premier quando è in difficoltà - ultimamente capita spesso - prova a distogliere l' attenzione e a cambiare argomento. Forse è nervoso perché si avvicina la data del referendum sulle finte riforme.

 

E i confronti in tv lo vedono in grossa difficoltà. Piuttosto si concentri sul disastro economico del governo, sui dati della disoccupazione giovanile, sulla fallimentare politica estera, sull' emergenza migranti. Buon lavoro. Ps attendiamo ancora di sapere cosa ha fatto con i fondi delle cene elettorali con Buzzi. Il Pd non crederà mica che l' abbiamo dimenticato?».

MASSIMO  COLOMBANMASSIMO COLOMBAN

 

Pochi minuti più tardi è il capogruppo M5S Paolo Ferrara, segnalato fra i più critici, a tenere il fronte, a nome di tutti i 29 consiglieri di maggioranza: «Nessun pressing per mandare via l' assessore. Non c' è alcun caso Muraro. Non ci sono pressioni, il gruppo sta lavorando ed è unito. Non c' è neanche un consigliere che sta ponendo la questione». Mentre il solito Luigi Di Maio si incarica di rispondere al premier, senza tuttavia sfiorare, come invece aveva fatto il giorno prima, la vicenda giudiziaria: «Renzi la butta in caciara e si dimentica che Mafia Capitale sono loro del Pd».

Ma anche il premier del Movimento in pectore sa che l' assessora capitolina è stata convocata in procura il 12 ottobre. E per quel giorno la Muraro dovrà essere fuori dal Campidoglio.

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO