DELL’UTRI SE LA SPASSA A SIRACUSA (A TEATRO CON PIERO GRASSO) E PRONOSTICA: “SARA’ UNA SENTENZA FAVOREVOLE AL CAVALIERE”
Felice Cavallaro per il "Corriere della Sera"
Aspetta per sé il verdetto in Cassazione, ma è fiducioso Marcello Dell'Utri in quello della Corte Costituzionale che oggi decide per Silvio Berlusconi sul legittimo impedimento invocato e non riconosciuto durante il processo Mediaset: «Sarà una sentenza favorevole al Cavaliere. In questo caso non succede niente. Se fosse negativa, si aprirebbe un nuovo scenario».
Si spacca tutto?
«Ma che dice? Lo scenario è giudiziario, non politico. Non esistono più le convergenze parallele. Ma solo le linee parallele».
Nessuna ripercussione sul governo?
«Berlusconi non ribalta il tavolo. Non è fra quelli che cercano anche con l'aiutino dei magistrati di colpire in continuazione un governo che sta in piedi per miracolo».
Le sentenze sono comunque una insidia per le larghe intese?
«Conoscendo Berlusconi, tutto va avanti. Ha scelto una strada. E' troppo responsabile e forse la gente non l'ha capito. Anzi, non l'hanno capito giornali e Tv. Non vedo i pericoli apocalittici di cui si parla. La verità è che per voi giornalisti se non c'è l'apocalisse non siete contenti. Bisogna spararle sempre grosse. E invece, vedrete, "tanto rumore per nulla"».
E l'incognita della ineleggibilità ?
«Questa è materia non legata a sentenze future, ma a sentenze passate. E il buon senso dovrà venir fuori. Perché occorre recuperare una saggezza generale. Come non fa chi spintona il governo».
Chi spintona?
«Lo sanno tutti. Ci sono sempre stati i cosiddetti indelicati, ma questo non ci deve preoccupare, andiamo per la nostra strada. E Berlusconi mi pare che stia facendo cose di grande livello».
Veramente lo accusano di dare una botta all'Europa e una a Letta per poi correggere con disinvoltura...
«Ma non è una botta a Letta. A volte se la macchina sbuffa e s'affanna qualche botta per farla camminare più velocemente è salutare. Non lo capiscono...».
Chi non capisce?
«Chi vive di entourage, giornalisti, titoli che fanno dire una cosa per un'altra».
Faccia pure gli scongiuri, ma se le vicende giudiziarie andassero male, Berlusconi ha messo nel conto una uscita di scena?
«L'ha detto Silvio che i cimiteri sono pieni di persone indispensabili. Il mondo può fare a meno di tutti. Ma ciò non vuol dire che non debba lottare per sé, per la famiglia, per gli affezionati tifosi. E deve lottare fino all'ultimo».
Un po' come fa lei?
«Certo, è quello che faccio io. Cercano di fermarmi, ma io non mi fermo. Anche se vado in vacanza, invece che a Palazzo Madama».
Più rilassata la vita, da ex senatore «ineleggibile»?
«Sono bello abbronzato».
Santo Domingo?
«No, Siracusa. Tragedie greche. Tre spettacoli stupendi. Il più bello la commedia "Le donne al Parlamento" di Aristofane. Straordinario Vincenzo Pirrotta. Divertente. Ma hanno pure inserito un Berlusconi che non c'entrava niente. Un attore con un cosone enorme di gomma che girava per la scena. E, anche senza dirlo, per tutti era Silvio. Così, politicizzano pure il Teatro Antico. Uno spasso per tutti, anche per Piero Grasso».
Il presidente del Senato?
«Ci siamo incontrati per tre sere di fila. Ho visto che lui era un po' imbarazzato. Ma l'ho salutato: "Non tema, io non sono più senatore, lei non è più all'antimafia. Vedrà , stasera non avremo finalmente morti e feriti. Stasera si ride"».
Torniamo all'oggi...
«Si ride anche oggi. Io oso sperare in un giudizio positivo, favorevole».
MARCELLO DELLUTRI MARCELLO DELLUTRI ASSAGGIA IL SIGARO Marcello Dell'UtriBerlusconi nel con Marcello DellUtri DELLUTRI E BERLUSCONI dellutri berlu