giovanni donzelli andrea delmastro delle vedove

COINQUILINI D'ITALIA – DELMASTRO & "MINNIE" DONZELLI SONO I VITELLONI DEL 41BIS. HANNO INFORMAZIONI CONFIDENZIALI E LE TENGONO TRA LA SALIERA E LA MOKA – STRILLONE PER LA FAMIGLIA RENZI, "IL PIPISTRELLO" DONZELLI, PER ESSERE CANDIDATO ALLE REGIONALI IN TOSCANA SI DICE CHE SIA RIMASTO A VEGLIARE BEN 48 ORE SOTTO LA SEDE DI DENIS VERDINI, (ALLORA COORDINATORE DEL PDL) - LA PASSIONE PER RENATO ZERO, L'ANTIPATIA CHE PROVA CROSETTO VERSO DI LUI E IL TRAVESTIMENTO DA...

Estratto di Carmelo Caruso per “Il Foglio”

 

IL PROFUMO DELMASTRO SELVATICO - MEME BY CARLI

Prendete un inquisitore con la frangetta, aggiungete un animatore di villaggi turistici, mescolatelo con un ex studente fuoricorso di destra, e avrete assemblato Giovanni Donzelli, il “commissario Donzelli”, un mezzo Piercamillo Davigo e un mezzo ispettore Clouseau. In una parola: il ballila.

 

È toscano, di Prato, deputato e responsabile dell’organizzazione di FdI, il numero due del partito, vicepresidente del Copasir, coinquilino, a Roma, del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, l’anti Nordio al momento salvato da Nordio. Insieme, Donzelli e Delmastro, sono i “vitelloni” del 41-bis, quelli che “sappiamo cose sugli anarchici, la mafia… il Pd cosa dice?”.

 

[…] Il guaio di Donzelli è che lui le prove ce le ha, eccome, e si trovano tra la saliera e la moka di casa Donzelli-Del Mastro (citofonare). Non è vero che Donzelli sia chiamato “Minnie” e neppure il “Pipistrello”. È invece “l’onorevole accesso agli atti”, ed è uno specialista di fascicoli giudiziari, spese pubbliche, fino a questo fatale inciampo, il corpo del reato, la prova che in FdI anche i “professionisti” stanno vivendo giorni difficili.

ANDREA DELMASTRO E GIOVANNI DONZELLI

 

Donzelli oltre a svolgere la funzione di “commissario” è infatti il fisico di Giorgia Meloni e conosce la formula dell’opposizione termodinamica che si compone di cinque leggi: 1) chiedere agli uffici dell’amministrazione pubblica l’atto che dimostra la malafede della sinistra; 2) sottoporlo al vaglio del giornalista; 3) sintetizzarlo con un comunicato; 4) spiegarlo in televisione; 5) attaccare e creare la linea del partito per concludere: “Noi di FdI siamo diversi”.

 

 Prima di essere eletto in Parlamento (alla sua seconda legislatura) ha svolto la sua “funzione ispettiva” a Firenze (consigliere comunale a 19 anni e poi regionale). Era l’uomo archivio. Donzelli possedeva le ricevute dei mutui della famiglia Renzi, gli scontrini al ristorante di Renzi, conosceva il numero di taxi che prendeva Renzi, gli alberghi dove alloggiava Renzi. Tutti i giornalisti che desideravano raccontare, e criticare, la rottamazione si rivolgevano a lui: “Vieni, e ti spiego io l’amministrazione Renzi”.  […]

GIOVANNI DONZELLI E ANDREA DELMASTRO

 

Donzelli non ha solo lavorato “su” Renzi, ma anche “con” Renzi. Negli anni che hanno preceduto la sua “attività investigativa” sui bilanci del babbo Tiziano, il “commissario” era stato dipendente, strillone, della Speedy Srl, la società di famiglia dell’ex premier che distribuiva quotidiani e riviste. Lo ha rivelato lui: “Dalle 24 alle 3 vendevo i giornali freschi di stampa nei locali, poi li distribuivo ai semafori dalle 5 alle 8. Quindi restituivo le copie invendute. Era un lavoraccio”.

 

 

[…] L’unico documento che non ha inserito nel suo cv, e nella sua dichiarazione reddituale da deputato, è il libretto da studente universitario. Iscritto a Lettere, ha poi cambiato per passare ad Agraria, indirizzo tropicale e subtropicale, dove ha superato ventinove esami su trentuno.

All’università per irriderlo gli urlavano “a Donzé laureati”. Sarebbe stato afferrato, così ha garantito, da alcuni studenti di sinistra ed esposto dal terzo piano a testa in giù, tenuto per le caviglie: “Ho subìto di tutto ma ho sempre difeso le mie idee”.

delmastro de carlo donzelli

 

[…]I Donzelli sono conosciuti a Firenze e non solo per Giovanni, ma per il loro essere mela spaccata. Niccolò, il fratello, è un commercialista, di idee renziane, ed è finito agli arresti, protagonista, suo malgrado, di un video che, come dicono gli specialisti del web, è “virale”.

 

A “Porta a porta”, quando Maria Elena Boschi fece notare al Donzelli politico di non avere avuto la stessa sensibilità che lei stava mostrando per il Donzelli arrestato, il Donzelli politico rispose che “l’unica cosa che unisce la vicenda di mio fratello alle vicende che hanno riguardato Boschi è che la sua famiglia vota per il partito di Matteo Renzi e mio fratello pure, ha sempre votato per il centrosinistra”.

 

ANDREA DELMASTRO E GIOVANNI DONZELLI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

E’ senza dubbio un pessimo avvocato perché Donzelli è un formidabile inquirente. In televisione ha provato, e male, a difendere il suo collega Galeazzo Bignami, uno a cui ogni giorno della sua vita viene rimproverato un errore di cui si pente ancora, la sua fotografia vestito da gerarca (esiste il condono degli errori?). Donzelli, all’ennesima domanda della giornalista che mostrava la fotografia di Bignami, rispose: “Una volta pure io mi sono vestito da Minnie, vi sembro Minnie?”. Il successo lo deve a Michele Santoro che lo ha ospitato per la prima volta nel suo “Anno Zero”. […]

 

[…]Dice un giornalista toscano: “Sarebbe stato un ottimo inviato delle Iene se solo non fosse diventato un deputato grazie anche al suo lavoro stile Iene”.

 

giovanni donzelli in versione minnie

[…] Ricorda l’ex governatore della Toscana, Enrico Rossi, uno che non si capisce perché la sinistra abbia dimenticato che “Donzelli era famoso per tappezzare tutta la città con le foto di Agnese Renzi. Una volta entrò di prepotenza nella mia sede violando il domicilio. Un’altra volta ancora lasciò per stizza l’aula dopo il mio discorso sul Giorno della memoria, discorso applaudito anche dai suoi colleghi. E’ votato per i gesti futuristi, per fare opposizione e gli riesce benissimo ma nel caso di Cospito gli è scappata la frizione”.

 

[…] E’ una ganga di uomini e di donne, quella di FdI, che ancora non si è resa conto che quella loro personale guerra per essere accettati è finita e che oggi si possono permettere le carezze, il sorriso, un po’ di dolcezza. Hanno combattuto ed è vero. Ma adesso che hanno preso tutto, perché farlo ancora? Donzelli per essere candidato alle regionali si dice che sia rimasto a vegliare ben 48 ore sotto la sede di Denis Verdini, allora coordinatore del Pdl, e la spuntò ma venne candidato a Pisa anziché nella sua città. Renzi per prenderlo in giro gli regalò una piccola Torre di Pisa in miniatura e lo canzonava così: “Ma tu non dovresti occuparti di Pisa?”.

GIOVANNI MINNIE DONZELLI - VIGNETTA DI VAURO SUL FATTO QUOTIDIANO

 

[…]  Ha potuto contare sulla simpatia di Maurizio Gasparri ma non è mai stato simpatico a Guido Crosetto, ed ora è ritenuto l’invasore di Roma dopo essere stato nominato commissario al posto di Fabio Rampelli. […]

 

Salta i pranzi e mangia barrette di cioccolato ascoltando tutte le compilation di Renato Zero. A Firenze si permetteva, ma raramente, qualche pasto al ristorante I Fratelli Briganti, il più delle volte solo tranci di pizza. Ha la passione per i libri gialli, i preferiti sono quelli di Gigi Paoli, responsabile per più di 15 anni della cronaca giudiziaria de La Nazione. […]

 

Ha rivelato di aver rinunciato alla possibilità di fare il ministro – il posto che gli era stato offerto dalla sua leader era quello per i Rapporti con il Parlamento – perché preferisce fare l’agitatore, l’ardito, che è un po’ come nei giornali fare l’inviato, il giornalista che vuole stare sempre fuori dalle righe, esorbitare. […]

GIOVANNI DONZELLI - VIGNETTA BY MANNELLI - IL FATTO QUOTIDIANOGIORGIA MELONI E GIOVANNI DONZELLIGIOVANNI MINNIE DONZELLI - MEME BY EDOARDO BARALDI

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…